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Impronte nella Scuola

29 Giugno 2018

Ragazzi e anziani insieme in una sfida a colpi di passi e indovinelli

Geocaching, scambio intergenerazionale, movimento all’aria aperta con utilizzo di tecnologie ICT per la promozione del benessere fisico, mentale e sociale degli anziani. Sono queste le premesse del progetto “Impronte” che quest’anno, per la seconda edizione, ha coinvolto, oltre a 12 anziani, anche 24 studenti della scuola secondaria di primo grado “G. Bresadola” di Trento. Dopo un mese di sfida (da maggio a giugno 2018), la gara è giunta al termine: la squadra vincitrice è stata “Alpini Flash” che ha ottenuto 79 punti, accumulando 1 milione e 55mila 336 passi. Al secondo posto i “Millepiedi”, con 75 punti e 917.374 passi. Infine, distanziati di ben 11 punti, sul terzo scalino è salita la “Gang degli anziani” che ha conteggiato 601.936 passi e raccolto 26 cache.

Ma facciamo un passo indietro. Come nasce lo studio pilota “Impronte nella scuola”? “Si tratta” – spiegano Silvia Fornasini e Marco Dianti, ricercatori di FBK che hanno gestito il progetto – “del proseguimento di un primo esperimento effettuato nel 2017  che mirava a promuovere l’invecchiamento attivo attraverso un’attività basata sul movimento all’aria aperta utilizzando tecnologie ICT e il gioco. La caccia al tesoro “tecnologica” (geocaching) ha permesso di approfondire anche aspetti storici, culturali, sociali e narrativi. I buoni risultati che abbiamo ottenuto con la prima sperimentazione ci hanno portato all’idea di proporre un secondo studio pilota che coinvolgesse un istituto scolastico trentino”. Obiettivi principali dell’iniziativa, promossa da “TrentinoSalute4.0” (centro di competenza sulla sanità digitale di cui fanno parte l’Assessorato alla Salute e Solidarietà Sociale della Provincia di Trento, l’Azienda provinciale per i servizi sanitari e la Fondazione Bruno Kessler), sono l’attività fisica e l’incontro tra generazioni, che favoriscono la reciproca conoscenza e in particolare lo scambio di conoscenze e il confronto di abilità tra persone anziane e alunni, utenti digitali quotidiani. “Anche per questa seconda edizione” – specificano i ricercatori – “le azioni dei partecipanti sono state supportate da tecnologie di monitoraggio dell’attività fisica, come il braccialetto contapassi e lo smartphone. Abbiamo poi applicato i concetti di gamification alla promozione di uno stile di vita più attivo per tutti i concorrenti, che, attraverso il gioco, si sono sentiti maggiormente coinvolti nelle attività”.

Fondamentale la collaborazione con il Centro Servizi Anziani “Contrada Larga” e la cooperativa sociale Kaleidoscopio, da sempre impegnata in attività che incoraggiano l’invecchiamento attivo e l’adozione di comportamenti che possano favorire meccanismi socialmente virtuosi. Per questa edizione gli studenti, coordinati dall’educatore di Kaleidoscopio Cristiano Brunelli,  si sono cimentati anche nell’ideazione del logo del progetto “Impronte nella scuola”, che è stato poi stampato sulle magliette dei ragazzi.

“Complimenti a tutti i partecipanti” – ha detto Diego Conforti, direttore dell’Ufficio Innovazione ricerca del Dipartimento Salute e Solidarietà sociale della PAT. “I numeri dei passi conteggiati ci hanno davvero impressionato. Speriamo che tutti mantengano questo ottimo stile di vita per tutta l’estate, ma anche nei mesi successivi”. E dunque un appello rivolto ai più giovani: “Più a lungo assumere uno stile di vita attivo, più facile sarà per voi mantenerlo negli anni con il minimo sforzo!” – ha concluso Conforti.

> per approfondimenti visita il sito del progetto “Impronte”

> News 2017 “Progetto Impronte”


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