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EDUCA 2023: Nuovi Alfabeti. Costruiamo assieme il lessico del futuro

18 Aprile 2023

Immancabili anche nell’edizione 2023 le proposte FBK nei tre giorni del festival dell’educazione di Rovereto.

Il 2023 ha finalmente segnato il ritorno del festival dell’educazione EDUCA a pieno regime, con pubblico e relatori in presenza e senza mascherine a coprire i sorrisi che, quando si fanno cose belle, affiorano sui volti.

Rovereto si è animata dal 14 al 16 aprile 2023 di mostre, conferenze, laboratori, spettacoli, presentazioni di libri che condividevano lo stesso tema: “Nuovi Alfabeti. Costruiamo insieme il lessico del futuro”. Anche FBK ha preso parte, come ormai di consuetudine, all’evento, sia in fase organizzativa che con varie iniziative.

Il primo giorno, dedicato alle scuole del territorio, ha visto una classe del Liceo Filzi di Rovereto cimentarsi con un test sugli stereotipi inconsapevoli nei confronti delle persone ipovedenti sviluppato all’interno del progetto “SENSES – Seeing with new senses”. Si tratta di un test informatico, da svolgere quindi al pc, che consiste nel visualizzare alcune icone che rappresentano persone non vedenti (es.: simbolo di un omino che cammina con un bastone o di un paio di occhiali scuri) o persone normodotate che svolgono varie attività, a cui sono affiancati stati d’animo (es.: felicità, tristezza, angoscia, ecc.) oppure definizioni (positivo/negativo, vedente/non vedente); utilizzando il tasto destro e sinistro del mouse bisogna associare la parola o l’immagine proposta al sentimento o definizione che meglio ci sembra corrisponderle. In questo modo i ricercatori possono capire se, per esempio, vengono associati sentimenti negativi alle persone non vedenti (es.: “tristezza” associato a persona non vedente oppure “positivo” associato a persona normodotata). Il test è strutturato volutamente in modo che l’utente deve eseguirlo con velocità e senza riflettere troppo, abbinando quindi le coppie d’istinto (viene infatti valutato il tempo medio di risposta).

Esaminando poi i risultati ottenuti è possibile stabilire se abbiamo determinati tipi di atteggiamenti, stereotipi o anche solo proiezioni sulle persone non vedenti. Alcuni di questi atteggiamenti sono coscienti, altri no perché meno immediati o perché in realtà ci vergogniamo di pensarli. Ad esempio, potremmo pensare che una persona ipovedente debba per forza essere triste e frustrata, mentre di fatto può avere una vita assolutamente piena e soddisfacente.

Avere stereotipi è un meccanismo mentale quasi impossibile da eludere, che ci aiuta e facilita nella quotidianità creando delle caselle prestabilite in cui posizionare una determinata cosa; non è per forza negativo a prescindere, però può diventarlo e averne consapevolezza ci apre la mente e aiuta a liberarci da certe leggende metropolitane o costrutti sociali.

Dopo una parte di spiegazione e sensibilizzazione sul mondo delle persone ipovedenti a cura di Irene Matassoni di AbilNova Cooperativa Sociale, i ricercatori Sergiu Burlacu e Federico Podestà di FBK-IRVAPP hanno esaminato i risultati dei test svolti dalla classe: per accoppiare “persona vedente” con “positivo” e “persona non vedente” con “negativo” in media gli studenti hanno impiegato 0,97 secondi, mentre per l’abbinamento “persona vedente-negativo” e “persona non vedente-positivo” 1.57 secondi, quindi nettamente di più perché, pensando a un non vedente, si tende ad associare sensazioni o stati d’animo negativi.

I risultati del test, che ricordiamo prendeva in esame anche il tempo impiegato a rispondere dall’utente, evidenziano dunque degli atteggiamenti impliciti che non è detto abbiano un impatto diretto sul modo di comportarsi nei confronti delle persone non vedenti perché poi, nella quotidianità, subentra il ragionamento.

A completamento del laboratorio, i ricercatori hanno proposto altri piccoli test alla classe, chiedendo loro di indovinare il tempo impiegato da un atleta paralimpico a correre i 400 m piani, scoprendo a sorpresa che questi impiegava solo 7 secondi di più di un atleta normodotato!

Sempre nella stessa mattinata, sul prestigioso palco del Teatro Zandonai si sono alternati studenti e studentesse di alcune scuole del territorio per riproporre l’ormai collaudato spettacolo cheEntropia! e il relativo cortometraggio.

Anche nella mattinata del sabato ci sono stati due laboratori che hanno visto la partecipazione di FBK: Davide Azzolini di FBK-IRVAPP ha preso parte al dibattito organizzato da ISPAT “I giovani trentini tra scuola e lavoro”, mentre Massimo Bersani ha partecipato all’organizzazione del laboratorio “Se dico acqua…” per sensibilizzare ad una gestione più responsabile di un bene sempre più limitato e prezioso.

Per tutte le tre giornate di festival, infine, sono rimaste visitabili le mostre con le tavole del fumetto “Entropia!” presso Palazzo Piomarta e 12 poster realizzati nell’ambito del progetto Future Bio, sempre curato da Massimo Bersani, sul tema della sostenibilità, esposti lungo Corso Bettini.


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