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Ogni sedia rossa è un posto che una donna avrebbe avuto il diritto di occupare

24 Novembre 2017

La Fondazione Bruno Kessler ha aderito, assieme a oltre cinquanta realtà culturali del territorio, alla campagna di sensibilizzazione lanciata dal Comune di Trento, Assessorato alle pari opportunità, per la settimana del 20-26 novembre 2017

Una settimana durante la quale sarà esposta, nelle sedi di Trento e Povo, una sedia corredata di indumenti femminili di colore rosso, colore non solo dell’amore ma anche della violenza e della rabbia, tristemente culminata negli ultimi 10 anni in 1.740 omicidi di donne in Italia, con una media di circa un omicidio ogni tre giorni.

Andando al cinema, a teatro, in un ufficio comunale o in biblioteca, vi capiterà sovente, in questa settimana – ma non solo – di trovare un “posto occupato”, per ricordarci che una donna avrebbe avuto il diritto inalienabile di occuparlo, ma non le è stato concesso.

Oltre a questo simbolica iniziativa, svariati sono gli appuntamenti e le iniziative che si susseguiranno nel corso della settimana, in particolar modo sabato 25 novembre, Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, istituita nel 1999 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.

È importante però non fermarsi qui, ma proseguire continuamente e costantemente per un’educazione alle corrette relazioni di genere che inizi nelle scuole, contrastando sul nascere il formarsi di sterotipi sul mondo femminile. A tal proposito, la Commissione provinciale Pari Opportunità assieme alla Presidenza del Consiglio della Provincia Autonoma di Trento hanno voluto richiamare l’attenzione sulla Convenzione di Istanbul, siglata nel 2011 e diventata legge in Italia nel 2013. La Convenzione di Istanbul, elaborata dal Consiglio d’Europa, è il primo trattato internazionale mirato a contrastare la violenza contro le donne, istituendo precisi obblighi giuridici per i Paesi che vi aderiscono.

Dal punto di vista locale, sono state negli ultimi anni incrementate le seguenti iniziative:

INIZIATIVE PER LE SCUOLE E PER I PIÚ PICCOLI: l’Assessorato alle Pari Opportunità ha emesso il bando “Educare alle relazioni di genere” per attivare percorsi di educazione al rispetto, alla tutela e alla promozione delle differenze di genere nelle scuole trentine. Nelle biblioteche del circuito trentino sono invece stati distribuiti segnalibri con  informazioni e recapiti anti-violenza e organizzati dei momenti di lettura animata dedicati ai più giovani nell’ambito della rassegna “Di pari passo: bambine e bambini crescono”.

INIZIATIVE FORMATIVE:  durante la conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa del 20 novembre scorso, Barbara Bastianelli (responsabile del Centro AntiViolenza di Trento) ha sottolineato l’importanza di assicurare a donne vittime di violenza un luogo qualificato e sicuro a cui rivolgersi. E proprio sulla competenza e la qualificazione del personale che deve gestire in prima battuta queste situazioni si sono rivolte due iniziative formative promosse dalla Commissione provinciale pari opportunità: la prima inizitiva “Riconoscere e affrontare la violenza in gravidanza e puerperio: il ruola di chi opera nella Sanità”, svoltasi lo scorso giugno, si rivolgeva agli operatori e alle operatrici alle prese con maltrattamenti durante la gravidanza , mentre “Le parole della violenza: rompere i silenzi, dar valore ai racconti” ha posto l’attenzione sull’importanza del come ascoltare, accogliere e interpretare la violenza denunciata.

MEDIA E INFORMAZIONE: oggi più che mai il potere e il ruolo che i mezzi di comunicazione rivestono nella società è determinante. Ne consegue che va ben ponderato come divulgare una notizia, quali parole ed espressioni usare e quali invece è meglio evitare per non dare una visione distorta o potenzialmente tendenziosa del problema. Molte le iniziative messe in campo sul territorio in tal senso: dallo spettacolo “Doppio taglio” al progetto “Stereotipi di genere? Parliamone” del 2015, entrambi sul linguaggio della comunicazione in materia di violenza contro le donne. Di particolare efficacia comunicativa, proprio per la considerazione prestata alla rappresentazione grafica, la campagna “Se ti ama troppo, non ti ama affatto” a cura della disegnatrice Anrakikka.

L’IMPEGNO DI FBK: la Fondazione Bruno Kessler si è prestata già da alcuni anni ad una implementazione di un sistema inclusivo e rispettoso delle differenze di genere nelle comunicazioni interne ed esterne. Da segnalare poi il contributo attivo dato dalla Fondazione al progetto europeo FESTA (Female Empowerment in Science and Technology Academia), che punta ad una trasformazione dell’ambiente di lavoro in contesti accademici e, più genericamente, di ricerca ad indirizzo scientifico tecnologico, volta a creare le condizioni affinchè in esso le competenze professionali delle ricercatrici possano andare incontro ad un pieno riconoscimento e ad un’adeguata promozione. In particolare, FESTA si propone di verificare l’esistenza, nella quotidianità lavorativa, di situazioni che possano ostacolare l’emergere delle qualità professionali delle ricercatrici, impedendone un adeguato sviluppo.

 

Tante, piccole gocce nell’oceano, simboli che catturano l’occhio durante le nostre frenetiche giornate, ma ci piace pensare che rendano in qualche modo giustizia a chi, troppo spesso, non l’ha avuta.

 

“Non si ripeterà, perchè ora mi riprendo la mia dignità

con pazienza, coraggio, fatica

mi riprendo la mia vita e la mia dignità”

(da “Non si ripeterà” di Massimo Lazzeri)

 

 

 


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