Di peste e passione
In compagnia di Enrico Piergiacomi, ricostruiamo insieme una Storia dei rapporti tra emozione e reazione alle epidemie / pandemie
Il progetto Di peste e passione intende presentare uno studio sul modo in cui gli esseri umani hanno reagito emotivamente alle epidemie o pandemie, stando alle testimonianze letterarie, filosofiche e storiche che vanno dall’antichità a oggi.
Tra gli autori più rappresentativi, possiamo ricordare soprattutto Lucrezio, che nei versi finali del libro VI del De rerum natura riscrive l’episodio della peste di Atene raccontato da Tucidide e analizza nel dettaglio le passioni dei contagiati, ossia «la coscienza dell’animo offuscata da tristezza e paura».
Seguiranno Virgilio, Boccaccio, Ficino, Machiavelli, Fracastoro, Defoe, Manzoni, Poe, Artaud, Camus e altre personalità che hanno analizzato il fenomeno della pandemia/epidemia, sottolineando alcune reazioni tipiche della nostra specie di fronte il pericolo del contagio, per esempio ira, frustrazione, paura, indifferenza, violenza e fatalismo. La storia dell’epidemiologia coincide, dunque, con una storiografia e teoria delle passioni.
Due sono le ragioni che animano questa ricerca.
- La prima è legata al presente dell’emergenza Coronavirus.
Se si evidenzia quali sono stati i comportamenti tipici davanti al rischio del contagio, si può storicamente notare che i pericoli che a noi sembrano nuovi e inaffrontabili sono stati invece già superati / problematizzati. Ciò consentirebbe di rimettere in prospettiva il nostro disagio attuale così da affrontarlo al meglio, imparando dagli errori e dalle soluzioni offerte in passato. - La seconda ragione è invece orientata al futuro.
Quando l’emergenza sarà trascorsa e si sarà tornati alla normalità, questa indagine storica manterrà comunque il suo senso, perché avrà mostrato qualcosa di più sulla natura umana e sulle passioni che siamo propensi ad esternare di fronte al rischio epidemico/pandemico. Significa, in altri termini, che potremmo aver fatto un piccolo passo avanti per capire chi siamo e come agiamo. Se conosciamo le ragioni e la cause nascoste delle nostre reazioni emotive alle epidemie o pandemie, possiamo forse conoscere meglio noi stessi.
Il progetto è aperto anche al contributo di altri studiosi o appassionati. Questi possono sia proporre riflessioni sul tema, sia suggerire spunti di lettura e approfondimento. Ringraziamo chiunque condividerà così un po’ di tempo, passione e competenza. Per partecipare basta compilare il form qui sotto.
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“Tendere nelle malattie a due scopi, giovare e non essere di danno. L’arte ha tre momenti, la malattia e il malato e il medico. Il medico è il ministro dell’arte: si opponga al male il malato insieme al medico.” (Ippocrate, Epidemie)
In copertina: Nicolas Poussin, 1631 – La Peste à Ashdod (Louvre)