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Colorabilia: animali fantastici da colorare e condividere

6 Dicembre 2022

Cinquanta copie omaggio dell'albo illustrato contenente illustrazioni tratte dalle pregiate xilografie seicentesche della Biblioteca di FBK.

Il patrimonio culturale non può essere appannaggio di pochi: per questo la Biblioteca della Fondazione Bruno Kessler ha deciso di condividere alcune xilografie del proprio patrimonio bibliografico, rendendole disponibili a un largo pubblico attraverso il volume Colorabilia. Mostri di carta / Paper monsters (FBK Press), realizzato insieme al Servizio Comunicazione e Relazioni Esterne. Un albo illustrato (colouring book) di immagini di animali – veri o fantastici – da colorare, ricreare, trasformare e condividere.

E proprio in occasione delle festività ormai alle porte, FBK assegnerà 50 copie cartacee in omaggio di Colorabilia! Partecipare è semplice: l’unico requisito è essere iscritti alla newsletter bisettimanale di FBK Magazine (tutte le informazioni per le nuove iscrizioni sono disponibili qui). I primi 50 iscritti (nuovi o meno) che invieranno una mail a [email protected] manifestando il proprio interesse entro il 20/12/2022 riceveranno una copia omaggio del volume.

Quasi tutte le immagini sono xilografie prese da due volumi dell’enciclopedia naturalistica di Ulisse Aldrovandi (1522-1605), un erudito bolognese della prima età moderna. In realtà lui riuscì a curare solo una piccola parte dell’opera prima di morire; i suoi testi furono poi integrati da varie persone, per prepararli alla pubblicazione. La biblioteca FBK, tra i suoi 1.800 libri rari, possiede tre volumi dell’opera (alcuni nell’edizione originale, altri in ristampe del Seicento) di cui due sono stati fonte d’ispirazione per questo colouring book. Solo un’immagine, invece, proviene dalle opere del biologo Francesco Redi.

Ogni illustrazione è stata lavorata da Nicola Gadler del progetto Officina Artigianelli, supervisionato da Moira Osti del Servizio Comunicazione e Relazioni Esterne di FBK ed è accompagnata da un breve testo curato da Anna Gialdini della Biblioteca FBK che parafrasa i testi originali dei volumi – dettagliate descrizioni della fisiologia, del comportamento e del posto nella cultura classica, medievale e moderna degli animali raffigurati – talvolta con risultati piuttosto divertenti! La sensibilità scientifica dell’epoca era ovviamente diversa da quella di oggi, anche se a loro modo queste opere erano estremamente rigorose. Le xilografie dell’epoca sono infatti notevoli non solo per la loro bellezza: furono uno strumento potente di diffusione della scienza.

Aldrovandi aveva anche una collezione di specimina di vari tipi – animali essiccati, ecc. – su cui basava le proprie ricerche. Da bravo scienziato, avvertiva addirittura di non confondere i draghi autentici con le imitazioni che si trovavano in vendita, realizzate con corpi di animali essiccati!

La xilografia è una tecnica di stampa utilizzata in Europa a partire dal XV secolo, ma diffusa in Asia da molto tempo prima (in Giappone è attestata fin dall’VIII secolo). È caratterizzata da linee spesse, ottenute imprimendo su carta o tessuto una matrice in legno intagliata: si presta quindi a creare immagini nitide, con ampi spazi vuoti che possono essere colorati. Una cosa da notare sulle xilografie è che spesso erano il risultato del lavoro di varie persone che curavano le diverse fasi, dalla realizzazione del disegno all’intaglio della matrice all’utilizzo in tipografia.

Nelle xilografie della prima età moderna il colore si poteva ottenere tramite una o più impressioni a inchiostro colorato (soprattutto nero e rosso, ma anche in altri colori o in oro), oppure con un’applicazione successiva dei pigmenti (spesso ad acquerello).

Nel volume realizzato, i colori scelti strizzano l’occhio ai primi colori utilizzati per la stampa (oltre al nero, ovviamente, il rosso). Si tratta di un riferimento generale, però (le opere di Aldrovandi e di Redi erano stampate solo in inchiostro nero). L’altro riferimento al colore è, naturalmente, quello “di riempimento” che saranno proprio gli utenti finali del volume a realizzare: questo avveniva anche nella prima età moderna, ma solo su singole copie (si trattava di un costo aggiuntivo e quindi in genere era un servizio richiesto da un singolo acquirente del libro, non realizzato per tutte le copie uscite dalla tipografia).

Colorabilia si propone quindi di essere un progetto di apertura e “democratizzazione” del patrimonio culturale, che spesso è – per inevitabili esigenze di sicurezza, di condizioni climatiche, ecc – conservato in aree non accessibili al grande pubblico. 

Un caloroso benvenuto nel fantastico mondo di Colorabilia!

Il volume sarà disponibile online qui:

https://books.fbk.eu/pubblicazioni/titoli/colorabilia/

 

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