Bilancio di Missione. I risultati di FBK e il loro impatto sulla società
La missione della Fondazione Bruno Kessler è costruire una relazione concreta ed efficace tra la ricerca d’eccellenza e la domanda di innovazione che proviene dai più diversi settori della società. Il bilancio fotografa i risultati conseguiti e offre a tutti i portatori di interesse la possibilità di un confronto basato sui dati
Alla sua prima edizione il Bilancio di Missione¹ vuole essere uno strumento che possa stimolare riflessione e dialogo con gli stakeholder della Fondazione Bruno Kessler. “Questa occasione è per noi particolarmente importante, – spiega il presidente Francesco Profumo – perché in essa si rafforza e si riafferma l’identità della Fondazione quale organizzazione responsabile che, in un processo di riflessione interna improntato al miglioramento, rende conto di come i risultati della sua azione si proiettano concretamente sulla società e sul proprio futuro.”
La raccolta dei dati realizzata per il Bilancio di Missione si sviluppa attorno a un obiettivo cardine per la Fondazione: implementare l’economia circolare della conoscenza. Da una parte vi è lo sviluppo dell’eccellenza scientifica e della formazione con 603 pubblicazioni, 101 eventi/convegni, 239 tirocini, dall’altra la trasformazione delle stesse in innovazione e progresso del territorio attraversorelazioni con aziende (68 partner, 46 progetti), con organizzazioni locali (54 partner, 143 progetti), e la creazione di spin-off (25 aziende tecnologiche che impiegano più di 150 lavoratori)².
Ma la Fondazione è anche istituzione aperta alla contaminazione con eccellenze esterne: sono infatti 15 le aziende, anche straniere, che hanno scelto di collocarsi presso la sede di FBK con alcuni propri dipendenti in modo che possano lavorare a stretto contatto con i ricercatori della Fondazione.
Questi risultati sono stati possibili proprio grazie a un continuo scambio tra produzione e trasformazione di conoscenza in impatto sulla società: “La Fondazione genera un importante contributo alla crescita del capitale intellettuale dell’ecosistema Trentino anche attraendo competenze e risorse dall’esterno – sottolinea il segretario generale Andrea Simoni –, facendo crescere nostri giovani accanto ad esperienze di alta qualità, riversando energie nuove e competenti nell’ecosistema del lavoro e dell’impresa, anche con iniziative ad alto contenuto innovativo. Ciò accade soprattutto grazie alla consolidata capacità della Fondazione di attrarre fondi per ricerca e innovazione nell’ordine di svariati milioni di Euro all’anno, nonostante la competizione a livello internazionale sia sempre più serrata ed esigente.”
Il ruolo di FBK come soggetto “facilitatore” per l’apertura verso l’esterno passa anche attraverso lo sviluppo di relazioni con aziende nazionali (102 partner e 115 progetti) e internazionali (206 partner e 243 progetti). La Fondazione porta avanti progetti con partner commerciali di alto profilo e con aziende leader nei settori di riferimento. Nei progetti in cui la Fondazione è stata coinvolta nel 2017 troviamo attori internazionali come Boeing, eBay, Sony, Cisco, Telefonica, Orange e Siemens, collaborazioni che riportano sul territorio nuova conoscenza e nuove possibilità in termini di ricerca, innovazione e sviluppo economico.
Relazioni e progetti possibili grazie all’eccellenza scientifica frutto di oltre 50 anni di esperienza della Fondazione – e prima ancora dell’Istituto Trentino di Cultura -, dalle connessioni accademiche internazionali (oltre 40 i partenariati attivi con Università di tutto il mondo) e dalla capacità di guardare al futuro. “La ricerca richiede tempo e lungimiranza – afferma il presidente Francesco Profumo – ed è per questo FBK si è dotata di un Piano Strategico per i prossimi 10 anni che investe in conoscenza con capitali “pazienti”, che danno alla ricerca di base il tempo necessario per produrre i benefici attesi, siano essi diretti o indiretti, talvolta auspicabili e talaltra imprevedibili.
Questo processo prevede diverse fasi: nella prima fase la ricchezza disponibile viene trasformata in conoscenza; nella seconda il sapere viene applicato negli ambiti produttivi e genera processi, servizi, prodotti innovativi, che assicurano una sempre maggiore efficienza e qualità;
infine, le opportunità di lavoro e i proventi delle attività generate dall’innovazione, stimolano la crescita economica e restituiscono nuova ricchezza con cui poter continuare alimentare l’investimento in ricerca, avendo a cuore il benessere delle persone.”
Il bilancio viene presentato pubblicamente il 17 Gennaio 2019 alle 11.00 presso la sede della Provincia Autonoma di Trento.
¹ “Bilancio di Missione” è un’espressione coniata per la prima volta nel 2000 dal Prof. Luciano Hinna. Questo documento per gli enti non profit non può essere considerata un’opzione, dal momento che esse creano valore sociale per la società civile come propria missione istituzionale: da qui l’importanza di rendicontare il valore sociale creato per le varie categorie di stakeholder. Oggi il bilancio di missione è facoltativo per tutte le fondazioni non di origine bancaria, incluse quelle di origine pubblica, ma ormai sono sempre di più le fondazioni, operanti nei settori più diversi, che redigono e pubblicano un bilancio di missione per fini di fundraising, per gestire il consenso tra le istituzioni che con esse interagiscono e per misurare effettivamente il valore sociale che creano, attività non sempre facile ma utilissima anche sul fronte del controllo interno di gestione.
² i dati, ove non riportato diversamente, si riferiscono all’anno 2017