FESTA: si chiude il progetto EU per promuovere la carriera scientifica delle donne
Più si sale di livello nelle progressioni di carriera, più la presenza di personale maschile in molti settori della ricerca scientifico-tecnologica aumenta di numero, mentre diminuisce quella femminile. E’ questa l’evidenza oggetto dell’indagine promossa dal progetto europeo FESTA (Female Empowerment in Science and Technology Academia) partito nel 2012 e co-finanziato dall’Unione Europea con 2,5 milioni di euro, che si è proposto di individuare quali fattori possano ostacolare lo sviluppo delle carriere femminili e di trovare possibili soluzioni.
Il progetto, di cui l’Università di Uppsala è coordinatore, ha visto l’adesione di realtà di ricerca di altri cinque paesi europei fra cui l’Italia che partecipa con la Fondazione Bruno Kessler di Trento.
Il progetto GARCIA (Gendering the Academy and Research: combating Career Instability and Asymmetries), anch’esso co-finanziato dalla UE, presta invece particolare attenzione alle prime fasi della carriera accademica e scientifica per comprendere gli ostacoli che, sin dall’inizio, portano poi ad una diseguale distribuzione di donne e uomini nei livelli più alti della carriera scientifica.
Grazie alle azioni intraprese in questi cinque anni, la Fondazione Bruno Kessler è intervenuta sulle proprie politiche interne e i processi di selezione del personale in tre ambiti:
- leadership (le selezioni dovrebbero incoraggiare le donne a partecipare per posizioni di ricerca di livello superiori; maggiore consapevolezza dei reclutatori sugli aspetti di genere nei processi di reclutamento);
- reclutamento (disponibile un data base costantemente aggiornato che permette analisi più approfondite sul personale e la realizzazione di statistiche in materia di genere all’interno dell’organizzazione; garantito l’equilibrio di genere nelle commissioni di reclutamento)
- consapevolezza di genere (utilizzo di strumenti per la raccolta e l’organizzazione di dati riferiti al genere nei diversi aspetti dell’ambiente lavorativo; studio di politiche specifiche sul genere FBK).
Lo scorso 8 novembre novembre, Marco Zamarian, docente dell’Università degli Studi di Trento e consulente FBK su FESTA, ha tenuto una relazione sulle prospettive della comunicazione di genere e i processi decisionali (Gendering communication and decision making: the formal and the informal perspective).
Per la FBK l’iniziativa è stata coordinata dalla ricercatrice Ornella Mich, con la collaborazione di un board tecnico-scientifico di cui è responsabile il segretario generale della FBK Andrea Simoni e composto dalle Risorse Umane e da ricercatori e ricercatrici.
La conferenza è stata promossa anche dal Gender Summit, importante conferenza internazionale sul tema che si è svolto sempre a Bruxelles dall’8 al 9 novembre 2016.
Il programma completo della “FESTA – GARCIA joint final conference” è disponibile sul sito del progetto FESTA http://festagarcia.fbk.eu e sul sito della FBK alla pagina http://www.fbk.eu/it/events/festa-garcia-joint-final-conference. (m.l.)
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FESTA (Female Empowerment in Science and Technology Academia), progetto dalla durata complessiva di cinque anni, è stato co-finanziato dall’Unione Europea con 2,5 milioni di euro. Nel corso delle indagini a carattere empirico sono stati tra l’altro studiati i momenti di comunicazione informale all’interno delle organizzazioni di ricerca – spesso premesse importanti per le decisioni formali – in modo da rilevare eventuali meccanismi che possono sfavorire le dinamiche di carriera femminile. In Trentino sono state coinvolte nel progetto anche alcune classi degli istituti di scuola superiore, per porre in rilievo la questione delle differenze di genere già a partire dall’ambiente scolastico. Il progetto, di cui l’Università di Uppsala è coordinatore, ha visto l’adesione di realtà di ricerca di altri cinque paesi europei fra cui l’Italia che partecipa con la Fondazione Bruno Kessler di Trento.
GARCIA (Gendering the Academy adn Research combating Career Istability and Asymmetries), progetto co-finanziato dall’Unione Europea, e coordinato da Barbara Poggio e Annalisa Murgia dell’Università degli studi di Trento, si occupa della realizzazione di azioni in università europee e centri di ricerca per promuovere una cultura di genere e combattere gli stereotipi e le discriminazioni. L’attenzione si è focalizzata sulle prime fasi della carriera scientifica, per comprendere gli ostacoli che, sin dall’inizio, portano poi ad una diseguale distribuzione di donne e uomini nei livelli più alti della carriera scientifica.