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Nasce la rete nazionale per il contrasto ai discorsi e ai fenomeni d’odio
FBK partecipa a questo progetto multidisciplinare e unico nel suo genere, capace di coprire tutti i territori che è necessario presidiare, dalla ricerca alla proposta normativa, fino agli interventi nelle scuole per combattere bullismo, discriminazioni e intolleranze e per favorire la cultura dell’inclusione.
Tre ong che operano a livello internazionale (Action Aid Italia Onlus, Amnesty International Italia, COSPE Onlus); otto associazioni (ASGI- Associazione Studi Giuridici sull’Immigrazione, ARCI, Associazione “Carta di Roma”, Associazione Giulia Giornaliste, Lunaria, Pangea Onlus, Vox- Osservatorio italiano sui Diritti, Rete Lenford – Avvocatura per i diritti LGBTI); un movimento transnazionale (No Hate Speech Movement Italia); ricercatori e ricercatrici provenienti da otto università (Bicocca, Bologna, Firenze, Padova, Reading (UK), Statale Milano, Trento, Verona) e tre centri di ricerca (CNR Palermo; Centro per le scienze religiose e Centre for Information and Communication Technology della Fondazione Bruno Kessler); un centro studi (Cestudir Venezia); due osservatori (OSCAD- Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori, Osservatorio di Pavia); il Consiglio Nazionale Forense e la Commissione diritti fondamentali della Camera penale di Venezia. Partecipa al confronto promosso dalla Rete l’UNAR – Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali.
Sono questi i numeri che raccontano l’ampiezza della compagine che ha dato vita alla prima Rete nazionale per il contrasto ai discorsi e ai fenomeni d’odio. Numeri che evidenziano da subito l’importanza e la forza del progetto, unico nel suo genere perché capace di riunire le più importanti realtà che da diverso tempo si occupano di mappare e combattere i discorsi e i fenomeni di odio: di particolare rilievo, l’approccio multidisciplinare che consente di coprire tutti i territori che è necessario presidiare per un’efficace azione, dalla ricerca alla proposta normativa, fino agli interventi nelle scuole per combattere bullismo, discriminazioni e intolleranze e per favorire la cultura dell’inclusione.
Di fronte alla sempre più violenta e pericolosa pervasività dei discorsi e dei fenomeni di odio ad essi collegati, infatti, diventa urgente coordinare le diverse iniziative per dar vita a una risposta davvero incisiva. Da qui, la creazione della Rete, tra le cui finalità spiccano gli elementi individuati anche dall’UNESCO e dal Consiglio d’Europa come necessari per affrontare il fenomeno dello hate speech: dal contrasto ai discorsi e ai fenomeni d’odio, dai fenomeni di disinformazione da cui essi traggono origine alla creazione e promozione di narrazioni corrette e accurate e narrazioni alternative. Di particolare importanza, il “capitolo” ricerca. Ad oggi sono una trentina i progetti in essere che fanno capo alle diverse realtà che hanno dato vita alla Rete e sei sono i report periodici che vengono prodotti dalle diverse organizzazioni: dal Barometro dell’Odio di Amnesty alla Mappa dell’Intolleranza di VoxDiritti, dal Libro bianco sul razzismo di Lunaria, ai rapporti di Carta di Roma, di Oscad e dell’Osservatorio di Pavia. Si tratta di dati preziosi che fotografano il fenomeno “hate speech” e che finora sono stati letti e approfonditi dalle diverse realtà in modo autonomo. La creazione di un data base condiviso consentirà, non solo agli attori della Rete ma anche alle istituzioni e a tutti coloro che ne vorranno fare uso, confronti e aggiornamenti costanti per la produzione di output originali: un patrimonio prezioso di conoscenza, senza la quale le armi per combattere i discorsi d’odio appaiono spuntate. Così come assumono rilevanza il lancio e il coordinamento di campagne di sensibilizzazione per combattere discorsi e fenomeni di odio a livello nazionale ed europeo.
In sintesi le finalità della neonata Rete nazionale per il contrasto ai discorsi e ai fenomeni d’odio sono le seguenti:
- La promozione e il sostegno di azioni di advocacy e lobby, da ritenersi complementari e/o aggiuntive a quelle svolte da ciascun componente.
- La promozione e il sostegno della ricerca.
- La condivisione di buone pratiche di narrazione corretta e accurata e narrazione alternativa, con la creazione di progetti ad hoc.
- La promozione e la condivisione di percorsi educativi e formativi e lo scambio di buone pratiche e materiali educativi.
- La sensibilizzazione e la mobilitazione della società civile
AGGIORNAMENTO del 30 agosto 2022
Consapevole dei guasti che il discorso d’odio può produrre nel fomentare le discriminazioni e nell’invadere spazi di confronto pubblico e democratico, nell’ambito della campagna elettorale verso le elezioni politiche del 25 settembre 2022, la Rete nazionale per il contrasto ai discorsi e ai fenomeni d’odio, di cui fa parte anche FBK, chiede a tutti i candidati e a tutte le candidate di fare proprio il vademecum in 5 punti per una comunicazione pubblica e politica libera dai discorsi d’odio:
- utilizzare linguaggi rispettosi delle istituzioni e dei cittadini/delle cittadine, con prese di posizione chiare contro le discriminazioni e i discorsi e i crimini d’odio;
- evitare insulti e espressioni offensive, nonché linguaggi discriminatori o di incitamento all’odio verso individui o gruppi sulla base di caratteristiche razziali, etniche, religiose, sessuali e di genere o di ogni altra caratteristica personale;
- non diffondere (direttamente o attraverso le proprie strutture politiche) informazioni false o non verificate su interlocutori/interlocutrici e avversari/avversarie; evitare attacchi personali basati su stereotipi e pregiudizi;
- creare un dibattito pubblico utile a chi ascolta, e rispettoso verso chi interloquisce; favorire un dibattito pubblico rispettoso nei confronti degli interlocutori e delle interlocutrici;
- promuovere un utilizzo responsabile dei social network (sia direttamente sia attraverso le proprie strutture politiche), compresa la moderazione dei commenti dei/delle follower e la rimozione di eventuali espressioni d’odio o discriminatorie.