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Invito al cinema, per AMATE SPONDE

14 Marzo 2023

Fra le eccellenze italiane immortalate nel nuovo film di Egidio Eronico c'è anche la Clean Room di FBK: un laboratorio più pulito di una sala operatoria dove vengono lavorate fette di silicio per ottenere rivelatori di radiazioni utilizzati negli esperimenti di fisica fondamentale, sia sulla Terra, nell’acceleratore di particelle del CERN di Ginevra, che in orbita, sulla Stazione Spaziale Internazionale.

Arriva nei cinema italiani, dopo essere stato presentato in prima mondiale alla Festa del Cinema di Roma e al Torino Film Festival, Amate Sponde, il nuovo film di Egidio Eronico, il racconto visionario e straordinario dell’Italia e del suo paesaggio fisico e umano. Un’esperienza di immagini e musica per scoprire il nostro Paese da una prospettiva spettacolare, come solo il Cinema sa fare. Amate sponde esce oggi, 14 marzo 2023, nei cinema italiani. Una data per nulla casuale, trattandosi della Giornata Nazionale del Paesaggio, una delle più straordinarie risorse e ricchezze italiane, un unicum che la contraddistingue nel mondo.

Il film è prodotto da Alessandro Carroli per EiE Film, Leonardo Baraldi per Schicchera Production e SKY – in coproduzione con Luce Cinecittà, con la media partnership di storiche istituzioni culturali e scientifiche come CNR, Legambiente e IIT, con l’adesione di ISPRA, WWF Italia, della Società Geografica Italiana e dell’INAF, con il sostegno di un pool di Film Commission regionali: di Piemonte, Trentino, Alto Adige,  Friuli-Venezia Giulia, Sardegna, Sicilia, e della Regione del Veneto.

Dalle Alpi alla Sicilia, Amate sponde mostra un’Italia dal paesaggio unico e spesso incompreso, con lo sguardo rivolto all’ambiente urbano ed extraurbano, al mondo del lavoro, ai nuovi luoghi di aggregazione e ai vecchi e nuovi riti collettivi. Un Paese, nonostante tutto, in continua trasformazione, diviso dalle contraddizioni tra fermenti e arretratezze, tra spinte innovative e antichi conservatorismi. Il tutto mediante l’esclusivo utilizzo di immagini e musica. Nessun commento verbale, un puro tessuto di visioni ed emozioni, con immagini ad altissima definizione firmate da Sara Purgatorio e una colonna sonora avvolgente, onirica e potente, composta da Vittorio Cosma – musicista e compositore di livello internazionale già al fianco di artisti come Elio e le Storie tese, Fabrizio De Andrè, Vecchioni, Almamegretta – in quella che in sintesi è possibile definire come una landscape-suite in 4k.

Soffermandosi sulle nozioni di sviluppo e progresso, Amate Sponde s’interroga sullo stato dei rapporti tra gli italiani e il loro ambiente. Le cifre più aggiornate dicono che, con una media di 19 ettari al giorno – il valore più alto negli ultimi dieci anni e una velocità di oltre 2 metri quadrati al secondo – il consumo di suolo in Italia nel 2021 sfiora i 70 km quadrati di nuove coperture, per cui il cemento ricopre ormai 21.500 km quadrati di suolo nazionale. Con conseguenze che le cronache ci trasmettono con periodica drammaticità: di un territorio più fragile, pericoloso, desertificato. A rischio, dunque, non è solo la proverbiale bellezza del nostro paesaggio, ma l’identità stessa di noi italiani che di questo paesaggio siamo storicamente espressione.

Per questo e non per altro il paesaggio è un capitolo fondamentale della nostra Costituzione. Un nostro pieno diritto e dovere. Per questo un film come Amate sponde parla a tutti noi, spettatori e cittadini.

Sinossi del film
Italia. Una ricognizione sul corpo globale del Paese, posando lo sguardo sui suoi lineamenti fondamentali, da quello geo-fisico e ambientale a quello economico e produttivo, da quello socio-demografico e abitativo a quello antropologico e culturale. Il racconto per sole immagini e musica di un territorio nella sua attuale fisionomia, un Atlante domestico di meraviglie a volte incomprese e di luoghi conosciuti, amati e spesso smarriti. E di gente colta nel suo vivere in un habitat ad alta stratificazione, tra la grandezza ancora fruibile del passato e l’apparente stasi del presente. Un’Italia segnata da forti disuguaglianze e ciò nonostante in continua trasformazione nella difficile corsa verso uno sviluppo sostenibile, problematicamente sospesa tra il vecchio e il nuovo e alla sempre più ardua ricerca di un equilibrio per salvaguardare il proprio èthos.

Nota breve del regista
Come in una suite di J. S. Bach, con i suoi tempi o movimenti e fornita di un preludio. Questa la forma che caratterizza Amate Sponde, con un impianto narrativo privo di parole e composto da sole immagini e musica. Il racconto possibile di un Paese – l’Italia – nel suo contraddittorio eppure vitalistico presente, in un film dove l’interazione fra immagine e suono mediata dal montaggio si fa racconto fisico ed emotivo. E che sulle tracce di S. Ejzenstejn vuole spingere lo spettatore a vedere la musica e ascoltare le immagini, perché l’importante non è tanto il cercare di capire, quanto il provare a sentire ciò che siamo, dove ci troviamo e quel che non vogliamo perdere.

Egidio Eronico
Nato a Roma, si è laureato in Architettura nel 1983. Ha iniziato la carriera nel cinema alla fine degli anni ’70, producendo e dirigendo film indipendenti in super8. Nel 1986 l’esordio ufficiale nel lungometraggio con il film Viaggio in città in co-regia con Sandro Cecca, con cui realizza Stesso sangue e Rito di passaggio. Dopo Annata di pregio, Fiabe metropolitane e Il guardiano, nel 2002 ha diretto Charlton Heston in My father – Rua Alguem, 5555, ultima prova del grande attore hollywoodiano. Ha realizzato numerosi documentari, tra i quali A proposito di Roma, L’amico magico su Nino Rota, e due casi mediatici come Michel Petrucciani Body and Soul Tribute e Nessuno mi troverà, sulla scomparsa di Ettore Majorana. Con Amate sponde torna sul grande schermo con un viaggio visionario che attraverso le forme indaga l’anima profonda del nostro Paese.


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