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Intervista a Mirco Tonin, neodirettore di FBK IRVAPP

10 Marzo 2022

Rafforzare la cultura della valutazione delle politiche pubbliche è importante. Solo ponendo attenzione agli errori si può imparare e puntare a migliorare la nostra capacità di comprensione della realtà per incidere maggiormente

  • Prof. Mirco Tonin, lei è Docente di Politica Economica alla Facoltà di Economia della Libera Università di Bolzano e dall’inizio di quest’anno dirige l’Istituto per la Ricerca Valutativa sulle Politiche Pubbliche della Fondazione Bruno Kessler (FBK-IRVAPP). Il suo nuovo incarico può rappresentare una opportunità per intensificare lo scambio di conoscenza in ambito socio-economico tra le due province autonome, come ha articolato la sua proposta?

MT: Trento ha molti punti di contatto con Bolzano e similarità dal punto di vista istituzionale e socio-economico. Si può usare l’expertise maturata in un contesto anche nell’altro. Inoltre l’attività di ricerca e analisi è per sua natura collaborativa e questo implica che le istituzioni di ricerca dovrebbero cercare la più ampia cooperazione. Uno dei miei obiettivi è costruire sinergie su progetti di ricerca in cui coinvolgere colleghi e dottorandi di tutte le istituzioni di ricerca del territorio. Penso infine che sia importante espandere la missione originaria dell’IRVAPP, allargando il raggio di azione di IRVAPP al di fuori del Trentino e l’ambito di ricerca oltre i temi classici, comunque centrali, che riguardano le dinamiche reddituali o le politiche educative. Affinché questo avvenga è essenziale incrementare la cultura della valutazione delle politiche pubbliche.

  • Ritiene che sia una cultura che manca nella nostra regione?

MT: Trento e Bolzano godono di un’ampia autonomia, che ci consente di sperimentare di più rispetto ad altri territori. Ciò ha senso se si adattano le politiche socio-economiche ai mutevoli contesti, sulla base dei risultati. Per questo, a mio parere, servirebbe rafforzare, non solo qui ma ovunque, la cultura della valutazione, anche a livello di opinione pubblica. È importante, ad esempio, capire che valutare una politica e mostrare che non ha raggiunto gli obiettivi prefissati non è un indice di incapacità di chi l’ha decisa, ma una parte essenziale del processo di apprendimento. Il fallimento, dunque, non solo è possibile, ma, a volte, anche salutare, dato che la realtà si rivela spesso più complessa della nostra capacità di interpretazione.

  • I suoi primi 100 giorni alla direzione di IRVAPP a cosa saranno dedicati?

MT: Anzitutto a familiarizzare con la struttura e i colleghi. In IRVAPP ci sono persone molto preparate, in grado di analizzare le politiche in maniera rigorosa. In un contesto sociale frammentato e mutevole come quello della società odierna, anche qui in Trentino Alto Adige, il bisogno di questo tipo di attività è enorme. Serve un continuo aggiornamento degli strumenti e un accompagnamento del settore pubblico da parte della ricerca. Se in passato un funzionario con esperienza poteva, sulla base di questa, stimare abbastanza correttamente alcune dinamiche e proporre ricette valide, adesso questo diventa molto più difficile perché la società cambia a ritmi molto più veloci rispetto a qualche decennio fa. Il mio compito è trasformare questa potenzialità in fatti concreti.

  • Che ruolo giocherà l’interdisciplinarità che attraversa il panorama della ricerca scientifica in FBK?

MT: Penso alla valutazione dell’impatto socio-economico delle tecnologie. FBK è molto strutturata nel settore delle scienze e dell’ingegneria. Io vorrei aumentare la collaborazione con queste discipline perché c’è bisogno di valutare in maniera attenta l’impatto dell’innovazione tecnologica sulla società e sull’economia, in modo da trarne il massimo vantaggio. Per fare un esempio di attualità, il vaccino per il COVID è stato un grande successo farmacologico; tuttavia, non è stato accettato immediatamente da una parte minoritaria ma non trascurabile della società, riducendone l’efficacia. Serve capire il contesto socio-economico per gestire l’innovazione.


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