Misurare le fake news a proposito di Covid-19
Troppi paesi sono esposti alle fake news: l'unità di ricerca CoMuNe Lab ha analizzato le conversazioni su twitter a livello globale scoprendo che il comportamento di utenti e bot sui social media ha prodotto guasti alla corretta informazione, soprattutto in Italia prima dell'arrivo dei primi casi di contagio
Un nuovo studio della Fondazione Bruno Kessler ci fornisce un quadro a oggi unico a livello mondiale sulla relazione tra evoluzione dell’epidemia globale di COVID19 e le dinamiche informative sui social media che ne hanno preceduto e accompagnato la diffusione. L’analisi di questi fenomeni è resa accessibile a tutti attraverso una piattaforma digitale online che permette ad ogni utente di svolgere le proprie analisi e di approfondire la situazione di ciascun Paese lungo l’intero arco temporale di apparizione e sviluppo dell’epidemia. Questa risorsa viene messa a disposizione dell’intera comunità scientifica e professionale per moltiplicare gli sforzi di comprensione e analisi in una situazione di grave emergenza sociale come quella attuale.
I dati raccolti permettono di verificare come, per alcuni Paesi tra cui l’Italia, la Francia o gli Stati Uniti, la diffusione del contagio sia stata preceduta da un aumento rapido e insolito dell’attività di soggetti umani e agenti artificiali (i cosiddetti “bot sociali”) volta a diffondere informazioni non verificate ascrivibili a varie categorie di fake news. E’ possibile pensare a questo fenomeno come ad una vera e propria “infodemia”, ovvero ad una propagazione incontrollata di informazioni dalla elevata pericolosità sociale. Un’analisi ulteriore dei dati disponibili permetterà di individuare molti altri fenomeni che necessitano di una migliore comprensione da parte del mondo scientifico, della comunicazione e dei decisori politici.
“La nostra piattaforma permetterà a chiunque di monitorare il rischio di esposizione infodemica di tutti i paesi del mondo dove Twitter viene utilizzato”, dice Riccardo Gallotti, ricercatore FBK, fisico statistico dei comportamenti umani collettivi.
Secondo Pier Luigi Sacco, ricercatore FBK esperto in politiche pubbliche, faculty associate presso il Berkman Center for Internet & Society dell’Università di Harvard e professore presso l’Università IULM: “le infodemie sono l’equivalente socio-cognitivo dei processi infettivi. Diffondere informazioni o idee che, nel corso di una crisi sanitaria, fuorviano sistematicamente l’opinione pubblica e la inducono a mettere in atto scelte sbagliate diviene un problema di salute pubblica come e quanto l’epidemia stessa”.
Secondo Manlio De Domenico, fisico dei sistemi complessi e responsabile dell’Unità di Ricerca Complex Multilayer Networks Lab presso FBK, che ha diretto il team che ha effettuato lo studio: “L’infodemia presenta caratteristiche molto simili a quelle di un’epidemia, con milioni di utenti ignari di essere esposti a notizie poco affidabili messe in rete da manipolatori sociali non necessariamente umani”.