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Il potenziale provocatorio della libertà di religione. L’esperienza di un relatore delle Nazioni Unite

9 Gennaio 2017

Heinier Bielefeldt, filosofo, storico, teologo e relatore speciale per le Nazioni Unite, protagonista della quarta edizione della Bruno Kessler Lecture lo scorso 20 ottobre.

Il relatore speciale dell’ONU sulla libertà di religione Heiner Bielefeldt è stato il protagonista della Bruno Kessler Lecture, la conferenza organizzata annualmente da FBK.

“In un momento di così grande importanza della religione come fattore chiave nella geopolitica mondiale contemporanea, non avremmo potuto avere a Trento un testimone migliore del professor Heiner Bielefeldt. Questa sera avremo il privilegio di discutere con lui a proposito di diritti umani e in particolare delle sfide della libertà religiosa nel mondo”  ha sottolineato il presidente della Fondazione Bruno Kessler Francesco Profumo in apertura dell’evento.

Filosofo e professore di Diritti Umani all’Università di Erlangen, Bielefeldt ha parlato in particolare del “potenziale provocatorio della libertà di religione” unendo osservazioni sistematiche e conoscenze pratiche acquisite nelle diverse missioni conoscitive in Bangladesh, Vietnam, Sierra Leone, Giordania, Libano, Paraguay, Cipro, Danimarca e altri Paesi di cui si è occupato per conto delle Nazioni Unite. All’approssimarsi del termine dell’incarico all’ONU, Bielefeldt è stato designato membro del panel di esperti sulla libertà di religione e credo dell’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (OSCE).

Dopo le edizioni degli scorsi anni delle Bruno Kessler Lecture con il premio per l’Economia Michael Spence, lo scienziato Jared Diamond e il matematico Marcus du Satoy, un’altra preziosa occasione di riflessione e di cultura interdisciplinare.

La libertà di religione o di credo si è affermata come un diritto umano classico, profondamente radicato nelle costituzioni nazionali e negli strumenti internazionali per i diritti umani. Tuttavia, essa non solo viene spesso violata nella pratica; manifesta anche un potenziale “provocatorio” sorprendentemente alto. Le provocazioni che la libertà di religione o credo porta con sè sono molteplici. I sostenitori della religiosità tradizionale ed i conservatori sostenitori di politiche d’identità in genere temono che la libertà di religione o credo possa erodere le verità religiose e le egemonie affermate. I governi autoritari ossessionati da agende asservite al controllo dei propri interessi vedono i loro monopoli di partito messi in discussione quando le comunità religiose prendono in mano i loro affari interni. Tuttavia, il fatto più sorprendente è che la libertà di religione o credo può anche scatenare ansie all’interno delle società occidentali liberali e degli ambienti liberali dal momento che ricorda il significato esistenziale che la religione ha attualmente per numerose persone, in particolare nelle società sempre più multiculturali e multireligiose. Quindi, forse, le sfide poste dalla libertà di religione o credo sono “sane provocazioni”.