For a Human-Centered AI

17 febbraio 1924-17 febbraio 2023 (per ora)

23 Febbraio 2023

A 99 anni dalla nascita di Kessler ci prepariamo a celebrarne il centenario cercando di riscoprire la sua figura. Riflettendo sugli anniversari e soprattutto sugli individui che li ispirano.

Gli anniversari stanno sempre di più dettando l’agenda della memoria pubblica. A ben guardare, anche il nostro progetto ha preso le mosse da un’occasione di questo tipo: Bruno Kessler nasceva a Cogolo di Peio il 17 febbraio 1924, esattamente 99 anni fa. L’anno prossimo insomma celebreremo 100 anni dalla sua nascita. Lo spunto di questa data ci aiuta oggi a ravvivare l’interesse intorno a una figura ancora troppo poco studiata.

Gli anniversari legati al percorso di vita di una persona sono diversi da quelli in cui si commemorano eventi della storia di una comunità. Tutti siamo stati testimoni della fioritura di lavori, di diversa profondità scientifica, in occasione del centenario della Grande Guerra, e ricordiamo i moltissimi eventi, che in tutta Italia, Trento compresa, si sono susseguiti per anni intorno ai temi più svariati legati al primo conflitto mondiale. La storia di un singolo individuo difficilmente può stimolare lo stesso livello di attenzione generale (direi, forse, per fortuna). Essa assume importanza quanto più riusciamo a collocarla all’interno di un determinato contesto sociale, economico e, nel nostro caso soprattutto, politico. Di fatto, l’obiettivo di questo progetto non si limita alla ricostruzione della biografia politica di Bruno Kessler, ma intende avviare una nuova (se non “la prima”) stagione di studi sul Trentino kessleriano. In questo senso, io credo che gli anniversari possano essere utili alla ricerca storica: per darle nuovo slancio.

Il mio punto di partenza resta la biografia di Kessler, possibile oggi anche grazie alla nuova disponibilità delle carte private, altra ragione fondativa del progetto. Negli ultimi anni, le biografie stanno tornando  a trovare uno spazio accreditato all’interno degli studi storici (per una discussione su un biographical turn vi rimando alla prossima Settimana di Studi di ISIG, prevista per dicembre 2023). Per lungo tempo, la storiografia ha visto con sospetto questo genere di pubblicazioni, generalmente rivolte a un pubblico più ampio rispetto a quello accademico. La ricerca che comporta una biografia è tuttavia molto complessa perché porta a interfacciarsi con diverse tipologie di archivi: istituzionali, personali, ma anche scolastici e amministrativi. La parte più difficile credo però sia quella di confrontarsi con la persona che si sta studiando, senza perderla mai di vista, ma al contempo senza farne l’agiografia.

Ho cominciato il lavoro di ricerca biografica cercando di ricostruire la vita di Kessler prima dell’entrata in politica nel 1956: l’infanzia, il percorso formativo e i primi lavori. Tutti quegli aspetti che finora erano stati poco approfonditi anche nelle rare e scarne biografie a lui dedicate.

Prima tappa: trovare la famiglia di origine, lavoro apparentemente facile visto che la piattaforma Nati in Trentino è liberamente accessibile online e contiene i dati dei registri parrocchiali dal 1815 al 1923. Peccato però che, cercando “Kessler”, troviamo solo 6 nomi e nessuno a Vermiglio, paese di provenienza della famiglia. Allora sono andata in Archivio Diocesano, mi sono armata di pazienza e ho cominciato a consultare i registri digitalizzati. Ho trovato il fratello, conosciuto come padre Angelico, nato a Vermiglio nel 1922: Onorato Kesler. Ho poi cercato il padre, Giovanni (1888-1928), e i suoi sei fratelli, nati tutti a Vermiglio. Giovanni e Edoardo sono segnati con il cognome Kesler; Aurelio e Onorato con Kösler; Maria, Attilio e Renato con Koessler. Insomma, ogni volta che cambiava il parroco cambiava anche il cognome della famiglia.

Bruno non c’è perché i dati sono digitalizzati solo fino al 1923, quando la competenza dell’anagrafe è passata dalle parrocchie ai comuni. Sarebbe bastata una pagina in più… per fortuna l’indice è aggiornato anche per le annate successive, dove finalmente ho trovato Bruno Chesler e le sorelle Antonia e Anna Maria, sempre con la stessa versione del cognome. Tra il 7 giugno 1922, quando era nato Onorato, e il 17 febbraio 1924 non erano passati molti mesi, ma non solo era cambiato il parroco (e il paese visto che la famiglia si era trasferita a Cogolo): era anche cambiato il governo. Il fascismo, ora al potere, non vedeva di buon occhio la minoranza tedesca, e se le leggi sull’italianizzazione dei cognomi saranno promulgate successivamente, forse togliere la K era una mossa precauzionale per muoversi meglio in quel nuovo clima politico.

Lo stesso Bruno compare anche successivamente su diversi documenti con diversi cognomi: Chesler, Chessler, Kesler, Kessler. Immaginate il mio sconcerto quando il gentilissimo archivista dell’Università di Padova ha risposto alla mia richiesta affermando che Bruno Kessler non era mai stato iscritto a quell’ateneo. Nel giro di pochi minuti ci siamo accorti che un fascicolo effettivamente c’era: quello di Bruno Chesler, cognome poi barrato e sostituito da Kesler.

Personalità multipla o disciplina lasca sui cognomi? Propendo per la seconda. Mi sembra comunque interessante questo alternarsi di cognomi uguali ma diversi. Rende a me il lavoro difficile? Sicuramente. Forse ci racconta anche qualcosa di cosa significhi studiare una biografia. La vita delle persone non è un percorso lineare. È fatta di fasi, di casualità, di connessioni, di decisioni e non sempre le carte ci dicono tutto, ma soprattutto non sempre quelle carte riusciamo a trovarle.

Uno e molti, Kessler/Kesler/Chesler/Chessler speriamo possa essere le nostre lenti per leggere un pezzo di storia del Trentino.


Autore/i