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Che spreco a Fa’ la cosa giusta! 2021

16 Novembre 2021

Con una mossa decisamente coraggiosa, gli organizzatori di "Fa' la Cosa Giusta" hanno preferito rischiare titoli scandalistici, come quello del nostro articolo, pur di presentare il progetto "CheSpreco!" alla manifestazione che si occupa di economia solidale, giunta ormai alla quindicesima edizione.

La notizia non è passata inosservata e il Sindaco di Trento e un pubblico sensibile e preparato hanno dato vita, sabato 06/11/2021 a Ravina, a un interessante e stimolante dibattito sullo spreco alimentare e sul passaggio di consegne generazionale.

Si gioca, naturalmente, con il titolo di un progetto, CheSpreco!, che tocca un punto molto delicato della transizione verde, quello della catena agroalimentare. È di recente pubblicazione, infatti, il rapporto “Food Waste Index”, redatto da UN Environment Programme, che stima in 931 milioni di tonnellate i prodotti alimentari sprecati nel 2019.

Dato confortante, se comparato agli 1,3 miliardi stimati dalla FAO nel 2008, ma che continua a richiamare l’attenzione sull’importanza di rendere più sostenibile il sistema agroalimentare. Sostenibilità non solo ambientale, se vogliamo dare dignità e adeguata nutrizione ai circa 660 milioni di persone malnutrite nel mondo.

Problemi epocali e storici, verrebbe da dire. Ed è proprio per questo motivo che uno storico di FBK-ISIG (Istituto Storico Italo Germanico), Claudio Ferlan, si è messo in gioco, ideando e proponendo CheSpreco! un progetto interdisciplinare di sensibilizzazione sul tema dello spreco alimentare.

Co-finanziato dalla Fondazione Caritro, CheSpreco! coinvolge l’Unità Ricerca e Innovazione per la Scuola di FBK, un centinaio di studenti di quattro scuole secondarie del Trentino e vede il contributo di Marta Villa (antropologa) e Shair.Tech, startup innovativa a vocazione sociale fondata da Adolfo Villafiorita e Michele Bof.

Il progetto, avviato nel mese di ottobre 2021, si svolgerà nel corso del 2022 con una serie di interventi per raccontare i problemi epocali che dobbiamo affrontare, spiegare le difficoltà che si incontrano nel tentare di risolverli ed esplorare con gli studenti idee e proposte, contribuendo a educare una generazione che, speriamo, sarà migliore e più sensibile della nostra. Che spreco, altrimenti!


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