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Quanto manca al Quantum?

29 Settembre 2024

Al Wired Next Fest di Rovereto l’intervento della ricercatrice FBK Federica Mantegazzini

“Le tecnologie quantistiche non sono un futuro lontano e fantascientifico, ma già esistono e hanno già un impatto importante nei settori più disparati, dalla comunicazione alla medicina”.

Così Federica Mantegazzini, ricercatrice e coordinatrice del team Superconducting Quantum Devices alla Fondazione Bruno Kessler, nel suo intervento di questa mattina al Wired Next Fest di Rovereto.

“Il campo delle tecnologie quantistiche”, ha proseguito Mantegazzini, “è in forte crescita e sta varcando le porte dei laboratori di ricerca, entrando di prepotenza nel mondo aziendale e nella nostra società. Trento è uno dei principali poli di ricerca e innovazione in questo settore, anche grazie alle facility avanzate presenti a FBK, come la Camera Pulita e i laboratori specializzati”.

Durante il dibattito a Palazzo del Ben in collegamento con Francesco Tafuri, professore di Fisica della Materia all’ Università di Napoli Federico II, moderato da Adamà Faye, adaptation editor di Wired, Federica Mantegazzini ha inoltre parlato del recente successo ottenuto con il suo gruppo di ricerca: “Alla Fondazione Bruno Kessler di Trento, insieme al mio team, mi occupo di circuiti quantistici superconduttivi e abbiamo recentemente realizzato il primo qubit interamente costruito in Italia. Si tratta di un chip che rappresenta il mattoncino di base per costruire un computer quantistico. Ora ci proponiamo di migliorare ulteriormente la nostra tecnologia e ottimizzare le proprietà del circuito, per poi sfruttare appieno la potenzialità delle Camere pulite FBK che sono adatte alla micro-fabbricazione su larga scala”.

 


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