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Il colorimetro per diamanti made in Trentino

11 Agosto 2017

Come si individua il colore di una cosa che più è incolore più vale?

Grazie ad un colorimetro per diamanti tutto “made in Trentino”. Un prodotto nato dall’opera congiunta di un’azienda di Cavalese (TN), Gemmarum (che per l’occasione ha creato lo spin-off Gemchrom) che opera nel settore degli strumenti per l’analisi e il taglio delle pietre preziose, il centro di ricerca Materiali e Microsistemi della Fondazione Bruno Kessler e l’azienda Eoptis di Trento.

Valentino Proietti – amministratore di Gemchrom – ha spiegato durante l’incontro di presentazione dello strumento che si è tenuto lo scorso giugno a Cavalese, che riuscire a determinare con certezza il colore del diamante, e quindi la sua purezza, può avere un valore, per il mercato, enorme. Più la pietra è incolore, infatti, più vale. Una sfida alla quale si sono dedicati tutti quelli che nel mondo hanno provato a realizzare un prodotto simile. Con l’aiuto di Eoptis, azienda che si occupa di progettare e produrre strumenti optoelettronici e sistemi di visione, e della Fondazione Bruno Kessler, Gemmarum ha lavorato sull’interazione della luce con la pietra, analizzando oltre 5.000 pietre per un valore complessivo di circa 10 milioni di euro.
Una collaborazione durata 4 anni che ha permesso di vincere una scommessa e – ha detto il presidente di FBK Francesco Profumo – “potrà creare posti di lavoro, nuove occasioni per i giovani, nuove possibilità di crescita, anche culturale, per la valle di Fiemme, grazie all’apertura verso il mondo e all’attrazione di lavoratori dall’estero”.

Nel video le interviste ai ricercatori FBK coinvolti nello sviluppo del prototipo dello strumento (Francesco Ficorella, Amos Collini e Paolo Lori).


Video interviste registrate a Cavalese il 13/6/2017 in occasione della presentazione dello strumento.
Servizio di M. Lucianer (Ufficio stampa FBK)
Musica: Kevin MacLeod (incomptech.com)


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