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Il lavoro delle donne nelle città dell’Europa Moderna

11 Ottobre 2017

Cosa è cambiato e cosa è rimasto immutato per le lavoratrici di oggi? Lo abbiamo chiesto ad Anna Bellavitis, docente di Storia moderna all'Università Rouen Normandie e relatrice al ciclo di incontri "Tavola Ovale" di FBK-ISIG.

“La competizione tra uomini e donne nel lavoro è una costante e solitamente le donne perdono perché le istituzioni, che nell’Europa moderna erano le corporazioni, sono soprattutto al maschile”. Così Anna Bellavitis, docente di Storia moderna all’Università di Rouen Normandie, durante il seminario organizzato all’interno del ciclo di incontri autunnali “Tavola Ovale” dall’Istituto Storico Italo-Germanico FBK, spiega cosa non è cambiato rispetto ad oggi nel lavoro femminile. “Un altro aspetto che è rimasto simile ai giorni nostri è che a parità di occupazione i salari delle donne sono più bassi”.

Il suo studio, raccolto in un volume edito da Viella, ha preso in considerazione il lavoro delle donne nelle città dell’Europa moderna e si basa su un’ampia bibliografia internazionale e su inedite ricerche d’archivio, nell’ambito di una vasta area geografica che va dall’Italia alla Scandinavia, dalla Spagna alla Polonia.

Per quanto riguarda invece i settori in cui si è potuto riscontrare un miglioramento, Bellavitis sottolinea: “Anche se il soffitto di cristallo ancora esiste, oggettivamente l’accesso delle donne ai posti di potere nell’ambito lavorativo è decisamente aumentato e soprattutto si sono fatti passi enormi nell’accesso allo studio. Nell’Europa moderna le donne non potevano accedere alle università o far parte delle accademie intellettuali. In Italia è esistita qualche eccezione. In qualche caso infatti alcune donne sono state chiamate ad insegnare, come ad esempio all’Università di Bologna. Certo erano casi rari e si trattava di figlie o mogli di professori universitari, tuttavia nel resto d’Europa non accadeva nemmeno questo e le donne erano del tutto assenti dal mondo accademico”.

Bellavitis, che è anche membro dell’Intitut Universitaire de France e socia fondatrice della Società Italiana delle Storiche, ha poi descritto il lavoro di artigiane, commercianti, balie, prostitute, mercantesse, artiste, giornaliste e capitane d’industria nella società dell’Europa moderna e il ruolo esercitato dalle donne nell’evoluzione economica nonostante i limiti che leggi e tradizioni avevano imposto alla loro libertà di azione e movimento.

Il ciclo di incontri seminariali “Tavola ovale” organizzato da FBK-ISIG è pensato per favorire un confronto e uno scambio scientifico tra studiosi di storia moderna, uno spazio libero e informale di aggiornamento storiografico sulle ricerche in corso.


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