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KID_ACTIONS: Primo “EU Policy, Research and Practitioners” FORUM

9 Dicembre 2021

Il 29 e 30 novembre 2021, si è svolto a Trento, presso la sede di FBK, il Forum organizzato nell'ambito del progetto europeo REC KID_ACTIONS

Diversi i portatori d’interesse – educatori, ricercatori, educatori, rappresentanti di ONG, industrie e molti altri – che sono stati invitati a partecipare e confrontarsi sull’importante questione della prevenzione e della risposta al cyberbullismo.

Durante il suo primo semestre, il consorzio di KID_ACTIONS ha condotto 17 interviste con esperti internazionali (studiosi, educatori, ONG, società civile, rappresentanti dell’industria). La normalizzazione o accettazione dell’aggressione online; scarsa fiducia tra i bambini; la mancata preparazione delle scuole e degli adulti per prevenire, rilevare e rispondere al cyberbullismo; la scarsità di conoscenze sull’impatto degli interventi sul cyberbullismo vengono considerate le principali sfide nella prevenzione e risposta al fenomeno da parte degli intervistati. Per non parlare dell’impatto della pandemia sul bullismo online: il maggior tempo trascorso online e soprattutto  lo stress emotivo ha contribuito enormemente all’aumento dei fenomeni di cyberbullismo. Ad esempio, in Italia, oltre il 50% dei bambini non solo è stato esposto al bullismo vittima, ma durante la pandemia è diventato anche lui stesso un perpetratore.

Secondo i risultati della ricerca, l’impatto del cyberbullismo dipende dalle caratteristiche degli individui (tratti di personalità di bulli e vittime; capacità di far fronte all’incidente); fattori contestuali (una forma di aggressione informatica; media impiegati per infliggere danni); supporto (sociale) a disposizione delle vittime.

Il cyberbullismo può avere effetti devastanti sulle vittime, ma può anche influire negativamente sulla salute e sul benessere di una classe, della scuola, della famiglia e della comunità. I suggerimenti di Veronica Donoso, Senior Consultant di European Schoolnet partner del progetto, sono stati quelli di iniziare con gli sforzi di prevenzione fin da piccoli, accompagnando i bambini nell’affrontare le avversità e le loro emozioni; sviluppare l’autocontrollo e l’empatia. L’individuazione dell’istigazione all’odio e del linguaggio offensivo è la sfida più grande della linguistica computazionale.

Il secondo panel, che ha visto la partecipazione del Prof. Valerio Basile (Università di Torino), la Prof.ssa Anita Lavorgna (Università di Southampton), il Prof. Federico Faloppa (Università di Reiding), la Dott.ssa Michelle O’Reilly (Università di Leicester), il Dott. Davide Cino (Università Cattolica del Sacro Cuore), la Prof.ssa Heidi Vandebosch (Università di Anversa), ha fatto luce sulla ‘realtà’ del cyberbullismo ‘sul campo’.

Secondo il Prof. Basile, sebbene l’individuazione di minacce o offese dirette possa essere facilmente eseguita da computer in più lingue, l’individuazione di espressioni più implicite di bullismo o abuso rimane un compito difficile per l’elaborazione del linguaggio naturale (NLP) perché, ad esempio, capita spesso che la fonte non sia effettivamente nella lingua, ma nell’immagine. Un’altra sfida presente è la privacy dei dati, in genere il cyberbullismo è considerato un fenomeno privato, riscontrato nelle conversazioni private, inaccessibili ai ricercatori.

Il Prof. Faloppa ha sottolineato l’importanza di reti interdisciplinari che possano occuparsi di questi problemi e affrontarli da diversi punti di vista per sostenere, monitorare, combattere, e contrastare, e raccogliere nuovi dati e metodologie. Inoltre, interagire con le persone offline per raccogliere le loro esperienze, emozioni, permettendo loro di rielaborare le esperienze in cui sono state vittime, o anche gli autori di cyberbullismo o incitamento all’odio, potrebbe fornire una prospettiva più ampia per combattere meglio il fenomeno cyberbullismo.

L’empowerment, ovvero la crescita, dei giovani è una parte importante della soluzione. Il relatore principale – Alex Holmes, vice amministratore delegato di “The Diana Award”, che ha condiviso la sua esperienza come fondatore del programma di supporto peer-to-peer Anti-Bullying Ambassadors, una rete di giovani formati dedicati alla prevenzione della violenza tra pari e bullismo, ha concluso il primo giorno del forum con queste osservazioni: “Considerando la complessità del linguaggio, i diversi significati e interpretazioni della diversa terminologia in tutto il mondo, l’apprendimento automatico e l’intelligenza artificiale non sono ancora in grado di cogliere pienamente il contesto della lingua o capire le differenze tra uno scherzo e qualcosa di dannoso rispetto a qualcosa di offensivo. Questo resta un problema umano”.

Prevenire il cyberbullismo richiede un approccio globale e non nazionale. La ricerca e il lavoro d’insieme tra piattaforme e accademici devono avvenire più frequentemente e dobbiamo anche esercitare pressioni sui governi affinché investano in programmi di istruzione, salute mentale e altro ancora.

Nella seconda giornata del Forum, una sessione specifica è stata dedicata allo stato attuale della progettazione e sviluppo della Piattaforma Educativa Digitale e del Toolkit Formativo ed Educativo presentato da Alessio Palmero Aprosio, Federico Bonetti, Enrico Maria Piras (FBK) e Gareth Cort (European Schoolnet). Una tavola rotonda di rappresentanti di diversi settori, delle parti interessate alla quale hanno partecipato Dorotea Riccobono (Docente a Trento), Claudia Matera (ALL DIGITAL), Lydia El-Khouri (Textgain), Laura Higgins (Roblox), Debora Barletta (No Hate Speech Movement Italia), Sara Ceretelli (COSPE), Caridad Alarcon Sanchez (OBESSU), Angie Wright e Bill Howe (StopHate UK), è stata l’occasione per scambiare migliori raccogliere buone pratiche e feedback dal punto di vista dei professionisti e ricevere input dagli utenti su sviluppo pacchetto, ridimensionamento, sfruttamento e utilizzo della metodologia, nonché sugli strumenti tecnologici e non.


Il progetto KID_ACTIONS mira ad affrontare il cyberbullismo tra bambini e adolescenti attraverso metodi di l’educazione interattiva e la ludicizzazione all’interno di contesti di apprendimento formale e non formale a livello di Unione Europea. L’obiettivo del progetto è accompagnare insegnanti, educatori e operatori giovanili nel promuovere per accrescere l’efficacia e l’efficienza dell’educazione ai rischi e agli effetti del cyberbullismo, sensibilizzare gli studenti delle scuole secondarie e i centri giovanili e incoraggiare la segnalazione da parte delle vittime e dei passanti. Il progetto si concluderà a dicembre 2022 con un altro Forum da organizzare a Bruxelles.

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