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Un bicchier d’acqua

22 Marzo 2022

Il ventidue marzo si celebra la Giornata Mondiale dell’Acqua, stabilita dalle Nazioni Unite nel 1992 per sensibilizzare l’opinione pubblica internazionale, i politici e gli investitori all’obiettivo numero sei del progetto per lo sviluppo sostenibile mondiale (Agenda 2030): acqua pulita e servizi igienico-sanitari.

Siamo indubbiamente lontani dall’obiettivo acqua per tutti nel 2030, nonostante dal 1992 a oggi all’opinione pubblica sia sempre più presente l’esigenza di assumere comportamenti e abitudini capaci di limitare i danni di fronte all’emergenza climatica. Tra questi danni vi è indubbiamente lo spreco dell’acqua.

La Giornata Mondiale 2022 è dedicata alle acque sotterranee, apparentemente invisibili ma fondamentali per il pianeta: sotto i nostri piedi esse sono un tesoro nascosto indispensabile a nutrire la vita animale e vegetale.

La disponibilità di acqua potabile è stata per secoli un problema talvolta insormontabile. L’inquinamento non è una preoccupazione nuova, come non lo è la necessità di costruire una rete idrica capace di garantire a tutti quanto necessario per bere e curare l’igiene personale. Del resto, le grandi città europee furono costruite in riva ai fiumi (Londra, Parigi, Roma per dirne tre), l’Impero romano conquistò quello che riuscì a conquistare grazie anche alla straordinaria efficienza della rete degli acquedotti.

Anche gli ordini religiosi di origine medievale erano ben consapevoli della rilevanza dell’acqua: elemento imprescindibile per ottenere il permesso di erigere un monastero e organizzarvi una comunità era la vicinanza di un fiume, un torrente, un ruscello. L’acqua era così indispensabile da costituire pietra angolare pure dei regimi di penitenza. Il grande canonista Burcardo di Worms (950-1025) dedicò tempo e ingegno a compendiare le Regole Ecclesiastiche e sulla contrizione alimentare fu molto chiaro: nella scala di gravità della pena da espiare la più pesante comportava un anno di regime a pane e acqua (tre giorni a settimana, negli altri si stava sempre a stecchetto, ma con qualche caloria in più). Insomma, anche gli asciutti asceti penitenti medievali erano convinti che: posso rinunciare a tutto, ma non a un bicchier d’acqua.


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