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Assegnato a FBK uno dei premi “Digital Humanities” per l’Informatica umanistica

4 Aprile 2016

Il software "PAGANS" si è posizionato al primo posto nella categoria “Best use of DH for fun”, il miglior utilizzo delle Digital Humanities a scopo di divertimento.

Ma cosa sono i “Digital Humanities Awards”? Sono riconoscimenti internazionali, divisi in categorie diverse, destinati a progetti di ricerca nell’Informatica umanistica, un campo di studi che nasce dall’unione di discipline umanistiche e informatiche. Lo scopo di questi premi, che vengono assegnati annualmente e non distribuiscono alcun premio finanziario, è quello di sensibilizzare e informare il più vasto pubblico possibile sulle risorse sviluppate in questo particolare campo di ricerca.

PAGANS (acronimo di Playful Art: a Game oN Similarity – l’arte divertente: gioco sulle somiglianze) si avvale di opere verbo-visuali come base per un gioco online da svolgere in coppia. Su un tavolo virtuale sono sparpagliate delle carte, ognuna raffigurante un’opera: ogni giocatore deve ordinarle dalla più simile alla meno simile rispetto ad un’altra opera posta come riferimento. Alla termine, in base all’ordine dato dai due giocatori, viene calcolato il grado di affinità della coppia nel giudizio estetico. (guarda il video)

PAGANS è stato sviluppato dall’Unità di ricerca DH (Digital Humanities), cooordinata dalla ricercatrice Sara Tonelli, all’interno del Centro per le tecnologie dell’Informazione e della comunicazione (FBK-ICT), in collaborazione con il Mart di Rovereto ed il Museion di Bolzano. La partecipazione è stata avviata nell’ambito del progetto “VVV” (VerboVisualeVirtuale) sostenuto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto: la mostra conclusiva di “VVV”, dal titolo “Materiale Immateriale”, verrà inaugurata domani venerdì 15 aprile 2016, presso il Museo di Arte moderna e contemporanea.

Il progetto “VVV” ha avuto come obiettivo d’indagine l’Archivio di Nuova Scrittura (ANS) di Paolo Della Grazia. Dedicato alle ricerche verbo visuali, l’Archivio comprende opere, libri e documenti.  Nato nel 1988 dall’incontro tra il collezionista Paolo Della Grazia e l’artista Ugo Carrega, entrambi interessati alle forme d’arte contraddistinte dall’uso della parola e del segno, l’ANS ha in seguito accolto anche la collezione di Marco Fraccaro, focalizzata sul rapporto tra parola e immagine nell’arte e nell’editoria futurista.

Grazie a “VVV” è stato creato un archivio digitale, basato su mappe interattive, che permette di esplorare le molteplici connessioni tra opere dell’ANS e documenti (lettere, pubblicazioni, fotografie), nonché la complessità delle relazioni tra i diversi artisti, indagandone l’intero processo creativo. In questo modo tutti i materiali che compongono l’ANS trovano il proprio corrispettivo immateriale all’interno di un ambiente virtuale, un’architettura informatica che rende fruibile agli studiosi di tutto il mondo la ricchezza di questo patrimonio. L’archivio digitale verrà reso disponibile online al pubblico in occasione dell’inaugurazione della mostra “Materiale Immateriale”. (fonte: Mart)


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