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Il cohousing, tra economia collaborativa e secondo welfare

22 Maggio 2017

Resoconto del CONVEGNO “L’ABITARE COLLABORATIVO, IL COHOUSING E IL RIUSO DI SPAZI VUOTI IN TRENTINO”, un’occasione per ricostruire la storia del fenomeno, definirne le principali caratteristiche e rappresentare la ricchezza delle opportunità di rigenerazione urbana, sviluppo locale e trasformazione del welfare che offre.

Il convegno si è tenuto il 12 maggio 2017 a Trento presso la sede del Consorzio dei Comuni Trentini ed è stato promosso come attività formativa rivolta agli amministratori degli enti locali (i Comuni e le Comunità di valle che del Consorzio fanno parte).

L’incontro è stato promosso su impulso del Comune di Trento a seguito di una iniziativa civica che ha visto il suo primo risultato nella Delibera 59 del 2016 (del Consiglio Comunale) adottata con adesione pressoché unanime.

Il convegno ha inteso svolgere una funzione sia scientifica che programmatica:

  • scientifica, per offrire una chiave di lettura coerente, rigorosa ed esaustiva del cohousing come nuovo paradigma abitativo;
  • programmatica, per definire e promuovere nuove iniziative da parte degli amministratori coinvolti.

Il programma di lavoro, avviato da Monica Mattevi (consigliere del Consorzio incaricata dal Presidente Paride Gianmoena) è stato articolato in tre momenti.

Con il primo frammento sono state raccontate le esperienze locali già in essere e le sensibilità che costituiscono terreno fertile per sperimentare e innovare l’abitare collaborativo nel territorio.

La “mappa dell’esistente”, disegnata da Carmen Noldin (Comunità della Val di Non) e Paola Andrighettoni (Comune di Trento) con l’esplorazione delle esperienze territoriali in corso, ha permesso di confrontarsi con le buone pratiche nazionali e con i modelli di riferimento emergenti, per apprezzare la vitalità del contesto locale e favorire la valutazione dei punti di forza e di debolezza dell’ecosistema trentino.

Si è poi continuato con un excursus storico per risalire all’origine del fenomeno cohousing in Italia ed Europa: Cinzia Boniatti ed Enrico Bramerini (Cohousing Trentino 2WEL) hanno descritto la complessità delle pratiche di cohousing, capaci di ridefinire le logiche del fare comunità e, “un vicinato alla volta”, ridisegnare gradualmente gli assetti urbani tra economia collaborativa e secondo welfare.

La seconda sessione è stata dedicata alla definizione delle questioni prioritarie: spazi, politiche e pratiche. Tre le voci autorevoli in ambito nazionale intervenute:

  1. Flaviano Zandonai (Euricse) ha inserito il discorso sull’abitare collaborativo nell’alveo dei beni comuni e dell’innovazione sociale, con un richiamo agli elementi distintivi della tradizione trentina in fatto di usi civici.
  2. Giovanni Campagnoli (autore di Riusiamo l’Italia), ha messo a fuoco la creazione di valore economico e sociale che deriva dal riuso degli spazi vuoti, raccontando e commentando diverse buone pratiche.
  3. Tommaso Dal Bosco (IFEL Fondazione ANCI), ha osservato in particolare il riuso degli immobili pubblici e le buone politiche delle amministrazioni in Italia.

Nella terza parte, dedicata alle soluzioni possibili, sono state offerte alcune indicazioni per la sostenibilità sociale, ambientale ed economica dell’abitare collaborativo:

  • Francesco Premi (Habitech) ha mostrato come le nuove tecnologie e i processi efficienti in edilizia ecologica possano rendere abbordabili e sostenibili anche gli interventi di rigenerazione edilizia più ambiziosi, in particolare attraverso la cosiddetta leva energetica;
  • Francesco Pisanu (Fondazione Franco Demarchi) ha approfondito la specificità del “capitale sociale” delle comunità di cohousing.

Le conclusioni sono state tratte dall’Assessore con delega per le politiche sociali, familiari ed abitative e per i giovani del Comune di Trento Mariachiara Franzoia che ha accennato i prossimi passi da compiere nel percorso avviato.

Alcuni elementi salienti emersi con forza grazie al confronto dei vari punti di vista che si sono avvicendati nel corso della mattinata, moderati da Giancarlo Sciascia (Cohousing Trentino 2WEL):

  • la necessaria tensione per tener insieme il carattere inclusivo con la sostenibilità di ogni operazione di cohousing;
  • la centralità della costruzione di comunità, cui segue la co-progettazione del “condi-vivere”;
  • l’importanza del ruolo dei “facilitatori esperti” nell’affiancamento di gruppi sia nel percorso di creazione che di manutenzione della comunità nel lungo periodo. E’ infatti fondamentale apprendere le competenze sociali per il “ben-vivere-insieme”, compresa la gestione degli eventuali conflitti;
  • il ruolo determinante dei soggetti che guidano e attivano i processi di costruzione di filiera;
  • l’opportunità di considerare la leva energetica come elemento catalizzante, capace di rendere al contempo più economici e sostenibili gli interventi.
Bramerini e Boniatti

(Bramerini e Boniatti, sul ruolo del soggetto attivatore di processo)

Restiamo sintonizzati per seguirne gli sviluppi e arrivederci alla prossima tappa!

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