Esperimenti sul “Dilemma del Prigioniero” pubblicati su Nature – Scientific Reports
L’articolo di cui sono autori Riccardo Gallotti e Jelena Grujić rivela una prospettiva innovativa ottenuta grazie all’applicazione di modelli quantitativi al comportamento umano
Una storia molto curiosa sta dietro all’articolo scientifico “A quantitative description of the transition between intuitive altruism and rational deliberation in iterated Prisoner’s Dilemma experiments” (“Descrizione quantitativa della transizione dall’altruismo istintivo alla deliberazione razionale in esperimenti ripetuti del Dilemma del Prigioniero”).
“Dati che Jelena non avrebbe dovuto rilevare, un articolo che Riccardo non aveva in programma di leggere, il nostro approccio aperto e socievole alle conferenze e il grande contributo di un revisore anonimo: ecco come siamo finalmente riusciti a pubblicare l’articolo a cui abbiamo lavorato per sette anni, che ci ha fatto crescere come ricercatori, ci ha motivato a proseguire su questa strada e ci ha anche fatti diventare buoni amici.”
La domanda centrale affrontata è la seguente: è più naturale un comportamento pro-sociale o anti-sociale?
Per rispondere a questa domanda fondamentale gli studi recenti analizzano i tempi decisionali negli esperimenti di teoria dei giochi partendo dal presupposto che le decisioni istintive sono rapide mentre deliberare razionalmente, cioè prendere una decisione come frutto di attenta riflessione, è un processo lento. Queste analisi monitorano il tempo mediamente impiegato per prendere decisioni in determinate circostanze di diverso tipo. Non conoscendo le dinamiche che sottendono a questo processo, un approccio semplicistico come quello appena descritto rischia di portare a conclusioni errate.
Gallotti e Grujić hanno modellato la base cognitiva delle decisioni collaborative strategiche avvalendosi del Modello Drift Diffusion per distinguere deliberazione e decisione istintiva e descrivere quindi lo sviluppo del processo decisionale negli esperimenti ripetuti del Dilemma del Prigioniero.
Hanno scoperto che, sebbene inizialmente l’istinto decisionale porti le persone a collaborare, la deliberazione razionale prende presto il sopravvento sull’iniziale propensione istintiva alla collaborazione, che viene incoraggiata dalle interazioni positive e ostacolata da quelle negative.
Tuttavia, questa iniziale propensione alla socialità è resiliente e, dopo un certo intervallo, si ristabilisce sugli stessi valori iniziali.
Questi risultati mostrano la nuova prospettiva che si può ottenere grazie all’applicazione di modelli quantitativi al comportamento umano.