Esiste una comunanza di interessi in materia di diritto di famiglia tra comunità queer e comunità religiose?
WORKSHOP ONLINE co-organizzato dalla Fondazione Bruno Kessler e dall’Università di Trento: il 18 settembre 2020 dalle ore 14 alle ore 17:50
L’evento intitolato “Il comune interesse al pluralismo giuridico in materia famigliare quale base di una possibile alleanza tra comunità queer e religiose” si pone un quesito ambizioso e di primo acchito controintuitivo: esiste una comunanza di interessi in materia di diritto di famiglia tra comunità queer e comunità religiose ad oggi inesplorata? In altre parole, le due comunità, tradizionalmente viste agli antipodi soprattutto in ambiti sensibili quali la regolamentazione delle relazioni famigliari, potrebbero forse avere più cose in comune di quanto si possa pensare?
In passato, ad esempio, diverse comunità religiose hanno dimostrato di aver interesse a promuovere forme famigliari non convenzionali. Si pensi, ad esempio, alle comunità musulmane o di mormoni e il relativo interesse verso il riconoscimento delle unioni poligamiche.
Meno conosciuti, ma altrettanto rilevanti, sono i casi in cui movimenti conservatori e religiosi promossero l’introduzione di unioni registrate aperte a coppie di parenti e amici al solo fine di impedire l’introduzione del matrimonio tra persone dello stesso sesso in Nord-America (ad esempio, in Alberta e Vermont).
Entrambi gli esempi, tuttavia, si pongono teoricamente in linea con gli obiettivi cari alle comunità queer, particolarmente interessate a impedire i rischi di ‘addomesticamento’ e uniformazione al modello famigliare derivanti dall’estensione del matrimonio alle coppie dello stesso sesso.
A partire da una simile constatazione, il workshop si propone di aprire un confronto tra studiosi del pluralismo giuridico in materia famigliare da ambo le prospettive, religiosa e queer, al fine di individuare, ove possibile, un vocabolario comune e una piattaforma di interessi comuni nell’ambito del diritto di famiglia. A tal fine, il workshop si concentrerà in particolare su due tematiche:
- L’introduzione di unioni alternative al matrimonio aperte a una più larga platea di famiglie;
- Il riconoscimento giuridico di unioni poliaffettive.
La registrazione all’evento, entro le 9.30 del 18 settembre 2020, è obbligatoria.
Il link per accedere al workshop sarà inviato il 18 settembre 2020 via email.
Programma
Introduzione (14:00 – 14:20)
Roberto Toniatti, Università di Trento
Marco Ventura, Università di Siena / FBK – Centro per le Scienze Religiose
Presentazione del progetto di ricerca (14:20 – 14:30)
Nausica Palazzo, Università di Trento / FBK – Centro per le Scienze Religiose
Sessione n. 1: Matrimonio e unioni alternative al matrimonio (14:30 – 16:00)
Presiede: Petr Agha, Center for International Courts, University of Copenhagen
- Jeffrey A Redding, Shaikh Ahmad Hassan School of Law – LUMS
Personal status laws - Mariano Croce (partner), Università La Sapienza di Roma
Juridification - Robin Fretwell Wilson (partner), University of Illinois
Disentangling marriage in the State - Antonio Vercellone, Università di Torino
Functional recognition: The case of Italy - Laura Kessler, University of Utah
Law and social movements for family equality: The case of Israel - Nicola Barker, University of Liverpool
Religion and sexuality in the Bermuda same-sex marriage litigation
Sessione n. 2: Riconoscimento di unioni poliaffettive (16:10 – 17:30)
Presiede: Eva Brems, Universiteit Gent
- Christian Klesse, Manchester Metropolitan University
Consensual non-monogamy and coalition politics - Federica Sona, Max Planck Institute for Social Anthropology
Informal polygamy in Europe - Frederick Swennen (partner), Universiteit Antwerpen
Un-coupling family law - Frederick Mark Gedicks, Brigham Young University
Poligamy and Mormons - Beatrice Gusmano, Ca’ Foscari University of Venice
Queer friendship as a stable affect
Osservazioni conclusive (17:30 – 17:50)
Jeffrey A Redding, Shaikh Ahmad Hassan School of Law – LUMS
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