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COVID-19: Stefano Merler ha illustrato come è stato costruito il modello previsionale

30 Aprile 2020

L’epidemiologo della Fondazione Bruno Kessler Stefano Merler ha partecipato oggi, in collegamento da Trento, alla conferenza stampa dell’Istituto Superiore di Sanità

Il presidente dell’ISS Silvio Brusaferro ha illustrato lo stato dell’arte dell’epidemia nel nostro Paese e ha mostrato i dati studiati dalla Fondazione Bruno Kessler per la stima di Rt medio nelle regioni italiane. Valore che, per le regioni con la situazione aggiornata al 27 aprile, risulta ovunque inferiore a 1 e che per la Provincia di Trento in particolare è pari a 0,42 (con un grado di incertezza che oscilla fra 0,35 e 0,5). Il presidente ISS ha inoltre ringraziato tutta la squadra dei ricercatori, anche della FBK, “che lavorano giorno e notte per produrre i dati”.

Stefano Merler ha quindi illustrato come è stato costruito il modello previsionale funzionale a supportare l’individuazione di scenari possibili per le fasi epidemiche in Italia. Nel modello sono considerati dati che ad oggi conosciamo sull’epidemia e i parametri chiave che regolano la trasmissione: Rt e il tempo che passa tra un’infezione e l’altra. In particolare Rt era pari a 3 all’inizio dell’epidemia, è diventato 2,2-2,6 ancora prima del lockdown (probabilmente perché le persone consapevoli del diffondersi del contagio hanno assunto comportamenti prudenti) ed è sceso ora a circa 0,6. Il tempo medio che passa fra un’infezione e l’altra è di 6,6 giorni (dati calcolati con la regione Lombardia).

Nel modello è inoltre stato considerato il numero dei contatti in media per fascia di età che avvengono giornalmente nei diversi ambienti: casa, scuola/università, lavoro, mezzi di trasporto, tempo libero, altri luoghi (come negozi e uffici postali). In seguito è stato ulteriormente analizzato in dettaglio il mondo del lavoro, dividendolo in varie attività, a ciascuna delle quali è associato un certo fattore di rischio.

In questo modo è possibile estrarre i diversi scenari e vedere con quali Rt andrebbe sopra la soglia 1 e con quali invece rimarrebbe al di sotto.

Merler ha inoltre speso due parole per chiarire come si deve calcolare in modo corretto la percentuale di casi critici (persone andate in terapia intensiva e persone decedute senza passare dalla terapia intensiva) rispetto alle infezioni totali (e cioè dividendo il totale dei casi critici per il totale delle infezioni e moltiplicando poi per 100) e che “lo scenario dei 150.000 casi in terapia intensiva al picco” è quello teorico che potrebbe succedere ignorando del tutto cos’è COVID e ignorando totalmente tutte le precauzioni. Ha inoltre spiegato come si stimi che i positivi in grado di trasmettere l’infezione sono quelli noti moltiplicati per 10-20 volte.

 


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