A Trento la General Assembly di InCUBE
Dal 7 al 9 ottobre si è tenuta a Trento la sesta General Assembly del progetto europeo InCUBE, un’importante occasione di confronto tra i 23 partner internazionali coinvolti nell’iniziativa. L’incontro si è svolto presso il Polo Umanistico di FBK, in via Santa Croce, e ha offerto tre giornate di approfondimenti, sopralluoghi e workshop.
La prima giornata si è aperta con un sopralluogo guidato dal Comune di Trento nel distretto Santa Chiara, uno dei siti pilota del progetto, con un aggiornamento sull’avanzamento dei lavori. La visita è poi proseguita nel quartiere Le Albere e presso il cantiere dell’ex parcheggio SIT, dove sono state illustrate le attività di rigenerazione urbana attualmente in corso. Il pomeriggio ha visto in programma le presentazioni di aggiornamento da parte dei diversi Work Packages.
“Nel distretto Santa Chiara a Trento il progetto InCUBE sta supportando un progetto di rigenerazione urbana davvero ambizioso, che è in pieno sviluppo in questi mesi”, sottolinea Diego Viesi, Senior Researcher & Advisor dell’Area Sustainable Territories del Centro Sustainable Energy. “Sono stati mobilitati più di 50 milioni di euro in investimenti edilizi e sulle fonti energetiche rinnovabili, coinvolgendo la riqualificazione di vari edifici, tra cui anche di valore storico, nonché la costruzione di nuovi (per un totale di circa 20.000 mq). Forte è la transizione verso fonti rinnovabili come il fotovoltaico (più di 200 kW) e le pompe di calore (circa 1 MW tra geotermiche e ad aria, in sostituzione delle caldaie a metano), mentre particolarmente innovativa è l’adozione di moderne soluzioni digitali quali BIM, digital twins e sistemi di monitoraggio e gestione dell’energia, della sicurezza in cantiere e dei parametri ambientali (indoor e outdoor). FBK sta giocato un ruolo chiave nello sviluppo e nell’integrazione delle tecnologie dimostrative, portando competenze trasversali in ambito energetico con il Centro Sustainable Energy e l’Area Sustainable Territories e digitale con il Centro Digital Industry e le Unità 3DOM e DISP)”.
La seconda giornata si è aperta con l’intervento di Oscar Roman ricercatore dell’Unità 3DOM del Centro Digital Industry di FBK, che ha illustrato le attivita’ di ricerca condotte negli ultimi anni partendo dall’esperienza del progetto InCUBE, “Nuove metodologie per l’automazione dei processi Scan-to-BIM e di modellazione automatica – ha spiegato Roman – sono state sviluppate per la realizzazione di Digital Twins a fini energetici. I dati geometrici ed energetici acquisiti nel pilot italiano hanno consentito di testare e validare i nuovi approcci proposti, segnando un significativo avanzamento nelle capacità di creazione e gestione di Digital Twins per il patrimonio costruito”.
Il resto della mattinata è stato dedicato agli aggiornamenti tecnici, mentre nel primo pomeriggio i partecipanti hanno effettuato ulteriori sopralluoghi nel distretto, verificando l’avanzamento dei lavori e l’installazione di nuovi sensori”. A seguire, il workshop aperto ai professionisti locali e ai partner di InCUBE, dal titolo “Soluzioni tecnologiche avanzate per l’efficienza: il caso studio Santa Chiara”, con traduzione simultanea.
Durante l’incontro sono intervenuti:
- Arch. Federica Podetti (Comune di Trento), che ha illustrato gli interventi in corso:
“Il distretto Santa Chiara integra diversi finanziamenti destinati al risanamento degli edifici comunali, con l’obiettivo di trasformare progressivamente il volto del quartiere all’interno di un programma di rigenerazione urbana a lungo termine.” - Ing. Silvia Ricciuti (FBK), che ha approfondito il ruolo del progetto nel quartiere:
“Insieme ai fondi pubblici, nella rigenerazione del distretto Santa Chiara sono stati inseriti i fondi del progetto InCUBE, che hanno aiutato e aumentato il valore tecnologico degli interventi.” - Ing. Paolo Buzzi (TERA Engineering), che ha descritto la progettazione e l’installazione di due pompe di calore geotermiche nell’edificio Ex Lettere:
“Lo studio TERA Engineering ha un forte know-how nella progettazione di impianti tecnologici; per le pompe di calore geotermiche siamo partiti dalla relazione geologica e dal dimensionamento del campo sonde fino all’integrazione delle pompe di calore nel complesso sistema impiantistico esistente.” - Ing. Paolo Nobile (ENEREN), fornitore delle pompe di calore, ha aggiunto:
“Le pompe di calore geotermiche si adattano perfettamente alla riqualificazione di siti storici, con impatto minimo sugli esterni, e sono più efficienti rispetto a quelle ad aria grazie alla stabilità delle temperature del sottosuolo. Eneren ha sviluppato nuovi prototipi con fluidi a bassissimo GWP, massimizzando l’efficienza e adattandosi a un ampio ventaglio di sistemi di climatizzazione.”
La terza e ultima giornata della General Assembly si è svolta nella mattinata del 9 ottobre, con gli ultimi aggiornamenti sullo stato di avanzamento del progetto e la definizione delle prossime attività.
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