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Ricerca di eccellenza: in evidenza i risultati scientifici degli studiosi FBK

4 Dicembre 2023

Tra i più citati al mondo (Top 2%) per le proprie pubblicazioni in ambito scientifico-tecnologico ci sono i ricercatori e le ricercatrici della Fondazione Bruno Kessler Binosi, Bovolo, Cimatti, Dapor, Dragoni, Ghulinyan, Magnini, Massa, Perini, Pistore, Remondino, Stock e Strapparava. L’analisi, pubblicata su Elsevier Data Repository, è basata sui dati Scopus aggiornati al 2022

I dati aggiornati a ottobre 2023 degli autori scientifici con indicatori di citazione standardizzati registrano le performance relative all’anno 2022 e vanno a modificare le classifiche basate su dati storici, ossia quelle che prendono in considerazione tutta la produzione scientifica dall’inizio della carriera fino all’ultimo rilevamento.

Ben 13 ricercatrici e ricercatori della Fondazione Bruno Kessler si attestano nel top 2% a livello mondiale. Si tratta di (in ordine alfabetico) Daniele Binosi, Francesca Bovolo, Alessandro Cimatti, Maurizio Dapor, Mauro Dragoni, Mher Ghulinyan, Bernardo Magnini, Paolo Massa, Anna Perini, Marco Pistore, Fabio Remondino, Oliviero Stock e Carlo Strapparava. Il dato storico comprende anche David Stoppa (in FBK/ITC-IRST dal 2002 al 2019).

Rispetto a una rilevazione analoga, risalente a tre anni fa, il loro numero è raddoppiato. I dati completi sono disponibili online, rilasciati con licenza CC BY NC 3.0

L’autore delle elaborazioni, pubblicate da Elsevier Data Repository (V6, doi: 10.17632/btchxktzyw.6) è John P. A. Ioannidis, Professor of Medicine/Health Research & Policy/Biomedical Data Science/Statistics alla Stanford University. L’analisi è stata effettuata a partire dal database per la ricerca scientifica internazionale Scopus.

Per quanto riguarda il settore di studio, sono stati classificati 22 campi e 174 sottocampi scientifici.

L’h-index è una metrica a livello di autore che si basa sull’insieme degli articoli più citati dello/a scienziato/a e sul numero di citazioni ricevute in altre pubblicazioni.

Il c-score si concentra sull’impatto (citazioni) piuttosto che sulla produttività (numero di pubblicazioni) e incorpora anche informazioni sulla coautorialità e sulla posizione degli autori (singolo, primo, ultimo autore).

La selezione si basa sui primi 100.000 scienziati per c-score (con e senza autocitazioni) o su un percentile pari o superiore al 2% nel proprio sottocampo.

L’analisi è stata realizzata considerando per ciascun ricercatore solo tre ambiti di indagine scientifica. Tali ambiti, considerati da una prospettiva globale, sono codificati talvolta in modi diversi rispetto alla classificazione dei sistemi universitari europei. Nelle tabelle che seguono sono riportati alcuni dei dati relativi ai ricercatori e alle ricercatrici FBK (filtrati per produttività scientifica, ossia il numero complessivo di articoli citati) e una legenda essenziale.

FONTE: Ioannidis, John P.A. (2023), October 2023 data-update for “Updated science-wide author databases of standardized citation indicators”, Elsevier Data Repository, V6, doi: 10.17632/btchxktzyw.6


AGGIORNAMENTO (11 dicembre 2023): inizialmente, i ricercatori Daniele BINOSI e Maurizio DAPOR dell’European Centre for Theoretical Studies in Nuclear Physics and Related Areas (ECT*) – Fondazione Bruno Kessler, non erano stati inclusi poiché nel data base non comparivano riferimenti a FBK. Seguono i loro numeri.

 


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