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Il potenziale dei programmi di risparmio incentivato nel contrasto della povertà educativa

30 Novembre 2023

I risultati intermedi della valutazione di FBK-IRVAPP presentati alla conferenza finale di WILL «Educare al Futuro»

In Italia, come in molti altri paesi, esistono forti disparità nelle opportunità di istruzione in base alle condizioni socioeconomiche familiari, che si sviluppano fin dai primi anni di scuola e si traducono in rischi differenziati di abbandono scolastico. Nonostante sia sancito dalla Costituzione, il diritto allo studio, in particolare quello scolastico, risulta essere molto frammentato e sotto finanziato. 

Il risparmio incentivato: una possibile soluzione?

WILL “Educare al futuro” è una sperimentazione nazionale che ha come obiettivo specifico quello di capire se fornire a famiglie basso reddito un conto di risparmio incentivato, dedicato all’istruzione dei figli, possa essere considerato un modo per aumentare la loro probabilità di completare con successo la scuola secondaria di secondo grado.

Il programma è dedicato a bambini di 10 anni provenienti da famiglie con redditi bassi (ISEE medio circa 5.000€) che sono a rischio di non riuscire ad investire nell’istruzione dei figli. Prevede che le famiglie risparmino settimanalmente piccole somme di denaro (da 1 a 6€), fino ad un massimo di 1.000€ nell’arco dei 4 anni di progetto. Le somme risparmiate vengono moltiplicate per 4, a condizione che il denaro sia utilizzato per spese scolastiche comprovate. Ciò significa che una famiglia che risparmia 1.000€ si ritrova ulteriori 4.000€ spendibili per voci quali l’acquisto di libri e tecnologie digitali per la scuola, il trasporto scolastico, l’iscrizione dei figli ad attività sportive, e altre spese scolastiche.

In aggiunta al conto di risparmio e al moltiplicatore, le famiglie e i ragazzi/e sono seguite e supportate da educatori che garantiscono percorsi di educazione finanziaria, orientamento scolastico e accompagnamento educativo.

Perché dovrebbe funzionare?

L’ipotesi è che i programmi di risparmio riescano a migliorare gli esiti scolastici dei figli di famiglie a basso reddito attraverso un’attivazione delle famiglie stesse. Al di là del mero trasferimento monetario, che è tipico anche di strumenti più tradizionali quali le borse di studio, e che permette di abbattere i costi associati all’istruzione, i programmi di risparmio intendono agire sulle aspettative educative familiari. L’idea è che le famiglie, compartecipando alla costruzione di un patrimonio finanziario dedicato, sviluppino la consapevolezza che l’obiettivo di sostenere i percorsi scolastici-formativi di lungo termine dei figli sia un obiettivo alla loro portata e quindi mettano in campo azioni conseguenti.

I risultati principali a tre anni dall’avvio del progetto

La valutazione del programma è svolta con metodo sperimentale, ossia mediante assegnazione casuale dei soggetti ad un gruppo di trattamento e ad uno di controllo. La sperimentazione è stata condotta tra il 2019-2023 in quattro realtà italiane: Cagliari (provincia), Firenze, Teramo e Torino ed ha coinvolto quasi 500 studenti. 

I risultati preliminari a circa tre anni dall’avvio del progetto indicano che le famiglie del gruppo di trattamento risparmiano più delle famiglie del gruppo di controllo e lo fanno senza che lo sforzo di risparmiare abbia ripercussioni sulle loro capacità di fare fronte a spese quotidiane. 

In media, durante i primi tre anni di progetto, le famiglie accumulano circa 600€. Tuttavia, questo valore è nettamente più basso per le famiglie con redditi più bassi (inferiori a 5.000 € ISEE) rispetto a quelle con redditi più elevati (tra 5.000 € e 15.000 € ISEE). Questa diversa capacità di risparmio si riflette anche nelle risorse che il programma consente di spendere. Nel complesso, le famiglie nei primi 3 anni hanno speso circa 2.300€ e le voci maggiori hanno riguardato le tecnologie digitali (esplose durante i mesi di didattica a distanza), sport e libri.

Un secondo aspetto di interesse è che la partecipazione al programma è riuscita ad innalzare aspirazioni e aspettative educative dei genitori con redditi più bassi. Infine, si registrano alcuni risultati positivi sulle performance scolastiche, e nuovamente questo lo si osserva in particolare per i ragazzi/e di famiglie con redditi più bassi, rispetto ai quali si registra un aumentata probabilità di ottenere un voto elevato (9 o superiore) all’esame di stato conclusivo del I° ciclo e una riduzione di episodi di frequenza irregolare della scuola (es. assenze ingiustificate, arrivare tardi a scuola). 

Lezioni apprese e prossimi passi

Nel complesso, la valutazione di WILL, se letta insieme a risultati di precedenti ricerche, suggerisce che i programmi di risparmio per la scuola possano essere uno strumento efficace nel contrasto alla povertà educativa nel nostro Paese.

Per quanto non definitivi, i risultati indicano l’esistenza di effetti positivi del programma su alcune dimensioni predittive dei rischi di abbandono, in particolare per le famiglie con redditi più bassi. Queste, però, sono anche le famiglie con capacità di risparmio più ridotte, che quindi beneficiano meno dell’incentivo finanziario. Ciò solleva una questione di regressività nel meccanismo finanziario, che potrebbe essere compensata da interventi correttivi quali l’introduzione di moltiplicatori inversamente proporzionali al risparmio effettuato o l’erogazione di depositi a fondo perduto per le famiglie con minori risorse.

 

Altre info

WILL è un progetto cofinanziato da Con i Bambini, Compagnia di San Paolo, Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze, Fondazione di Sardegna, Fondazione TerCas.


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