La digitalizzazione del patrimonio audio della Biblioteca FBK
Un progetto innovativo e inclusivo per preservare e mettere a libera disposizione della comunità scientifica e della cittadinanza il patrimonio audio dei poli di ricerca umanistici della Fondazione Bruno Kessler
Il progetto “Dare nuova voce alle fonti 2.0. Comunicare la ricerca umanistica per tuttə” nasce dalla volontà di conservare e mettere a libera disposizione della comunità scientifica e della cittadinanza il patrimonio audio dei poli di ricerca umanistici della Fondazione.
Fin dall’inizio della loro ricca attività convegnistica, infatti, le iniziative aperte al pubblico dell’Istituto Storico Italo-Germanico (ISIG) e dell’Istituto per le Scienze Religiose (ISR) sono state registrate dando vita ad un archivio quasi unico nel suo genere composto da 111 bobine magnetiche, 228 audiocassette e un numero marginale di DVD.
Tale fondo, attualmente conservato presso la Biblioteca della Fondazione, rappresenta un importante punto di partenza per divulgare in maniera accessibile e libera le riflessioni sulle scienze umane utili per la comprensione del mondo di ieri e di oggi. L’obsolescenza dei mezzi di riproduzione e la predisposizione delle bobine al rischio di deteriorabilità e danneggiamento costituiscono una minaccia alla conservazione del materiale e alla fruizione delle risorse. L’obiettivo del progetto è offrire una soluzione a questi problemi, mediante il riversamento dall’analogico al digitale dell’intero patrimonio e il caricamento online delle tracce audio sul portale dedicato nel sito della Biblioteca. In questo database, progettato appositamente per garantire la fruizione libera del materiale digitalizzato, sono già presenti 308 audio relativi a 48 iniziative, per un totale di circa 500 ore di registrato.
Oltre a essere fondamentale per conservare e tramandare la memoria storica e storiografica, il lavoro assume ulteriore rilevanza poiché garantisce pari opportunità nell’accesso alla cultura e all’istruzione di tutte le persone con disabilità. La messa a disposizione dell’archivio audio, infatti, consente la consultazione libera dei contenuti del fondo anche per un’utenza con disabilità legate alla vista (soggetti non vedenti/ipovedenti), o con altre invalidità che possano rendere difficoltoso l’accesso ai documenti librari tradizionali. Per questo motivo, gli obiettivi del progetto rientrano nella “Strategia sui diritti delle persone con disabilità 2021-2030”, promossa dall’Unione Europea al fine di favorire l’accesso alle risorse culturali da parte di persone con disabilità.
Il progetto, reso possibile anche grazie ai finanziamenti della Provincia autonoma di Trento (Servizio Civile Universale Provinciale) e del Ministero della Cultura (Direzione Generale Educazione, ricerca e istituti culturali), è partito a settembre 2021 con Chiara Marcon, storica della filosofia medievale ed Emanuela Palermo, che si è trasferita dalla Calabria al Trentino proprio per svolgere questo progetto, molto vicino alle sue precedenti esperienze di digitalizzazione.
“Per me è stato un anno molto intenso e ricco di impressioni positive, la cosa che porterò con me fuori dalle mura di FBK sarà sicuramente lo spirito di collaborazione e di confronto che ho vissuto quotidianamente durante tutto il percorso del progetto. Mi auguro che la vocazione di noi operatrici e dei responsabili riesca nell’intento di incoraggiare la partecipazione culturale del territorio e non solo.”
Emanuela Palermo
“Il progetto sperimentale “Dare nuova voce alle fonti” è nato grazie alle sensibilità e all’impegno della Biblioteca FBK nell’ambito delle digital humanities. La sua riuscita è stata possibile grazie al confronto costante del team della Biblioteca, che unisce competenze e conoscenze tra loro diverse: la filologia, la storia del libro, la storia contemporanea, senza escludere la filosofia e le pratiche di digitalizzazione dei fondi archivistici. Il progetto rende evidente come il dialogo tra queste discipline sia fecondo e riservi sviluppi rilevanti per la ricerca umanistica.”
