Open Innovation per l’armadio automatizzato Riedl Phasys
Assieme a Fondazione Bruno Kessler (FBK), Università di Trento e Dolomiti Robotics è stata realizzata una soluzione innovativa per rendere più competitivo a livello globale il magazzino Riedl Phasys del Gruppo GPI.
Il progetto di Open Innovation avviato prima della pandemia dal Gruppo GPI in collaborazione con il sistema della ricerca trentino ha dato i suoi frutti.
Riedl Phasys è un sistema che consente di gestire in modo automatizzato e robotizzato lo stoccaggio e la distribuzione dei medicinali di farmacie, grossisti e ospedali di tutte le dimensioni e livelli di complessità. È uno dei prodotti maggiormente esportati dal Gruppo GPI, grazie alle caratteristiche di velocità, precisione e capacità di adattamento alle esigenze dei vari clienti. Ad oggi i clienti in Italia e all’estero sono più di 200. Fra di essi compaiono gli ospedali Shaare Zedek di Gerusalemme e Sheba Hospital di Tel Aviv, nonché l’ospedale AKH di Vienna, una tra le più importanti strutture sanitarie in Europa. Di rilevo inoltre le recenti acquisizioni in Far East con Medical Yours, un’importante catena di farmacie giapponese, e in Sud America con l’Hospital Central Dr. Ramon Carrillo di San Luis, che sarà una struttura di riferimento in Argentina.
Riedl Phasys è considerato uno tra i migliori prodotti finora realizzati, in un mercato che si caratterizza per un elevato livello di competizione e che richiede continui flussi di innovazione per fidelizzare i propri clienti e conquistarne di nuovi. Da qui la necessità di concentrarsi sulla fase di carico dei farmaci in ingresso, per renderlo sempre più automatizzato e in grado di gestire anche flaconi cilindrici, mentre la fase di “scarico” delle confezioni ha da tempo raggiunto performance di altissimo livello.
È stato proprio questo l’obiettivo del progetto di Open Innovation con il sistema trentino della ricerca annunciato qualche tempo fa (Ricerca e Impresa insieme per conquistare i mercati | GPI) che oggi presenta i suoi frutti: la nuova tecnologia realizzata assieme è in grado di trattare fino a 360 confezioni all’ora, evitando l’impiego di un operatore che debba intervenire manualmente, consentendo dunque di liberare risorse per le attività di cura dei pazienti e di assistenza ai clienti.
Massimiliano Rossi, Direttore dell’Asa Automation del Gruppo GPI, è molto soddisfatto del risultato raggiunto: “Grazie al lavoro fatto con i partner, siamo riusciti a raggiungere il nostro obiettivo industriale, che deve rispettare determinati target di prestazione e di costo. Il mercato ci chiede di essere vicini ai nostri clienti, permettendo loro di liberare risorse grazie all’automazione. Ora abbiamo un sistema in grado di rispondere a queste esigenze e lo installeremo di serie in tutti i nuovi armadi Riedl. La R&D interna ad un’azienda – aggiunge – è attenta alle necessità del mercato e del quotidiano, quella esterna invece può guardare di più al futuro senza subire il pressing delle contingenze. L’equilibrio fra queste due spinte è la condizione ideale per creare un’innovazione che funzioni veramente”.
Fabiano Zenatti, Amministratore di Dolomiti Robotics, sottolinea: “Una delle sfide più importanti in questo progetto era fornire un prodotto con alte performance, ma soprattutto affidabile. Per questo abbiamo utilizzato l’Intelligenza artificiale per la fase di controllo del processo: una scelta innovativa che ci ha permesso di compiere un grande salto in avanti. Anche grazie a questo particolare – prosegue – questa esperienza di Open Innovation è da considerarsi fra le più riuscite, in quanto capace di arrivare a un risultato veramente concreto. Per una startup come Dolomiti Robotics è stato un impegno complesso ed entusiasmante”.
Francesca Demichelis, Prorettrice alla Ricerca dell’Università di Trento concorda: “Fin da subito l’Università di Trento ha lavorato con entusiasmo insieme a tutti i partner scientifici e industriali coinvolti nel progetto. Accompagnare le imprese nelle sfide tecnologiche, aiutarle attraverso la ricerca a potenziare la propria competitività è, del resto, una delle missioni del nostro Ateneo. E farlo tutti insieme, in rete, costituisce il valore aggiunto e la chiave dell’impatto di questa iniziativa. In particolare, la collaborazione con GPI è di lunga data e questa conoscenza reciproca, alimentata da frequenti occasioni di incontro e confronto, sta alla base del successo di un’operazione di trasferimento tecnologico come quella che presentiamo. Sulla robotica e sull’automazione industriale, che sono temi che richiedono una costante innovazione e su cui si concentrano forti investimenti e aspettative, l’Ateneo sta impegnando molte risorse. È una scommessa globale, che possiamo affrontare come sistema, mostrando come alcuni territori – e il Trentino è fra questi – siano particolarmente dinamici e competitivi”.
“I recenti avvenimenti, anche alla luce della globalizzazione dei mercati – dichiara Alessandro Cimatti, Direttore del Centro Digital Industry della Fondazione Bruno Kessler – ci stanno rendendo sempre più consapevoli di quanto sia necessario fare affidamento sulle tecnologie digitali. L’Unità di Tecnologie per la Visione della Fondazione Kessler ha saputo fornire con il proprio contributo al progetto le competenze necessarie alla realizzazione di un prodotto di grande qualità, con un vantaggio chiaro sulla concorrenza”.
Comunicato stampa GPI/FBK/UniTN/Dolomiti Robotics