Lorenzo Incoronato vince il premio per il miglior paper per le politiche pubbliche
Il giovane ricercatore ha vinto la seconda edizione del premio bandito da FBK-IRVAPP. Presenterà il suo lavoro a Venezia il 23 gennaio dinanzi ai partecipanti della Scuola internazionale sulla valutazione d’impatto.
Lorenzo Incoronato, giovane dottorando presso l’University College London, ha vinto la seconda edizione del premio per il miglior paper nell’ambito delle politiche pubbliche bandito dall’Istituto per la ricerca valutativa sulle politiche pubbliche della Fondazione Bruno Kessler con l’articolo ‘Place-Based Industrial Policies and Local Agglomeration in the Long Run’, scritto insieme a Salvatore Lattanzio (Economista presso la Banca d’Italia).
Le sfide imposte dal progresso tecnologico, dalla globalizzazione e dai cambiamenti climatici hanno indotto molti paesi a ricorrere nuovamente alle politiche industriali. In risposta all’aumento delle disuguaglianze territoriali, le recenti politiche introdotte negli Stati Uniti e in Europa hanno assunto una marcata dimensione locale, proponendosi di creare cluster industriali in aree ben precise. Nonostante questa diffusione, come la politica industriale impatti le economie locali resta poco chiaro, specialmente nel lungo periodo.
Può l’intervento statale promuovere uno sviluppo economico sostenibile, o è più probabile che porti ad inefficienze e sprechi, garantendo (al più) benefici temporanei?
Per rispondere a queste domande, l’articolo valuta gli effetti di lungo periodo di uno schema di industrializzazione adottato in Italia negli anni ‘60 e ‘70, le cosiddette Aree di Sviluppo Industriale, che avevano lo scopo di favorire la formazione di cluster industriali in zone selezionate del sud Italia. Le Aree vennero finanziate all’interno del più vasto programma della Cassa del Mezzogiorno (1950-1992), la più grande e duratura politica regionale mai attuata in Italia. L’intervento statale nelle Aree, sotto forma di sussidi alle imprese e costruzione di infrastrutture, è ammontato a circa 90 miliardi di euro (lo 0.5% di PIL in media ogni anno).
“Lo studio – affermano gli autori – combina dati censuari storici per il periodo 1911-2011 con dati amministrativi dell’Inps, e mostra come i comuni appartenenti alle Aree abbiano goduto di effetti positivi sull’occupazione e i salari, non solo durante gli anni in cui la politica era in vigore ma anche nei decenni successivi. Mentre gli effetti immediati dell’intervento si sono concentrati nel settore manifatturiero, verso il quale i sussidi erano diretti, sono i servizi – in particolare quelli ad alta intensità di conoscenze – a beneficiare maggiormente degli effetti persistenti della politica. Ciò è avvenuto plausibilmente in risposta al tipo di attività manifatturiere promosso dalla politica, che si è concentrata su settori ad alta tecnologia: questo ha favorito lo sviluppo di una forza lavoro locale qualificata e garantito l’accumulazione di capitale umano.”
La strategia di identificazione delle aree sfrutta una discontinuità geografica nell’applicazione dello schema indotta dalla normativa. Il confronto tra le aree che hanno beneficiato dello schema e le aree confinanti che non ne hanno beneficiato evidenzia un forte effetto positivo sullo sviluppo economico delle aree beneficiarie. Tale effetto persiste anche molti anni dopo la cessazione dei benefici diretti previsti dallo schema.
L’esperienza delle Aree non coincide con quella di altre zone del Mezzogiorno, su cui pure è intervenuta la Cassa, dove le misure furono efficaci nell’accrescere temporaneamente gli occupati in manifattura ma non generarono effetti di lungo periodo. Questo insieme di risultati suggerisce di concentrare gli interventi in pochi poli regionali, come le Aree, già idonei allo sviluppo industriale e nei quali l’intervento pubblico possa innescare un effetto moltiplicatore. Di contro, incentivi statali in aree periferiche e con condizioni iniziali meno favorevoli hanno una probabilità inferiore di risultare efficaci e avere effetti persistenti.”
Lorenzo Incoronato presenterà il suo lavoro il 23 gennaio ai partecipanti della FBK-IRVAPP 2024 Advanced School sulla valutazione d’impatto, in programma dal 22 al 24 gennaio prossimi, che giungerà quest’anno alla sua quinta edizione e si terrà a Venezia presso l’istituto Veneto di Scienze, Lettere e Arti. La giuria incaricata di analizzare i lavori presentati per il premio e di nominare il vincitore è stata composta dal personale docente della stessa Scuola. Selezionare il lavoro migliore è stato un compito arduo per i membri della giuria, che sono rimasti positivamente colpiti dall’alta qualità dei quasi 50 lavori ricevuti e dalla rilevanza delle questioni trattate sul tema delle politiche pubbliche. A partire dal bando, i lavori sono stati giudicati in base a due criteri: la loro solidità metodologica e il loro approccio innovativo, sia dal punto di vista metodologico sia per quanto riguarda la domanda di ricerca intrapresa.