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CherryChain, per semplificare e rafforzare la fiducia digitale

26 Marzo 2020

Anche se siamo tutti a casa, l’ecosistema dell’innovazione digitale non si ferma. Ne parliamo con Carlo Rizzi, CEO di una startup che opera in FBK

CherryChain è una Start-up innovativa del mondo Fintech che affronta assieme ai partner industriali (Volksbank, Dolomiti Energia, Dettaglianti Alimentari Organizzati e Bit4ID) una ricerca e sviluppo orientata a semplificare e rafforzare le relazioni digitali. Il processo di R&D ha come scopo la generazione di nuovo valore nell’ecosistema tra aziende, clienti e fornitori per poter sfruttare al meglio le Distributed Ledger Technology (DLT) e gli Smart Contract.

Sviluppare nuove soluzioni per semplificare e rafforzare le relazioni digitali tra l’azienda e il suo ecosistema di stakeholder significa realizzare strumenti per migliorare la fiducia tra clienti, fornitori e stakeholder aziendali diminuendo tempi, costi e rischi digitali. Si tratta di formulare nuovi modelli di business associati ad un approccio distribuito, quest’ultimo in particolare richiede grande sforzo per ottenere una soluzione secondo normativa.

Altra caratteristica di questa società è la qualità del Team, in perfetto stile Agile. Un gruppo di lavoro in grado di applicare nello sviluppo software tecniche di Extreme Programming, Domain Driven Design e Test Driven Development. Tutte queste sono pratiche che richiedono il coinvolgimento e la prossimità fisica tra Sviluppatori, Product Owner e Stakeholder per sviluppare software di alta qualità (working software). Ad esempio il pair-programming o il mom-programming, gli sviluppatori lavorano a coppie o tutto il team viene coinvolto simultaneamente nello sviluppo dei test e poi del codice.

FBK e CherryChain: l’azienda ha avuto modo di inserirsi in FBK grazie all’avvio di un accordo di collaborazione di ricerca in ambito DLT e Smart Contract. In particolare lavorando con il gruppo di ricerca di Silvio Ranise (Security & Trust) con cui spesso è necessario fare dei workshop di “discovery e design” di nuove soluzioni su base empirica, ovvero intere giornate coinvolgendo utenti e stakeholder, facilitate con tecniche Agile di esplicitazione dei requisiti per lo sviluppo.

Lavorare nel tempo sospeso ma produttivo del CORONAVIRUS, a certe condizioni, è possibile. CherryChain come affronta la situazione attuale?

“Con l’invito ad adottare un “lavoro agile” qualcosa è sicuramente cambiato. Si può pensare che per un team come il nostro con il telelavoro si possa soffrire molto della distanza tra i partner, utenti e sviluppatori, con il timore di tornare a lavorare in maniera tradizionale abbassando la qualità.  La mediazione telematica è certo che riduce l’accuratezza nell’esame della realtà dei processi per tutti quegli aspetti che non si possono semplicemente razionalizzare in un video-colloquio. Si produce una certa “distanza tra teoria e pratica”. Ma grazie alla preparazione e anche alla passione nel cogliere gli aspetti del dominio che derivano dalle pratiche Agile siamo in grado di ridurre questa distanza e puntare allo sviluppo di ciò che è necessario fare (del working software).”
Carlo Rizzi (Fondatore e responsabile R&D)


Carlo Rizzi possiede un Dottorato (Phd) in Information System & Organization, è laureato in Economia Aziendale con comprovata esperienza nel settore della Ricerca e Sviluppo ICT. Promuove lo sviluppo Agile tramite www.6agile.it, è Certified Scrum Product Owner e Scrum Master, fa parte dell’associazione italiana Italian Agile Movement. Ha svolto ruoli e compiti di Pianificazione e Controllo e Project Management a supporto della Direzione presso FBK, Istituto Europeo di Tecnologia, Trento RISE e Università degli Studi di Trento, dove è Docente a contratto di Organizzazione Aziendale e Risorse Umane.


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