
La ricerca del futuro fra pubblico e privato: un bivio per l’Europa
FBK, Fondazione AIRC, Humane Technopole, IIT e Telethon insieme per il futuro della ricerca scientifica
Nell’ambito della XX edizione del Festival dell’Economia, dedicato al tema “Rischi e scelte fatali. L’Europa al bivio”, Fondazione Bruno Kessler (FBK) ha promosso una tavola rotonda di altissimo profilo, coinvolgendo le maggiori fondazioni di ricerca private in Italia: Fondazione AIRC, Human Technopole, Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) e Telethon.
L’incontro, moderato da Luca Orlando, giornalista de Il Sole 24 Ore, ha rappresentato un’occasione unica di confronto tra istituzioni leader nella ricerca scientifica, con l’obiettivo di stimolare il dibattito sulle sfide attuali e future del sistema ricerca italiano ed europeo, in un contesto globale segnato da forti trasformazioni digitali, ecologiche e geopolitiche.
In un momento cruciale per la scienza e l’innovazione, le cinque fondazioni si sono confrontate sull’opportunità di creare un’alleanza strategica per affrontare sfide comuni basata sui seguenti temi chiave: dalla valorizzazione del capitale umano alla protezione della proprietà intellettuale, dalle sinergie pubblico-private alla capacità di attrarre e far crescere nuovi talenti.
«In un contesto in cui le sfide globali impongono un impegno scientifico sempre più solido, interdisciplinare e di alta qualità, è fondamentale mettere in rete le eccellenze della ricerca italiana. Non solo per rafforzare le infrastrutture, ma anche per promuovere processi di reclutamento all’altezza della complessità contemporanea» ha affermato Ferruccio Resta, Presidente della Fondazione Bruno Kessler «Su queste basi, al Festival dell’Economia di Trento, Fondazione Bruno Kessler insieme a Fondazione AIRC, Fondazione Telethon, Istituto Italiano di Tecnologia e Human Technopole lancia un messaggio chiaro: il valore dell’ecosistema scientifico passa da best practice operative, infrastrutture all’avanguardia e centralità delle persone. Il Talent Development Program ne è un esempio concreto: attraverso questo percorso, FBK riconosce e sostiene le diverse vocazioni delle proprie ricercatrici e dei propri ricercatori, investendo sul loro potenziale e sulla promozione di una cultura della ricerca fondata su pluralità di approcci e visione condivisa».
Daniele Finocchiaro, Consigliere Delegato AIRC, ha dichiarato: «In sessant’anni di impegno costante, AIRC ha destinato oltre 2,5 miliardi di euro alla ricerca oncologica, contribuendo a migliorare significativamente la sopravvivenza e la qualità della vita di chi affronta una diagnosi di tumore. Oggi rappresenta il principale polo privato di finanziamento della ricerca indipendente sul cancro in Italia con un modello di ricerca sostenibile fondato su visione strategica, coraggio scientifico e investimenti strutturali. Al centro di questa visione ci sono anche i giovani ricercatori: motore del progresso e garanzia di continuità. La Fondazione investe nel loro talento attraverso borse di studio, programmi di rientro dall’estero e il sostegno a progetti indipendenti, con l’obiettivo di formare una nuova generazione di scienziati capaci di affrontare le sfide della medicina del futuro. Investire nei giovani significa costruire oggi la ricerca di domani. Senza un ricambio generazionale solido e guidato, la ricerca rischia di perdere slancio, impatto e capacità di innovazione».
Giorgio Metta, CEO e Direttore Scientifico Istituto Italiano di Tecnologia, ha aggiunto: «Il modello dell’Istituto Italiano di Tecnologia si è dimostrato efficace nel coniugare la ricerca di base con il trasferimento tecnologico, uno dei cardini della nostra missione statutaria. Ne sono prova le 38 startup nate da IIT e oltre 1300 titoli brevettuali attivi, a cui si aggiungono più di 900 contratti di collaborazioni commerciali siglati, anche attraverso la creazione di laboratori congiunti: strumenti capaci di integrare in maniera strutturata il mondo della ricerca con quello industriale. Dopo quasi vent’anni di esperienza, abbiamo la possibilità di armonizzare l’azione delle principali fondazioni di ricerca italiane, per ottimizzare l’uso delle risorse pubbliche e amplificare l’impatto economico e sociale della scienza sul nostro Paese».
Gianmario Verona, Presidente Human Technopole ha commentato inoltre: «Oggi più che mai, la ricerca scientifica richiede un approccio integrato e interdisciplinare, capace di connettere le scienze della vita con la data science, la tecnologia con la medicina, la conoscenza con l’innovazione. In Human Technopole abbiamo costruito un ecosistema che valorizza il capitale umano, attrae talenti da tutto il mondo e promuove una cultura dell’open innovation. Ma per affrontare le grandi sfide globali serve una visione condivisa: solo un’alleanza strategica tra fondazioni, istituzioni pubbliche e imprese può generare quella massa critica necessaria a rendere l’Italia e l’Europa protagoniste della scienza del futuro. Il nostro impegno è contribuire a questa visione, creando un modello replicabile di innovazione sostenibile e inclusiva».
Infine Francesca Pasinelli, Consigliera d’amministrazione Telethon, già Direttrice generale della Fondazione Telethon ha concluso: «Stringenti criteri di valutazione hanno permesso a Fondazione Telethon di finanziare negli anni eccellenti progetti di ricerca che hanno consentito di sviluppare terapie per gravissime malattie genetiche rare. La protezione della proprietà intellettuale e un efficace trasferimento tecnologico hanno reso possibile la fruibilità di queste cure ai pazienti e, al contempo, hanno generato valore nel pieno rispetto della natura no profit della Fondazione».
In un momento in cui la competizione globale richiede risposte rapide e strutturate, l’iniziativa ha evidenziato la necessità di sinergie sempre più strette tra pubblico e privato per generare massa critica, efficienza ed efficacia nella risposta alle grandi sfide. Le fondazioni partecipanti hanno condiviso modelli replicabili e best practices, sottolineando come la cooperazione possa diventare un moltiplicatore di impatto per l’intero ecosistema scientifico e industriale del Paese.
Un messaggio forte e condiviso: la ricerca scientifica non è solo un driver di innovazione, ma una leva strategica per il posizionamento dell’Europa nel nuovo ordine mondiale. E l’Italia, grazie a queste eccellenze, può giocare un ruolo di primo piano.