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Centinaia di giovani al festival “Informatici Senza Frontiere”

17 Ottobre 2018

Nella tre giorni di Rovereto si è discusso di come tecnologie ed informatica possano essere utili al miglioramento della società. Presente anche Francesco Profumo tra gli ospiti intervenuti all'apertura del festival.

Convegni costantemente affollati e grande partecipazione di pubblico agli oltre 30 incontri, laboratori e workshop che hanno animato Rovereto per il Festival di Informatici Senza Frontiere, che si è chiuso domenica 15 ottobre con un convegno nel quale sono stati frontali i temi del futuro del lavoro nell’era dei robot e della rivoluzione digitale. Un Festival che ha coinvolto centinaia di giovani giunti da ogni parte d’Italia, ma anche i cittadini di Rovereto e del Trentino, per discutere di come informatica e tecnologie possano essere socialmente utili e di come possano essere usate con maggiore consapevolezza.

Ad aprire il Festival un incontro con Francesco Profumo (qui il video integrale del panel), presidente di FBK, Gianni Camisa, AD di Dedagroup, Paolo Collini, rettore dell’Università di Trento ed Elisabetta Soglio di “Buone notizie” del Corriere della Sera. Una tavola rotonda su come il digitale stia cambiando e cambierà le abitudini della società, a partire dai giovani: “La conoscenza invecchia così velocemente che si dovrebbe tornare 5 volte a scuola, se non di più. – dice Profumo – I bambini che hanno iniziato oggi le scuole elementari finiranno le superiori nel 2031. Ora non sappiamo cosa accadrà in quel futuro ma possiamo trovare il modo migliore per imparare ad affrontarlo. Per questo la scuola dovrà insegnare ad imparare.

Particolarmente affollati gli incontri sull’etica delle tecnologie e sulla disinformazione online, ma anche gli incontri dove personaggi di grande notorietà si sono alternati sui diversi aspetti al centro del tema principale del Festival: da don Antonio Mazzi, fondatore della Comunità Exodus, che ha discusso della nuova educazione per le generazioni digitali, allo psichiatra Vittorino Andreoli, che ha discusso in un Teatro Zandonai tutto esaurito della differenza tra cervello umano e digitale; da Lorenzo Natale, ricercatore dell’Istituto Italiano di Tecnologia, che ha fatto riflettere un vasto pubblico sulle implicazioni della robotica, al fisico e inventore Federico Faggin che ha discusso delle diverse intelligenze dell’uomo e del computer; e ancora, don Dante Carraro, direttore di Medici con l’Africa CUAMM, che si è confrontato con il presidente di Informatici Senza Frontiere Dino Maurizio delle opportunità che nascono dalla tecnologia nel continente africano. Grande interesse ha suscitato anche l’incontro con i super esperti di internet e social media Giuseppe Mayer e Matteo Flora che hanno spiegato efficacemente quanto la rete sia fragile e vulnerabile da chiunque intenda utilizzare per scopi anche criminali i dati che inconsapevolmente ognuno di noi lascia quotidianamente.

Grande partecipazione anche alle mostre esperienziali e ai laboratori realizzati e curati dai volontari di Informatici Senza Frontiere all’interno del Palazzo dell’Istruzione di Rovereto. Molto soddisfatti per la riuscita della seconda edizione del Festival sia i promotori che l’amministrazione comunale della città, che hanno visto crescere del 30% sullo scorso anno la partecipazione di pubblico e di interesse dei media locali e nazionali (da Buone notizie del Corriere della Sera il cui direttore Elisabetta Soglio è  stata protagonista della tre giorni a TuttoScienze de La Stampa, da l’Adige al Trentino), costruendo così i presupposti affinché Rovereto diventi sempre più la capitale dell’informatica sociale.

Il Festival di informatici senza Frontiere è un progetto promosso da Informatici Senza Frontiere Onlus e ItalyPost, curato da Goodnet – Territori in Rete con il sostegno di Comune di Rovereto e Provincia Autonoma di Trento. Main partner Dedagroup. Si ringraziano le numerose realtà basate a Trento, a partire dall’Università degli Studi di Trento e Fondazione Fbk, ma anche l’Osservatorio Balcani e Caucaso, la scuola paritaria G. Veronesi,l’associazione Docenti senza Frontiere Onlus, l’Associazione Ubalda Bettini Girella Onlus e realtà come Enel Cuore e Interlogica per il sostegno.


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