Chiara Marcon
Attualmente al progetto si stanno dedicando Miriam Carpentari e Linda Gremes, che sono subentrate nella prosecuzione dell’attività a settembre 2022 e la gestiranno fino ad agosto 2023.
“Ho il piacere di condividere con voi la mia esperienza di servizio civile. A seguito di quest’attività ho sicuramente acquisito molte conoscenze pratiche sulle modalità operative di riversamento digitale, metadatazione, post-produzione e fruizione di materiale audio via web. Le mie aspettative sono state ben ripagate, ho trovato un metodo che mi è personalmente congeniale grazie al confronto, ai consigli e alla fiducia riposta a suggello di una buona dose di autonomia. Si è rivelato una grande occasione di crescita e mi ha concesso di sviluppare maggior consapevolezza critica ed organizzazione, oltre che una reale sensibilità su cosa significhi davvero trattare il patrimonio culturale in funzione di tutti. Mi sono laureata nel 2022 in Beni Culturali dell’Università di Trento e sto proseguendo i miei studi in Storia dell’arte. Tutela, conservazione, valorizzazione e promozione dei beni culturali sono e saranno principi guida cardine per la mia etica professionale.
Il progetto “Dare nuova voce alle fonti 2.0. Comunicare la ricerca umanistica per tuttə” della Biblioteca FBK è totalmente in linea con questi obiettivi. Spero dunque che questi audio arrivino a un’utenza eterogenea che mi auspico potrà restituirci dei feedback sull’agilità del prodotto finale e sulla sua utilità operativa nell’indagine scientifica in ambito umanistico.”
Miriam Carpentari
“Ho accolto con piacere l’opportunità di potermi occupare di un progetto tanto stimolante, innovativo e inclusivo. Nel corso di questi primi sei mesi di attività, ho avuto modo di acquisire competenze professionali preziose nell’ambito delle tecniche di digitalizzazione e post-produzione di materiale audio. L’esperienza mi ha inoltre offerto la possibilità di coniugare i percorsi di studio universitario da me intrapresi, quello triennale in Lingue Moderne e quello magistrale in Editoria e Giornalismo, permettendomi di lavorare su risorse multilingue e di applicare al materiale audio le conoscenze apprese in relazione alla cura di materiale bibliografico.
Le difficoltà iniziali sono state gradualmente superate grazie alla progressiva acquisizione di dimestichezza e padronanza degli strumenti e delle tecniche di lavoro e presto ripagate dalla soddisfazione di aver contribuito in prima persona alla conservazione e alla valorizzazione di un patrimonio storico-scientifico di interesse collettivo.”
Linda Gremes
Si tratta di un’esperienza nuova nel panorama italiano poiché, ad oggi, non siamo a conoscenza di enti di ricerca che si siano fatti carico di registrare le proprie attività scientifiche già a partire dagli anni ‘70 per poi digitalizzarle, sia per fini editoriali sia per garantirne la tutela e la trasmissione. Per questo è stata fondamentale per la buona riuscita del progetto la produzione di un video-tutorial, ideato da Chiara ed Emanuela e realizzato da Andrea Franceschini del Servizio Comunicazione e Relazioni esterne della Fondazione. Il tutorial tratta i vari passaggi da compiersi durante il processo di digitalizzazione degli audio. Diviso in sezioni, funge da guida nello stilare una prassi esecutiva ed è un utile supporto a tutte le attività. La sua creazione non è stata semplice e si è sviluppata mediante costanti indagini, esperienze e confronti, non senza imprevisti risolti grazie anche all’aiuto di intelligenze e sensibilità molto diverse. Chiara ed Emanuela hanno anche redatto un articolo dal titolo “Dare nuova voce alle fonti. Comunicare la ricerca umanistica per tuttə“. Un progetto di digitalizzazione del fondo audio della Biblioteca Fondazione Bruno Kessler, che uscirà prossimamente sulla rivista quadrimestrale peer-reviewed e open access “AIB studi”, pubblicata dall’Associazione Italiana Biblioteche.
Qui i link diretti alle pillole video del tutorial