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Articolo di FBK sulla politica urbana adattiva premiato “Complexity article of the year 2021”

25 Maggio 2022

"Complex Urban Systems: Challenges and Integrated Solutions for the Sustainability and Resilience of Cities" è il titolo dell'articolo premiato, pubblicato su Complexity - special issue "The Complexity of Mobility and Human Dynamics in Cities", e di cui è coautore Riccardo Gallotti, responsabile del Complex Human Behaviour Lab presso il Centro FBK Digital Society.

“Per decenni, dalla teoria del design alla pianificazione e gestione urbana, dalle scienze sociali alle scienze ambientali urbane, le città sono state sondate e analizzate dalla prospettiva parziale di discipline a sè. L’era digitale, con la sua disponibilità di dati senza precedenti, sta permettendo di testare vecchie teorie e di svilupparne di nuove, mettendo in discussione modelli relativamente parziali. Negli ultimi anni la nostra comunità ha fornito prove sempre più convincenti del fatto che le città sono sistemi complessi con fenomeni emergenti caratterizzati dal comportamento collettivo dei cittadini, che sono essi stessi sistemi complessi. Tuttavia, più di recente, è stato anche dimostrato che la complessità multiscala da sola non è sufficiente a descrivere alcune caratteristiche salienti dei sistemi urbani. La modellazione di reti multistrato, che tiene conto della molteplicità delle relazioni e delle interdipendenze tra i sottosistemi della città, sta infatti fornendo un nuovo quadro integrato per studiare le colonne portanti della città, la loro resilienza a perturbazioni inattese dovute a fattori interni o esterni e i loro flussi umani. In questo articolo, offriamo innanzitutto una panoramica degli sforzi transdisciplinari compiuti per affrontare le tre dimensioni della complessità della città: la complessità dell’ambiente urbano, la complessità della cognizione umana sulla città e la complessità della pianificazione urbana.  In particolare, discutiamo di come le scoperte più recenti, ad esempio quelle che mettono in relazione la salute e il benessere delle comunità con la struttura e la funzione urbana, dalla congestione del traffico ai diversi tipi di inquinamento, possano essere meglio comprese considerando una città come un sistema complesso multiscala e multistrato. Le nuove sfide poste dallo scenario post-pandemico conferiscono a questa prospettiva una rilevanza senza precedenti, con la necessità di affrontare le questioni della ricostruzione del tessuto sociale, del recupero da un prolungato stress psicologico, sociale ed economico con i conseguenti problemi di salute mentale e benessere, e della riproposizione dell’organizzazione urbana come conseguenza delle nuove pratiche emergenti quali il lavoro a distanza di massa. Ripensando le città come sistemi di materia attiva su larga scala, lontani dall’equilibrio, che consumano energia, elaborano informazioni e si adattano all’ambiente, sosteniamo che il rafforzamento dell’impegno sociale, ad esempio coinvolgendo i cittadini nel codesign della città e dei suoi cambiamenti in questa fase critica post-pandemica, può innescare l’adozione diffusa di buone pratiche che portino ad effetti emergenti con benefici collettivi che possono essere misurati direttamente.”

Questo è l’abstract dell’articolo ad accesso libero, di cui il responsabile della ricerca FBK è coautore insieme a Pierluigi Sacco (ex direttore della ricerca FBK-IRVAPP) e Manlio De Domenico (ex responsabile dell’unità di ricerca FBK CoMuNe Lab).

L’articolo è stato ricevuto a luglio 2020, rivisto a marzo 2021, accettato lo scorso settembre e pubblicato il mese successivo.

Gli autori partono da “Modellare la complessità urbana”, spiegano “La struttura multistrato e le dinamiche della città” e descrivono “Una visione integrata dei sistemi urbani complessi”.

In particolare, concentrano la loro attenzione su “Le sfide cognitive della complessità urbana” e sul ruolo di “Adaptive Urban Policy-Making”, in cui Pianificazione e Complessità incontrano la partecipazione civica come fattore chiave per la resilienza e l’inclusività urbana.

“Le strategie per incoraggiare i cittadini a perseguire obiettivi di promozione della salute impegnandosi attivamente nel loro ambiente urbano includono i seguenti aspetti:

  1. Promuovere l’inclusività e la costruzione di relazioni anziché la stratificazione e la segregazione sociale;
  2. Promuovere la partecipazione culturale suscitando curiosità e coinvolgimento nei confronti del patrimonio culturale urbano e dei punti di riferimento poco conosciuti;
  3. Creare nuove opportunità per l’adozione di abitudini salutari, compresa una maggiore mobilità, riducendo al contempo l’impoverimento del patrimonio naturale.

Per capire fino a che punto un approccio integrato che consideri la cultura come motore del cambiamento urbano possa diventare una base potente per una visione sistemica del funzionamento e del cambiamento urbano che inviti i cittadini a essere proattivi nel perseguire la propria qualità di vita e il proprio benessere, due aspetti di particolare importanza sono la socialità e l’esperienza culturale. La socialità è una questione di crescente rilevanza nell’agenda della sanità pubblica, poiché la solitudine è ormai riconosciuta come un grave problema di salute pubblica. L’esperienza culturale è sempre più legata ai temi della salute e del benessere grazie a una letteratura in rapido aumento.
[…]
Con la crescente diffusione dello smart working da remoto, la scelta di vivere in città sarà meno strumentale e dovrà essere motivata dall’intrinseca ricchezza di opportunità dell’ambiente urbano in termini di promozione di incontri socialmente gratificanti e di esperienze stimolanti che aprono la mente. Nello scenario postpandemico, le abitudini e i modelli di socialità nello spazio urbano dovranno essere ricostruiti quasi da zero e sorgeranno inevitabilmente nuove esigenze di connessione sociale e interazione significativa. Allo stesso modo, la città postpandemica dovrà ripensare e riproporre lo spazio pubblico come luogo di espressione e ispirazione collettiva. Dobbiamo essere pronti ad affrontare queste sfide attraverso una visione chiara della complessità multistrato delle dinamiche urbane, con una forte attenzione alla vivibilità e alla vivacità degli ambienti urbani. Per quanto importanti, queste dimensioni dell’attribuzione di significato sono state trattate marginalmente dai modelli e dalle analisi della complessità. È giunto il momento di integrarle in un approccio completo ai sistemi urbani”.


Riccardo Gallotti:
 Questo premio è stato assegnato a un lavoro che vuole essere un manifesto della necessità di promuovere il “comportamento emergente”, uno dei concetti centrali della Complessità, nelle nostre città. Siamo fermamente convinti che nella ricostruzione delle nostre comunità dopo lo shock pandemico, il rafforzamento dell’impegno sociale e della partecipazione dei cittadini debba essere al centro, mentre il governo dovrebbe promuovere lo sviluppo di azioni collettive che trasformino attivamente l’ambiente urbano in un dominio pubblico dove si possa “giocare”.

Pier Luigi Sacco:
 Questo riconoscimento dimostra come l’approccio multidisciplinare alla ricerca stia attirando sempre più interesse e attenzione per affrontare problemi importanti da angolazioni insolite e rivelatrici. Il nostro approccio alla complessità dei sistemi urbani apre un promettente percorso di ricerca e applicazione e questa conferma ci spinge ancora di più a esplorarne le conseguenze.

 


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