Gian Maria Campedelli insignito dell’Early Career Award 2024
Il ricercatore di FBK premiato dall’European Society of Criminology per il suo lavoro all’avanguardia nella criminologia computazionale
Gian Maria Campedelli, criminologo e ricercatore presso l’unità MobS di FBK, è stato insignito dell’Early Career Award 2024 dall’European Society of Criminology (ESC), la più importante società scientifica europea dedicata allo studio di fenomeni e comportamenti criminali. Il riconoscimento, assegnato durante la conferenza annuale dell’ESC tenutasi mercoledì 11 settembre 2024 a Bucarest, premia il suo eccezionale contributo scientifico dopo appena quattro anni dall’ottenimento del PhD.
Il premio “Early Career Award”
La giuria del premio è stata unanime nella decisione di conferire a Gian Maria Campedelli l’Early Career Award 2024 per il suo notevole contributo empirico e concettuale alla disciplina. Il premio è dedicato a giovani ricercatori e ricercatrici distintisi per la qualità e l’impatto della propria produzione scientifica a non più di dieci anni dalla conclusione del percorso di dottorato.
Nelle motivazioni espresse, la giuria ha sottolineato come i lavori di Campedelli siano all’avanguardia nell’unire approcci statistici e computazionali per avanzare l’analisi di diversi fenomeni criminali — dalla criminalità organizzata agli omicidi, dalla criminalità urbana al terrorismo — e di come tali approcci spesso abbiano ricadute pratiche in termini di valutazione di politiche pubbliche di prevenzione e contrasto alla criminalità.
“Questo premio è frutto di una visione che all’inizio del mio percorso di dottorato aveva riscosso poco appoggio e molte critiche: fare ricerca criminologica oltrepassando i confini disciplinari che ingabbiano il pensiero creativo, empirico, intellettuale. Sono quindi onorato per questo prestigioso riconoscimento e felice che la giuria abbia riconosciuto oggi come la contaminazione e il dialogo tra mondi scientifici diversi possano davvero contribuire ad avanzare la nostra comprensione della società di cui facciamo parte. Voglio condividere questo traguardo con tutti i meravigliosi colleghi criminologi, economisti, informatici, statistici, fisici con cui ho lavorato e mi sono confrontato in questi anni: senza questa diversità sarebbe stato tutto un noioso monologo” commenta Gian Maria Campedelli.
Il percorso formativo e professionale
Gian Maria Campedelli è research scientist presso MobS Lab, il Mobile and Social Computing Lab del centro Augmented Intelligence di Fondazione Bruno Kessler, dove si occupa di criminologia e intelligenza artificiale cooperativa.
Il percorso formativo di Campedelli riflette il suo approccio interdisciplinare allo studio di fenomeni e comportamenti criminali: dopo aver conseguito il dottorato in criminologia presso l’Università Cattolica di Milano nel 2020 lavorando come ricercatore a Transcrime e una esperienza da visiting research scholar presso la School of Computer Science della Carnegie Mellon University, ha svolto un post-dottorato presso il Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale dell’Università di Trento, finanziato dall’iniziativa MIUR per i Dipartimenti d’Eccellenza.
Ha pubblicato nel 2022 una monografia dal titolo “Machine Learning for Criminology and Crime Research: At the Crossroads” che esamina l’intersezione tra machine learning, intelligenza artificiale e ricerca sulla criminalità, analizzando le origini storiche e riflettendo sulle possibili prospettive future di tale ambito di ricerca.
Campedelli ha inoltre firmato numerosi articoli sulle più prestigiose riviste di settore come Criminology, Journal of Quantitative Criminology, British Journal of Criminology e Journal of Research in Crime and Delinquency. Le sue ricerche sono state inoltre pubblicate anche in riviste generaliste di alto profilo come Nature and Human Behaviour e Science.
Nel 2023, è stato co-autore di uno studio pubblicato su Science che ha stimato la dimensione della popolazione affiliata ai cartelli messicani, simulando gli effetti di politiche per ridurre la violenza nel Paese centroamericano. La ricerca ha evidenziato che ridurre il reclutamento nei cartelli è l’intervento più efficace per diminuire omicidi e membri affiliati. Come ha raccontato Campedelli in un‘intervista su FBK Magazine, alcuni metodi e risultati dello studio sono rilevanti anche per contesti come l’Italia, in particolare per la lotta alla mafia e alla criminalità transnazionale.