Online il primo bollettino sulla distribuzione delle varianti in Italia
Il rapporto integra i dati sulle varianti del virus di interesse per la sanità pubblica circolanti in Italia provenienti dall’indagine rapida di prevalenza condotta dall’Iss in collaborazione con Fondazione Bruno Kessler e Ministero della Salute, con quelli sulla distribuzione delle stesse varianti riportata dalle Regioni e Province Autonome (PA) e dal Laboratorio nazionale di riferimento per SARS-CoV-2 dell’Istituto Superiore Sanità nel Sistema di Sorveglianza Integrata COVID-19
È online il primo bollettino su “Prevalenza e distribuzione delle varianti del virus SARS-CoV-2 di interesse per la sanità pubblica in Italia”. Il rapporto integra i dati sulle varianti del virus di interesse per la sanità pubblica circolanti in Italia provenienti dall’indagine rapida di prevalenza condotta dall’Iss in collaborazione con Fondazione Bruno Kessler e Ministero della Salute, con quelli sulla distribuzione delle stesse varianti riportata dalle Regioni e Province Autonome (PA) e dal Laboratorio nazionale di riferimento per SARS-CoV-2 dell’Istituto Superiore Sanità nel Sistema di Sorveglianza Integrata COVID-19. Il bollettino sarà pubblicato con cadenza quindicinale, mentre il prossimo venerdì verrà presentata la prossima indagine rapida.
Nel periodo dal 28 dicembre 2020 al 19 maggio 2021 sono stati segnalati al Sistema di Sorveglianza Integrata COVID-19 un totale di 23.170 casi di infezione da virus SARS-CoV-2 con genotipizzazione tramite sequenziamento su un totale di 2.083.674 di casi riportati (pari quindi a 1,11%).
- La variante del virus SARS-CoV-2 prevalentemente circolante in Italia è la variante VOC-202012/01 (cosiddetta variante UK) – lignaggio B.1.1.7, caratterizzata da una elevata trasmissibilità.
- Il lignaggio P.1 (cosiddetta variante brasiliana) ha una diffusione maggiore in alcune Regioni italiane.
- La prevalenza di altre varianti del virus SARS-CoV-2 di interesse per la sanità pubblica è <1% nel nostro paese, ad eccezione della cosiddetta variante nigeriana (1,17%).
- È necessario continuare a monitorare con grande attenzione la circolazione delle varianti del virus SARS-CoV-2 ed in particolare la presenza di mutazioni riconducibili ad una maggiore trasmissibilità e/o associate ad un potenziale immune escape.