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L’economia circolare e il nuovo valore delle risorse

15 Novembre 2019

La Fondazione Bruno Kessler, assieme a numerosi partner, affronta il tema dell'economia circolare con vari progetti di ricerca. È nato così l'evento RE-PLAY, in cui si è riflettuto sul presente e sul futuro della circular economy

La serata, tenutasi venerdì 8 novembre presso la sede FBK di via Santa Croce, è iniziata con una semplice domanda rivolta al pubblico: “cosa vi viene in mente quando pensate all’economia circolare?”. Gli ospiti in sala hanno potuto rispondere con 3 parole che ne rappresentassero l’essenza, e il termine più utilizzato è stato uno solo: sostenibilità. Bisogna dire infatti che l’idea di circular economy nasce dal contrasto con la linear economy, che corrisponde al modello “prendi, fai e butta via”. Nell’economia lineare, ad esempio, si producono lampadine usando materie prime come vetro e metallo, ma una volta terminato l’utilizzo ne risulta complicato il recupero. Nel modello opposto abbiamo invece la possibilità di prendere le lampadine a noleggio (come nel caso del “light as a service” di Philips) e di utilizzare il bene come un servizio e di restituirlo al termine del contratto stabilito.

Nella serata si è parlato anche di cosa realmente si fa in ambito di ricerca e innovazione per perseguire un modello economico diverso, che dia un valore diverso alle risorse che abbiamo a disposizione. E qui abbiamo una sintesi degli argomenti trattati, grazie al lavoro del visual thinker Jacopo Sacquegno :

Per riassumere:

  • Giulia Deppieri (Service Designer – Fondazione Bruno Kessler) ha parlato del progetto InnoWeee, e dell’importanza di sensibilizzare i giovani sulla raccolta dei RAEE;
  • Alessandro Rossi (Professore associato – Università di Trento), ha descritto il CLab e di come la contaminazione di idee tra cittadini, scuole, studenti e aziende ci può permettere di ripensare i modelli educativi che, attualmente, sono indirizzati quasi esclisivamente all’economia lineare;
  • Luca Fiori (Professore associato – Università di Trento) ha raccontato il progetto CarboREM e di come gli scarti possono acquisire un nuovo valore;
  • Adolfo Villafiorita (Ricercatore – Fondazione Bruno Kessler) ha portato l’esempio del progetto bring the food che recupera le eccedenze del mercato alimentare per redistribuirle all’interno di sacche di semi-povertà alimentare;
  • Gianluca Carenzo (Technology Transfer Manager – HIT Hub Innovation Trentino Fondazione) ha fornito un quadro non proprio entusiasmante delle attività sull’economia circolare nel nostro Paese, ma ci ha anche spiegato che le possibilità esistono e sono molto, ed è quindi necessario continuare a lavorare in questa direzione;
  • Stefano Martini (Head of Circular economy Lab – Intesa San Paolo Innovation Center) ci ha fatto capire che la circular economy è un’opportunità per scongiurare i rischi che le aziende devono affrontare nella gestione delle risorse e che per migliorare in questo senso è necessario agire fortemente sulla cultura imprenditoriale.

Discorsi che Marco Fellin (MUSE – Museo delle Scienze) ha condotto fino a riproporre, sul finale, la domanda iniziale. Il risultato è stato la comparsa di un termine nuovo: “filiera“. La parola non era stata minimamente presa in considerazione all’inizio della serata, ma il pubblico si è accorto della sua importanza nel corso della discussione, tanto da arrivare quasi a superare l’utilizzo di “sostenibilità“.

L’evento aperto al pubblico organizzato dalla FBK – Fondazione Bruno Kessler e da HIT – Hub Innovazione Trentino Fondazione ha fatto parte di una 3 giorni di incontri relativi all’economia circolare presenti nei progetti che FBK, UNITN, Muse e HIT hanno sviluppato in questi anni (Refer, E-M@S AWARE Innoweee co-finanziati da EIT) e ha compreso il lancio dell’ultimo di questi: Re-Play.


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