Wil van der Aalst: in FBK uno degli scienziati più citati al mondo nel campo del “process mining”
Wil van der Aalst, professore ordinario di Sistemi Informativi presso la University of Technology di Eindhoven (Paesi Bassi), terrà un seminario sulle nuove tecnologie per aiutare aziende e organizzazioni ad estrarre automaticamente i flussi di attività dai sistemi informatici.
Immaginiamo un ufficio anagrafe che deve gestire efficacemente la procedura di registrazione di un nuovo nato. Oppure un’azienda che vende in Rete i propri prodotti e vuole migliorare i processi di ordine e consegna. E ancora, un ospedale che vorrebbe predire il decorso più probabile di un paziente che ha bisogno di lunghe cure e trasferimenti in reparti diversi.
Le tecnologie di “process mining” servono proprio a questo: permettono di estrarre automaticamente da schedari digitali, registri informatici, o dalle transizioni informatiche memorizzate in un sistema informativo, i flussi di attività che definiscono le procedure reali di un’azienda o di un’organizzazione. Questi flussi di attività, o modelli, possono poi essere analizzati per rilevare “deviazioni” o anomalie, identificare i “colli di bottiglia” dove le procedure rischiano di arenarsi, oppure le casistiche in cui le procedure impiegano più tempo o producono più errori. Ad esempio, l’azienda che gestisce acquisti online può scoprire che il pagamento è il procedimento che registra il maggior numero di errori, o che l’acquisto di un piccolo elettrodomestico è quello che termina con la maggior parte di resi, ed è quindi meno redditizio.
Molte aziende hanno compreso l’importanza di queste analisi che permettono di ottimizzare processi e attività sfruttando i dati disponibili in modo intelligente. Si affaccia così sul mercato del lavoro una nuova figura di professionisti esperti di questa nuova disciplina: gli scienziati dei dati (data scientist), capaci di coniugare informatica e matematica, attingendo agli archivi dei computer e dei server dove passano milioni di informazioni. Gli strumenti di “process mining” e la capacità di saper processare ed estrarre procedure dai dati diventeranno parte integrante della “cassetta degli attrezzi” dello scienziato dei dati.
Nel suo seminario – in lingua inglese – Wil van der Aalst, uno degli scienziati informatici più citati al mondo (in base a Google Scholar ha un H-index di 125) e le cui idee hanno influenzato centinaia di ricercatori, sviluppatori di software e comitati di standardizzazione che lavorano nell’ambito dei processi di business, mostrerà come molte realtà possono già beneficiare di queste tecnologie considerate il “foglio di calcolo elettronico del futuro”. Così come i fogli di calcolo oggi ci permettono di analizzare i numeri e le quantità, allo stesso modo il “process mining” ci permette di analizzare i comportamenti e i flussi di attività.
Lo studioso – che in FBK è arrivato ad inizio mese – dimostrerà quanto sia utile e facile utilizzare lo strumento e spiegherà il cosiddetto “approccio di scoperta induttivo” dei processi. (m.l.)