HATEMETER: come fermare islamofobia e discorsi d’odio online
Il progetto Hatemeter (Hate speech tool for monitoring, analysing and tackling Anti-Muslimhatred online) mira a sistematizzare, aumentare e condividere la conoscenza sull'odio antimusulmano online e ad aumentare l'efficienza e l'efficacia delle ONG nella prevenzione e nella lotta all'islamofobia a livello europeo
Venerdì 24 gennaio 2020 dalle 9 alle 13.30 al Palazzo di Giurisprudenza dell’Università di Trento, la presentazione dei risultati del progetto europeo Hatemeter, tra cui anche la piattaforma omonima, sviluppata come strumento di monitoraggio, analisi e prevenzione.
Occasione di discussione sulle nuove strategie per la lotta al fenomeno: Islamofobia e discorsi d’odio dilagano, soprattutto in rete. A riferirlo è l’European Islamophobia Report del 2019, da cui emerge che i musulmani sono tra le prime vittime dell’hate speech in Europa.
Un aiuto per affrontare il fenomeno arriva dalla piattaforma sviluppata nell’ambito progetto europeo Hatemeter, coordinato dall’Università di Trento (nello specifico eCrime-Facoltà di Giurisprudenza con la collaborazione del Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale).
La piattaforma è stata pensata soprattutto per chi lavora nel settore dell’antidiscriminazione, a cominciare dalle organizzazioni non governative.
Strumento e risultati presentati nella conferenza finale “Prevenire e contrastare l’islamofobia e i discorsi d’odio online: la piattaforma Hatemeter”. Dopo una prima parte dedicata ai principali risultati e alla presentazione della piattaforma, la tavola rotonda sul tema “Nuove strategie per la lotta contro i discorsi d’odio online” con esponenti dell’intelligence, del terzo settore, dell’accademia e dei media.
Il progetto europeo Hatemeter, coordinato dall’Università di Trento (nello specifico eCrime-Facoltà di Giurisprudenza con la collaborazione del Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale), ha avuto come partner Fondazione Bruno Kessler, Teesside University (UK), University Toulouse1 Capitole (FR) e le tre organizzazioni non governative Amnesty International, Stop Hate UK (UK), Collectif contre l’islamophobie en France (FR). Le lingue di lavoro del progetto sono state italiano, inglese e francese.
Durato 24 mesi, Hatemeter è stato finanziato dal Programma Diritti, Uguaglianza e Cittadinanza dell’Unione Europea (2014-2020).
La piattaforma Hatemeter è uno strumento ICT che monitora e analizza automaticamente dati da Internet e social media sull’odio antimusulmano e che, grazie all’intelligenza artificiale e sempre in modo automatico, produce
risposte e suggerimenti per supportare contro-narrative e campagne di sensibilizzazione. Il funzionamento della piattaforma si basa su una combinazione di linguaggio naturale, apprendimento automatico e analisi/visualizzazione di big data.
La piattaforma è stata validata attraverso sperimentazioni condotte in Italia, Francia e Regno Unito da circa duecento operatori e volontari delle tre ONG partner del progetto. La versione finale di Hatemeter è stata presentata lo scorso dicembre a Tolosa ad accademici e accademiche, ricercatori e ricercatrici, rappresentanti di ONG, funzionari e funzionarie e agenti di polizia provenienti dall’Unione europea per diffondere conoscenze, competenze e strumenti; ricevere una valutazione esterna su metodologia e piattaforma; raccogliere suggerimenti per prevenire e contrastare l’odio anti-musulmano online.
Tra le curiosità, il progetto ha visto come testimonial il musicista Roy Paci.
Ulteriori informazioni sono disponibili sul sito: http://hatemeter.eu/
Il progetto è presentato e promosso anche attraverso un video di sensibilizzazione (di ©Matteo Scotton).