Cina: dal 2019 l’AI entra nei programmi delle scuole superiori
Il governo cinese introdurrà in 40 scuole il libro di testo "Principi fondamentali dell'Intelligenza Artificiale". E in Italia come sta andando?
È ormai noto che la Cina punti ad essere leader mondiale nel campo dell’AI. La roadmap stabilita dal governo porterebbe a raggiungere, entro il 2030, quota 150 miliardi di dollari di mercato nel settore. È altrettanto chiaro che la formazione sia una delle strade migliori da percorrere per raggiungere obiettivi così ambiziosi e a lungo termine.
Si inizia così: un libro per studenti delle superiori che spiega la storia dell’AI e alcune sue possibili applicazioni come il riconoscimento facciale, la guida autonoma e la sicurezza pubblica. Un testo creato dallo sforzo congiunto della startup SenseTime – famosa per aver realizzato il controverso sistema di riconoscimento facciale utilizzato dal governo per scopi di sicurezza – e dalla East China Normal University (ECNU).
“Il settore dell’AI sta affrontando una forte mancanza di professionalità disponibili. La pubblicazione del libro è una svolta perché porta l’intelligenza artificiale fuori dalla ‘torre d’avorio’ e diventa parte integrante della formazione degli studenti delle scuole superiori” ha dichiarato Lin Dahua, docente della Chinese University of Hong Kong. La ‘corsa’ alla formazione dei giovani diventa di vitale importanza soprattutto se si avvererà la stima dello stesso governo cinese, che prevede una richiesta di oltre 5 milioni di professionisti in AI negli anni a venire.
L’intelligenza artificiale è argomento che riguarda il futuro del sistema economico a livello globale, ma la Cina è la prima nazione a porre così tanta attenzione a livello educativo, tanto da integrare l’attività nei curricula scolastici. In compenso in molti paesi si svolgono attività parallele che spingono gli studenti delle superiori ad affrontare questo tema. FBK, ad esempio, fin dal 2001 offre a studenti delle scuole superiori un’esperienza di immersione nella ricerca con il campus estivo WebValley su temi di data science e applicazioni di intelligenza artificiale a forte interesse etico come la salute umana ed ambientale. E per offrire la possibilità di avvicinarsi al machine learning anche durante l’anno scolastico, la Fondazione si è attivata per una nuova versione sperimentale del campus nelle scuole di Trento, tramite un accordo con l’Istituto Pavoniano di Arti Grafiche Artigianelli.
“Con WebValley e le nuove iniziative con Artigianelli cerchiamo di trasmettere il messaggio che l’intelligenza artificiale è già arrivata, – spiega Cesare Furlanello, head of Data Science di FBK – con grandi opportunità per servizi e soluzioni che possono cambiare la società e rischi da non sottovalutare. E’ complesso riuscire a combinare assieme la conoscenza del problema con algoritmi e calcoli matematici, ma questi sono i mestieri del futuro, senza un confine netto tra aspetti scientifici esplorativi, problem solving pratico e competenze disciplinari. In generale, le nuove soluzioni di AI si basano sulla capacità di vivere in un mondo di dati, poi vince chi sa lavorare in team e parlare la lingua degli utenti. L’idea è quella di far partire questi ragazzi il più presto possibile nella scuola superiore, fino ad arrivare a nuove proposte universitarie dedicate, come la nuova Laurea Magistrale in Data Science lanciata da FBK e UniTN.”
Sono molte anche le associazioni e le aziende sul territorio nazionale che si occupano di formazione nell’ambito ambito di AI. Impactscool è una di queste e conosce bene l’argomento:
“In italia siamo ancora indietro sotto questo aspetto – racconta Cristina Pozzi, CEO della società che si occupa di educazione sull’innovazione -. Sono nati negli ultimi anni molti corsi sulla programmazione a tutti i livelli di età, ma sull’AI c’è poco. Stanno nascendo sempre più corsi di laurea o corsi di formazione offerti da enti formativi privati con corsi di 2 giorni o poco più. Questo significa però che per essere della partita o si è scelto un percorso tecnico e molto specifico, oppure si hanno i mezzi per accedere a una formazione professionale. In entrambi i casi restano fuori troppe persone rispetto alla portata della rivoluzione che abbiamo di fronte. Per quanto riguarda i giovani ad esempio abbiamo un problema di orientamento: spesso non hanno avuto contatti con questi mondi, non ne conoscono le applicazioni e finiscono per fare scelte di studi che non per forza sono strategiche e rispecchiano le proprie potenzialità. Per quanto riguarda invece coloro che sono già sul mondo del lavoro il problema è più complesso: da un lato molte PMI non hanno la conoscenza o i mezzi adeguati per attivarsi in questa direzione, dall’altro i dipendenti di aziende che adottano sistemi di AI sono a rischio di perdere il lavoro perchè sostituibile da sistemi automatici. La formazione deve quindi entrare nelle aziende e nelle scuole e, almeno a un livello base, essere il più possibile accessibile per tutti. ”
Ci si chiede quindi quali siano le possibilità di compensare tali carenze: “Oggi esistono tanti mezzi per avvicinarsi all’IA online. È essenziale però conoscere bene l’inglese in modo da accedere a quelli più aggiornati e più completi. Penso a corsi reperibili gratuitamente su Coursera, Edx o altri MOOC. Un altro mezzo è quello di entrare in contatto con questo mondo attraverso eventi o incontri (eventbrite e meetup possono essere delle buone fonti per trovare quelli più vicini). In entrambi i casi servono dedizione, curiosità e rigore per prendere sul serio lo studio e approfondire al meglio l’argomento. Impactscool organizza incontri nelle scuole, nelle università e nelle città d’Italia anche grazie ai propri Ambassador sul territorio proprio per dare uno strumento per avvicinarsi in modo semplice e divulgativo all’argomento.”
Sicuramente la Cina sta intraprendendo azioni molto più tangibili del nostro Paese e dell’Europa nel complesso, ma le azioni educative avviate dalla nostra Fondazione e da altre realtà come quella di Impactscool, dimostrano che c’è qualcosa di concreto in cui sperare per il futuro delle nuove generazioni. Nel frattempo, per chi ha la fortuna di conoscere la lingua, possiamo provare ad ordinare il libro cinese alla modica cifra di 35 Yuan (4,5 Euro circa).