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COMMONFARE: UN APPROCCIO AL WELFARE PER IL XXI SECOLO?

29 Ottobre 2018

"Ripensare l'economia delle piattaforme digitali nell'innovazione sociale": una conversazione con Maurizio Teli, coordinatore dell'area Ricerca & Innovazione di Commonfare.net, recentemente invitato da Eit Digital per un seminario su piattaforme e paradigmi cooperativi

“Con la locuzione ‘spazi digitali’ ci riferiamo alla metafora interpretativa delle relazioni sociali mediate dalle tecnologie digitali di rete –l’esempio contemporaneo principale è quello dei social media– intese come spazio relazionale oltre che tecnologico.

Se negli anni ‘90 proliferavano documenti dai toni entusiastici – quali la Dichiarazione di Indipendenza del Cyberspazio – caratterizzati dai tratti libertari della californian ideology, oggi la metafora che sembra meglio descrivere le grandi piattaforme social e tecnologiche è significativamente mutata fino ad assumere le sembianze dei walled garden, vale a dire di un insieme di spazi chiusi nei quali accesso e circolazione dei contenuti sono controllati.

Tale trasformazione ci mostra come gli immaginari costruiti socialmente intorno alla rete siano passati da un orizzonte tecno – utopico di esplorazione, allargamento delle conoscenze e apertura, tipico degli anni ‘90 – quello degli incantati dalla rete – all’immaginario attuale, di segno opposto, fatto di inclusione selettiva e precarizzazione diffusa, che caratterizza il secondo decennio degli anni 2000, attraversato da una profonda crisi economica, dal ripiegamento dei desideri e da sentimenti di paura. In questa nuova cornice interpretativa, i confini del lavoro – e le pratiche sociali che lo caratterizzano – vengono radicalmente ridefiniti. Nascono forme di new enclosures – spazi recintati, per l’appunto – che si fondano sull’espropriazione di beni pubblici o comuni e sulla valorizzazione di attività gratuite o volontarie. Da un lato, quindi, viene messa in atto una mercificazione di testi, composizioni e immagini che sono presenti nella rete e di uso comune, dall’altro vengono messe a valore le interazioni sociali e le esperienze condivise in rete, in una logica che ricalca il diffondersi del lavoro volontario e non retribuito.

L’età dell’oro delle tecnologie digitali come macchina di emancipazione sembra dunque essersi esaurita. Nonostante ciò, tra chi con le tecnologie lavora, le produce, le osserva o vi è semplicemente immerso, c’è chi continua a essere impegnato in tentativi di trasformazione sociale che fanno leva sulle possibilità di organizzazione collaborativa di importanti ambiti dei processi economici.” (*)

Il cooperativismo di piattaforme è un movimento internazionale in crescita che costruisce un futuro di lavoro più giusto. Riguarda la giustizia sociale e i termini minimi di contrattazione. Radicati nella proprietà democratica, i membri della cooperativa, i tecnologi, i sindacalisti e i free-lancer creano una concreta alternativa per il prossimo futuro all’economia estrattiva della condivisione.

L’economia delle piattaforme sta portando a rapidi cambiamenti nella vita economica, sociale e politica, dalla campagne politiche alle nuove forme di valuta. In questo modo le piattaforme digitali interagiscono con gli istituti esistenti in modi diversi, facendo affidamento su alcuni – ad esempio il mercato finanziario – e indebolendo altri – ad esempio le leggi sulla tutela del lavoro – e l’innovazione che ne risulta comporta la trasformazione degli istituti stessi.

Rendendo bene alla promessa iniziale del Web di decentralizzare il potere delle app, dei protocolli e dei siti Web, le cooperative di piattaforme consentono alle famiglie con reddito basso e volatile di trarre vantaggio dallo spostamento dei mercati del lavoro verso Internet. Lungi dalla convinzione che esistano soluzioni semplici ai problemi sociali, il modello è pronto a stimolare l’innovazione incentrata sulle persone unendo un ricco patrimonio e i valori delle cooperative alle tecnologie Internet emergenti.

In questo panorama, Commonfare.net mette a disposizione una piattaforma dove tutti possono condividere esperienze, promuovere iniziative e mettersi in contatto con persone che vogliano sostenersi a vicenda. Non è un social network. Commonfare.net è, anzi, una piattaforma per l’innovazione sociale pensata per creare relazioni tra le persone attraverso l’aiuto reciproco.

(*) PLATFORM CAPITALISM E CONFINI DEL LAVORO NEGLI SPAZI DIGITALI, E. Armano, A. Murgia, M. Teli, MIMESIS 2017, in Introduzione, pagg. 7-8.


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