For a Human-Centered AI

L’intelligenza artificiale per davvero

27 Settembre 2024

Un dialogo tra il presidente Ferruccio Resta, la vicepresidente della Camera dei Deputati Anna Ascani e il direttore di Wired Federico Ferrazza

Ora che l’AI Act ha stabilito il quadro di regole che questa tecnologia deve rispettare, è arrivato il momento di utilizzarla. Quali sono le sfide e le opportunità che istituzioni ed enti di ricerca devono affrontare?

Partendo da questo spunto è nato un dialogo e una riflessione tra Ferruccio Resta, presidente di Fondazione Bruno Kessler, e Anna Ascani, vicepresidente della Camera dei Deputati, moderati dal direttore di Wired Italia Federico Ferrazza nella splendida cornice del teatro Zandonai di Rovereto dove si sta svolgendo il Wired Next Fest Trentino 2024.

Ne è emersa una visione secondo la quale l’intelligenza artificiale rappresenta una rivoluzione tecnologica dirompente ancora agli albori che aprirà un ventaglio di opportunità straordinario, difficile da  riassumere: non possiamo pensare che ChatGPT sia il punto di arrivo. Si stanno sviluppando proprio ora nuovi orizzonti per le applicazioni verticali che possono risolvere compiti specifici, affrontando criticità e ottimizzando costi, errori e trasparenza, ed è proprio su queste applicazioni verticali che occorre concentrare l’attenzione e gli investimenti e prepararsi per impiegare al meglio le potenzialità di questa rivoluzione.

L’obiettivo è quindi quello di trovare un equilibrio tra regolamentazione e innovazione, per evitare che le norme finiscano per rallentare lo sviluppo tecnologico e compromettere la  competitività del paese su scala globale. La vicepresidente Anna Ascani ha parlato del percorso per l’implementazione dell’AI Act a livello nazionale ed ha raccontato alcune sperimentazioni all’interno della Camera dei Deputati di applicazioni di Intelligenza Artificiale per supportare l’amministrazione e aprire sempre di più il Parlamento ai cittadini.

Altro tema al centro del dibattito è stata la scuola e la formazione delle nuove generazioni: “sulla scuola bisogna fare una riflessione profonda. È necessario che diventi il luogo in cui i giovani vengano formati anche per l’utilizzo delle nuove tecnologie, sia in senso pratico, sia nello sviluppo di un pensiero critico, imparando a porre le giuste domande da rivolgere alle applicazioni di intelligenza artificiale. Bisogna riconoscere che le nuove generazioni sono completamente differenti dal passato; dunque anche la didattica deve modificarsi, diventare maggiormente partecipativa e incentrata sul confronto”, ha commentato il presidente Ferruccio Resta. 

Oggi ogni istituzione e impresa gestisce una vasta quantità di dati, che spaziano dai dati storici, di prodotto e processo, alle tendenze di mercato, alle aspettative dei clienti, fino ai dati sul contesto economico e ambientale: è essenziale valorizzare questi dati, integrando tutte le fonti per ottenere insight più precisi. Tuttavia, l’istituzione o l’impresa deve avere chiari gli obiettivi che intende raggiungere e le problematiche che vuole migliorare: solo con una strategia chiara e strutturata si può utilizzare al meglio la valorizzazione dei dati. 

Rimane quindi fondamentale investire nel capitale umano, perché vi siano all’interno delle istituzioni e delle aziende persone che conoscono a fondo le potenzialità, i rischi, le opportunità e i limiti dell’intelligenza artificiale, in modo da poter definire e indirizzare il prezioso lavoro degli lavoratori e lavoratrici che andranno a sviluppare i codici di intelligenza artificiale.

“Per le PMI l’Intelligenza artificiale è un’enorme opportunità di valorizzare tutto il know how, i dati e i processi aziendali. Il mio consiglio è di avviare dei progetti pilota, calibrati sulle proprie dimensioni e capacità, anche in collaborazione con enti di ricerca e università pubbliche, favorendo così una sinergia che consenta uno scambio di conoscenze e competenze in un quadro di reciproco vantaggio per una win-win situation” ha risposto Ferruccio Resta alla domanda del direttore di Wired Federico Ferrazza su quali consigli dare ad un imprenditore che desidera investire per portare l’intelligenza artificiale all’interno della propria azienda.

Il presidente Ferruccio Resta ha poi raccontato alcuni dei numerosi progetti e delle sperimentazioni di intelligenza artificiale che la Fondazione Bruno Kessler sta realizzando in questo periodo, soprattutto in ambito sanitario e nel campo dell’agricoltura.

Un esempio è l’impiego di metodi di intelligenza artificiale predittiva per aiutare i medici a scoprire il possibile deterioramento delle condizioni dei pazienti con morbo di Parkinson. Un progetto consolidato e disponibile per i cittadini trentini dal 2012 è la piattaforma TreC+, che offre servizi di telemonitoraggio con chatbot in grado di  supportare alcune attività legate alla promozione della salute e alla prevenzione,  come monitoraggio, educazione e interventi cognitivo-comportamentali

L’agricoltura è un altro ambito nel quale la Fondazione Bruno Kessler ha attivi numerosi progetti di applicazione dell’intelligenza artificiale, grazie alla quale è possibile analizzare dati ambientali, come le previsioni meteo o le mappe terrestri, per  comprendere la foliazione e ottimizzare l’uso dell’acqua, mentre robot e droni pianificano le fasi della raccolta.  

In quali settori è quindi necessario intervenire? La risposta è più semplice e precisa di quanto ci si possa immaginare: tutti. L’intelligenza artificiale può trasformare settori professionali come studi commercialisti, notarili e legali, così come le grandi utilities che gestiscono energia, mobilità, risorse idriche e gestione dei rifiuti. Dalle banche alle assicurazioni, fino all’industria manifatturiera, l’IA offre potenzialità in ogni ambito.

 


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