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L’epidemiologia quantistitica e le analisi di scenario

20 Dicembre 2021

ConverseRai dedica 2 puntate a Stefano Merler nelle quali ci spiega l'approccio scientifico per lo studio di un’epidemia e come il Covid-19 sia riuscito a diffondersi così velocemente.

Puntate registrate a Novembre 2020

Epidemiologia quantitativa: cosa unisce questi due termini cosi diversi tra loro? Ce lo spiega Stefano Merler,  Direttore del Centro Health Emergencies di FBK nonché epidemiologo matematico. L’utilizzo di strumenti messi a disposizione dalla matematica permettono di analizzare le epidemie, cercando di  quantificare quello che potrebbe essere l’impatto di una nuova malattia infettiva per poter successivamente fornire indicazioni su quali possano essere i modi migliori per affrontarla. Nonostante in questo secolo siano state affrontate 6 emergenze sanitarie di preoccupazione internazionale, come dichiarato dall’OMS, (SARS 2003, H1N1 2009, MERS 2012, Ebola 2014, Zika 2017 Ebola 2018), il mondo occidentale era impreparato perché da tempo le malattie infettive non erano più contemplate nelle agende politiche, negli investimenti scientifici e nella prevenzione.

Esperienza versus Intuizione. Quando si deve affrontare una nuova emergenza, un virus di cui non si sa nulla, si parte da zero e si deve accrescerne la conoscenza il più velocemente possibile. E’ necessaria  quindi sia l’intuizione che l’esperienza per permettere all’Epidemiologo 4.0 di individuare quanto prima quali sono i parametri sui cui concentrarsi. In suo aiuto accorrono, oltre alla statistica e la modellistica matematica anche le nuove technologie che simulano al calcolatore il modello matematico per avere un quadro complessivo di quello che potrebbe essere l’andamento della malattia.

 

Pandemie: scenari futuri

Essere preparati a nuove crisi sanitarie significa anche cambiare le nostre abitudini culturali, rispettare gli ecosistemi, chiedere alla politica una sensibilità proattiva, migliorare la percezione della Scienza. Durante un emergenza sanitaria i media spingono per avere delle risposte immediate, privilegando la rapidità dell’informazione alla validazione delle ricerche da parte della comunità scientifica, non considerando che i tempi della scienza sono spesso più lenti di quelle della scienza.  Entrano qui in campo le Analisi di scenario: la scienza fa’ delle assunzioni, e sulla base di quelle assunzioni può dire cosa potrà succedere. Se le assunzioni non si verificano, non è il modello sbagliato, ma quel scenario non si è verificato. E’ una differenza sottile, ma deve essere chiaro a tutti. Le analisi di scenario sono una cosa, le previsioni sono un’altra. La seconda non è possibile.

 

 


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