Io è un altro io. Quanto l’identità digitale è presente nella nostra vita
Silvio Ranise, direttore del centro Cybersecurity di FBK, racconta come il tema dell’identità digitale sia attuale e in continuo divenire, tra il dovere di tutelare la nostra privacy e il dovere di agevolare il nostro vivere
La pandemia ha inevitabilmente cambiato le nostre abitudini e portato la necessità di implementare una serie di strumenti utili a rendere più facile ma anche più sicura la comunicazione. Uno di questi strumenti è quello legato all’identità digitale, sempre più fondamentale nelle nostre vite, anche come risultato del distanziamento imposto dal Covid-19. Ne è conseguito che molti più servizi sono stati digitalizzati, ad esempio lo Spid e la carta d’identità elettronica, che ha permesso di accedere in maniera sicura a tutti i servizi della pubblica amministrazione.
Silvio Ranise, direttore del Centro Cybersecurity di FBK, sintetizza così quanto accaduto in questo anno e mezzo, ma guarda anche in avanti all’evoluzione di tali strumenti. “Il prossimo passo sarà quello di estendere la possibilità di usare queste identità digitali anche per i servizi privati,” ci spiega. “L’onboarding da remoto è una conseguenza della spinta alla digitalizzazione di molti processi, inclusi quelli nel settore finanziario. Stiamo sviluppando tutta una serie di tecniche per gestire e minimizzare il livello di rischio per questo tipo di attività.”
A livello di sicurezza informatica, e proprio di fronte al bisogno di trovare automaticamente una configurazione ottimale per minimizzare i rischi connessi all’identità digitale ed al suo utilizzo, “l’idea del Centro Cybersecurity è di modellare sia le possibilità degli attaccanti che le possibili mitigazioni tramite l’utilizzo di tecniche algoritmiche.” Tale fase di modellizzazione dei rischi che si corrono e delle mitigazioni possibili diventa fondamentale, ed è un requisito importante per la correttezza e il successo delle tecniche messe in atto.
“Nel contesto dei Cloud e Continuum Cloud Edge,” aggiunge Ranise, “e soprattutto con l’avvento delle reti 5G e delle possibilità che questa tecnologia offre, si apre tutta una serie di nuove possibilità per l’utilizzo di applicazioni e servizi in tempo reale. In questo contesto l’identità digitale gioca un ruolo fondamentale, sia per gli utenti che usufruiscono di queste applicazioni, sia per i dispositivi attraverso i quali queste applicazioni vengono cedute.”
Per ovviare a questo problema, FBK sviluppa tecniche e metodologie per realizzare il design e quindi la progettazione in maniera sicura, affinché i protocolli di onboarding e le tecniche utilizzate garantiscano le proprietà e sufficienti e necessarie per questo tipo di applicazioni.
La possibilità di utilizzare i servizi con i vincoli temporali diventa una priorità, soprattutto quando si tratta di applicazioni critiche come quelle legate alla guida assistita dei veicoli, e che perciò deve essere opportunamente tenuta in considerazione.