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Non esiste più il digiuno di una volta

25 Marzo 2021

Siamo in Quaresima, il periodo di quaranta giorni precedente la Pasqua che secondo le norme cattoliche dovrebbe essere caratterizzato da digiuno e astinenza. Spesso i due termini sono usati come sinonimi, ma è sbagliato farlo.

Digiuno è l’astensione da ogni cibo per un periodo determinato (un pasto al dì per sei settimane); astinenza invece chiede l’eliminazione dalla dieta, per quanto tempo poco conta, di alimenti specifici e di norma golosi o sostanziosi (carne, alcolici, cioccolato).

Come accade per ogni comportamento e ogni concetto, digiuno e astinenza cattolici hanno una propria storia, lunga più di duemila anni e in continuo mutamento. Nel XVI secolo, quando la Riforma luterana venne a sconvolgere buona parte d’Europa, in alcune città si pagava qualcuno perché nei giorni di magro (quelli destinati a digiuno e astinenza in un calendario piuttosto rigido), girasse tra i vicoli e annusasse alla ricerca di sentori di carne. Violare le regole alimentari era un grave segno di protestantesimo e i trasgressori potevano essere puniti addirittura con la morte. Non era questa una norma destinata a restare lettera morta, di condanne capitali ce ne furono davvero.

Oggi di carne e vino si parla poco, l’annuale messaggio quaresimale del papa ormai da tempo cita il digiuno in maniera figurata, mentre l’astinenza è di fatto scomparsa. Alcuni vescovi hanno invitato all’austerità digitale (molla lo smartphone e pensa alla vita), Francesco per il 2021 ha chiesto ai fedeli di liberarsi dagli ingombri, facendo gli esempi di “saturazione di informazioni – vere o false – e prodotti di consumo”. Tra i cattolici le limitazioni della tavola conseguono spesso a scelte etiche o di salute, non tanto di adesione identitaria. Insomma, il credente che mangia una bistecca in Quaresima leggendo il tablet è possibile venga richiamato da un immaginario confessore non per quanto sta infilzando sulla forchetta, ma per quello che sta virtualmente sfogliando.


Venerdì pesce. Digiuno e cristianesimo, edito da Mulino (2021),  libro pensato anche per un pubblico di curiosi, non solo di storici incalliti.


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