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Raccontascienza: ecco il libro che parla di scienza ai più piccoli

20 Dicembre 2019

Un progetto letterario della Fondazione Bruno Kessler per spiegare la scienza ai più piccoli attraverso brevi racconti

Un piccolo libro tascabile bianco con la carta porosa e un gruppo di bambini che sorride in copertina. Questo è, a prima vista, Raccontascienza, la nuova pubblicazione della collana Special editions di FBK Press arrivata poco prima di Natale e scaricabile gratuitamente sul sito dedicato.

L’iniziativa, nata da un’idea di Annalisa Armani dell’unità Digital Communication e Grandi Eventi di FBK, si articola all’interno del progetto “CISA – Cittadini per la Scienza“, che punta a realizzare iniziative che avvicinino il mondo della ricerca e della scienza ai cittadini.

Come anticipa il sottotitolo – “nove storie favolose per bambini e ragazzi” – sfogliando le pagine il lettore si imbatterà in una serie di racconti che narrano, con un linguaggio adatto a diverse fasce di età, di fenomeni naturali, concetti filosofici e astratti e tematiche scientifiche. Ce n’è davvero per tutti i gusti: nei racconti di Annalisa Armani e Celeste Cielo si parla di come si forma un arcobaleno in cielo in una giornata di pioggia e di come si creano le masse d’aria calda e fredda che danno origine ai venti. Viviana Lupi ci spiega invece, con l’aiuto di due giovani lupacchiotti, cos’è la fotosintesi clorofilliana e come funziona la catena alimentare. Si prosegue con due racconti sulla convivenza interculturale e sul messaggio di pace del profeta Maometto, a cura rispettivamente di Marco Guglielmi e Albana Celepija (quest’ultima alla sua prima esperienza con uno scritto in seconda lingua). Paolo Costa fa poi sbarcare sulla Terra la curiosa damina Afronèsia, che si interrogherà su cosa significhi “avere ragione” ascoltando i litigi tra due giovani amici. Dopo una nuotata con Violetta, Rossella e Lucia nel complicato mondo delle onde elettromagnetiche, sapientemente illustrato da Alberto Debiasi, si arriva agli ultimi due racconti, pensati per ragazzi dai dodici anni in su: Marco Dianti ci parla di DNA, banane e nuovi metodi di comunicazione, mentre Luca Guadagnini ci presenta Otis e il suo punto di vista molto speciale.

I racconti sono stati scritti da ricercatori, ricercatrici e personale di supporto alla ricerca della Fondazione Bruno Kessler, che tramite un concorso indetto internamente si sono cimentati in un’iniziativa decisamente diversa dalle loro quotidiane mansioni lavorative. Per molti di loro era il primo approccio in assoluto al mondo della scrittura, e in particolare della narrativa per ragazzi, mentre altri vi si erano già cimentati a vario titolo. Ciò che li ha accomunati è stato il desiderio di mettersi alla prova con una forma espressiva nuova ma soprattutto con un pubblico particolare ed esigente: quello di bambini e ragazzi dai sei ai dodici anni e oltre.

Autori e comitato valutatore Raccontascienza

Lo scopo principale di Raccontascienza è infatti trovare una forma e un linguaggio per spiegare concetti non banali né scontati ai più piccoli, all’interno di una cornice narrativa e talvolta fiabesca. Il compito potrebbe sembrare apparentemente semplice ma di fatto non è di immediata realizzazione, soprattutto per chi solitamente si rapporta con adulti e colleghi dello stesso settore, che quindi conoscono e condividono la stessa materia. Ma raccontare quello che si studia, si fa o si conosce a un pubblico che ha un’età molto diversa, e che non conosce ancora molti concetti di base della scienza ad ampio raggio,  è tutta un’altra storia. Gli autori e le autrici hanno avuto la fortuna di essere affiancati nella revisione dei loro scritti da un’abile esperta di scienza e di bambini: Agnese Sonato, comunicatrice della scienza, fondatrice e coordinatrice editoriale della rivista di scienze per ragazzi PLaNCK!, che ha dato preziosi suggerimenti e li ha guidati nella rielaborazione dei punti più ostici dei loro elaborati per renderli chiari e fruibili, ma anche appetibili e divertenti. Una delle principali difficoltà della narrativa per ragazzi è infatti saper trovare uno stile che coniughi chiarezza espositiva e facilità di approccio del testo a una struttura e a contenuti che risultino attrattivi sin dalle prime righe e che riescano ad agganciare la curiosità e l’attenzione del giovane pubblico fino alla fine. La scelta dei termini è a tal proposito essenziale: trattandosi comunque di opere di intento divulgativo ma anche educativo, è importante introdurre vocaboli nuovi e di settore che vengano però spiegati con esempi o parafrasi esplicative nel corso della narrazione, cercando idealmente di non lasciare nulla di insoluto. Similmente, la sintassi non deve abbandonarsi a digressioni troppo estese o frasi eccessivamente ricche di subordinate e coordinate. I soggetti devono essere sempre facilmente individuabili, a scapito magari di qualche ripetizione che svolga la funzione di esplicitare il discorso senza appesantirlo troppo.

Nella parte di spiegazione tout court, il pericolo principale è quello di scivolare in definizioni “da manuale” o di lasciarsi andare a enunciazioni troppo tecniche, con concetti magari dati per scontati: una possibile soluzione in questi casi, utile anche per mantenere la cornice narrativa, è ricorrere all’antropomorfizzazione del concetto che si vuole affrontare o di una sua parte – come si legge per esempio nel racconto sulle onde elettromagnetiche, a cui vengono dati dei nomi personali – oppure spiegarlo per bocca di uno o più personaggi del racconto. Anche l’utilizzo di esempi che attingono dal quotidiano, o che sia magari possibile replicare in sicurezza a casa, favorisce la comprensione del testo, mentre per tenere viva l’attenzione dei piccoli lettori si può rivolgersi direttamente a loro con domande del tipo “Avete mai visto questa cosa?”, “Avete mai provato a fare così?, “Vi è mai capitato di..?”, ecc.

Un altro ruolo chiave lo giocano senza dubbio le illustrazioni, che catturano l’occhio e forniscono un’immediata chiave di lettura visiva. E siccome non c’è libro per bambini che si rispetti senza disegni, la giovanissima Angelica Lessio dell’Istituto Pavoniano Artigianelli di Trento ha tradotto le nove storie e i loro personaggi in delicate immagini dai colori pastello in occasione di uno stage curricolare presso FBK. Angelica ha dapprima letto integralmente i racconti, e ha poi realizzato dei disegni ad acquerello che sono stati infine mostrati al comitato valutatore e agli stessi autori per eventuali integrazioni o modifiche.

Raccontascienza però non finisce qui: dopo la prima fase di presentazione al pubblico, stiamo infatti pensando a molte altre iniziative, come portare il libro nelle scuole nel corso del 2020 o leggerne i racconti in occasione di eventi pubblici mirati, per un incontro a tu per tu con i nostri piccoli, grandi lettori.

 


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