Il MISE approva SMACT, il competence center degli atenei del Triveneto
Pubblicata sul sito del Ministero per lo Sviluppo Economico la graduatoria dei centri di competenza finanziati. Il progetto SMACT è focalizzato su tecnologie digitali e innovazione delle imprese. 7,5 milioni di euro il finanziamento, 30 aziende partner delle istituzioni universitarie.
Il Ministero per lo Sviluppo Economico finanzia per oltre 7,5 milioni di euro il progetto degli Atenei del Triveneto per la costituzione dello SMACT Competence Center focalizzato sulle tecnologie digitali – Social, Mobile, Analytics, Cloud, IoT – e sulla strategia di innovazione per le imprese.
La graduatoria dei centri di competenza ad alta specializzazione finanziati è stata pubblicata giovedì 24 maggio dal MISE sul sito del ministero. Sono stati infatti completati l’esame e la valutazione delle domande pervenute.
Il progetto prevede un investimento ministeriale a copertura dei costi di personale, laboratori e attrezzature di circa 7,5 milioni di euro per il triennio ed è sostenuto da un consistente investimento da parte delle 30 imprese che hanno aderito alla proposta in qualità di provider tecnologici e partner industriali.
Il progetto riunisce Università degli Studi di Padova – istituzione capofila del partenariato – Università degli Studi di Verona, Università Ca’ Foscari Venezia, Università degli Studi di Trento, SISSA (Scuola Superiore Internazionale di Studi Avanzati) Trieste, Libera Università di Bolzano, Università degli Studi di Udine, Università IUAV di Venezia, Fondazione Bruno Kessler Trento, Istituto Nazionale di Fisica Nucleare – Sezione di Padova e Laboratori Nazionali di Legnaro.
Sono trenta i partner privati che affiancheranno le istituzioni universitarie in questo progetto:
ACCA software, Adige, Aspiag Service, Brovedani, CAREL Industries, Corvallis, Danieli & C. Officine Meccaniche, DBA lab, Electrolux Italia, EnginSoft, Eurosystem, Gruppo PAM, Innovation Factory, Intesa Sanpaolo, Keyline, Lean Experience Factory, Microtec, Miriade, Omitech, Optoelettronica Italia, OVS, PricewaterhouseCoopers Advisory, SAVE, Schneider Electric, TEXA, TFM Automotive & Industry, Thetis, TIM, Umana, Wartsila Italia.
Altri partner dell’iniziativa sono la Camera di Commercio di Padova e CNExT.
Un risultato che vede pienamente soddisfatti i Rettori degli Atenei del Triveneto: «E’ un risultato importante che premia la qualità e l’impatto delle competenze delle nostre istituzioni universitarie e dimostra che la collaborazione fra Atenei è in grado di conseguire risultati di grande potenziale – dichiarano i Rettori in una nota congiunta – Il partenariato con le imprese, che con entusiasmo hanno saputo cogliere la sfida proposta, e il sostegno di tutto il tessuto economico e istituzionale del territorio sono ulteriori elemento di successo e di grande stimolo. SMACT è un progetto che crea le migliori condizioni per rispondere alle sfide tecnologiche e innovative delle imprese e contribuire a un nuovo sviluppo economico del territorio in un settore strategico per il paese e per le imprese del nordest.».
Alcuni dati.
Il Competence Center del Triveneto si chiamerà SMACT, dal nome delle tecnologie presidiate: Social Network, Mobile platforms & Apps, Advanced Analytics & Big Data, Cloud, Internet of Things. Avrà personale proprio, ma potrà contare sul ricco patrimonio di competenze dei partner pubblici in ambito Industria 4.0 (varie centinaia di ricercatori, circa 23.000 pubblicazioni scientifiche e 3.000 progetti di trasferimento tecnologico a favore delle PMI negli ultimi 3 anni). Inoltre investirà importanti risorse nella costruzione di nuovi laboratori e utilizzerà la fitta rete di attrezzature scientifiche messe a disposizione dai partner.
Anche le 30 imprese private contribuiranno in maniera significativa al progetto: 15 avranno il ruolo di “provider tecnologici”, ossia di fornitori di tecnologie e competenze, mentre 15 saranno i primi clienti di SMACT, a cui affideranno progetti di innovazione, ricerca industriale e sviluppo sperimentale. Tuttavia SMACT ha l’ambizione di fornire servizi non solo ai partner, ma a tutte le imprese del territorio, con l’obiettivo di raggiungere l’autosostenibilità economica dopo la fine del progetto finanziato dal Ministero, che durerà 3 anni.
Nelle prossime settimane sarà resa nota l’entità del finanziamento concesso dal MISE. Il progetto prevedeva una richiesta di contributo pari a circa 7,7 milioni di Euro in tre anni, mentre altri 6,5 milioni di Euro proverranno dalla vendita di servizi.
Comunicato stampa a cura dell’Università degli Studi di Padova