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Smart City Week: a caccia di idee per la “bottega della scienza”

23 Settembre 2019

Il progetto di ricerca partecipata di FBK è stato presentato durante la "Trento Smart City Week"

Ventuno proposte, di cui quattro diventate progetti di alternanza scuola-lavoro che hanno impegnato complessivamente circa sessanta studentesse e studenti di tre istituti superiori del Trentino. Sono i numeri della prima edizione de “La bottega della scienza, progetto di ricerca “partecipativo” che dal 20 al 22 settembre è stato tra i protagonisti di Trento Smart City Week, raccontando alla comunità i risultati del primo anno e lanciando la seconda edizione ormai alle porte.

La maturità scientifica e culturale di una comunità si misura anche attraverso il livello di coinvolgimento e partecipazione della cittadinanza alle attività di ricerca scientifica. Il progetto “La bottega della scienza” si muove in questa direzione, offrendo la possibilità ai cittadini della comunità locale di presentare idee e proposte di ricerca scientifica. 

L’idea prende spunto dai science shop, strutture presenti già da diversi decenni in molte città europee che fanno da “ponte” tra la cittadinanza e il mondo della ricerca”, sottolinea Matteo Serra, responsabile del progetto Cittadini per la Scienza, finanziato dalla Provincia autonoma di Trento, nell’ambito del bando I comunicatori STAR della scienza.

Lo schema classico di un science shop è raccogliere proposte avanzate da cittadini e associazioni del territorio, per trasformarle in veri e propri progetti di ricerca realizzati da ricercatori di università ed enti di ricerca locali. In Europa sono molti gli esempi virtuosi e longevi di science shop di successo: tra questi per esempio i casi di Groningen, Bonn, Belfast e Lione (per citarne solo alcuni). 

“La bottega della scienza” ripropone questo schema sul territorio trentino, introducendo però un elemento fortemente innovativo rispetto all’impostazione classica: il coinvolgimento delle scuole

“L’obiettivo è far dialogare tre attori della società: il mondo della ricerca, la cittadinanza e il mondo della scuola”, spiega Serra. “Per farlo, raccogliamo proposte di ricerca scientifica dalla cittadinanza e, dopo una valutazione, quelle selezionate diventano progetti di alternanza scuola-lavoro per le scuole superiori della provincia di Trento. Sono quindi i ragazzi a realizzare i progetti, con la supervisione dei ricercatori della Fondazione Bruno Kessler e anche di altri enti di ricerca della provincia, come ad esempio l’Università e il Muse. Un aspetto inatteso che ci ha piacevolmente colpito è il fatto che i ragazzi sono stati fortemente propositivi già nelle fase di raccolta delle proposte, avanzando idee molto interessanti, tanto che alcune di queste sono state poi selezionate per i progetti definitivi”.

Il risultato è quindi duplice: da un lato si favorisce il coinvolgimento attivo della cittadinanza nelle attività di ricerca, in questo caso della della Fondazione Kessler, dall’altro si offre ai giovani studenti l’opportunità di “toccare con mano” le esigenze della comunità locale in cui vivono e misurarsi con la progettazione e realizzazione di un’attività di ricerca basata su un’esigenza reale, a “nome” della società civile.

La prima edizione si sta concludendo in questi mesi e ha registrato 21 proposte, di cui 7 avanzate da cittadini e 14 da studenti e docenti delle scuole”, continua Serra. “Di queste, quattro sono diventati progetti di alternanza scuola lavoro dei tre istituti che hanno aderito all’iniziativa, il Liceo Maffei di Riva del Garda, l’Istituto Martini di Mezzolombardo e l’Istituto Marconi di Rovereto.

I quattro progetti, avviati nello scorso anno scolastico e che saranno completati nei prossimi mesi, spaziano da temi più prettamente scientifico-tecnologici ad altri a carattere umanistico-sociale: una valutazione chimico-fisica dell’impatto ambientale delle stampanti 3D, un sondaggio sul tema della discriminazione di genere in ambito adolescenziale, un’analisi delle migliori strategie di apprendimento (con particolare riferimento alle differenze tra la comprensione di un testo cartaceo o digitale), e uno studio tramite l’uso di droni della vegetazione del torrente Noce. Al termine di ciascun progetto, ogni classe dovrà presentare i risultati ottenuti nella forma di un vero paper scientifico.

Intanto la seconda edizione è pronta a partire, con la raccolta di proposte aperte alla cittadinanza (alcune proposte sono già state raccolte proprio durante la Smart City Week). Chiunque può presentare la sua proposta o idea di ricerca entro il 30 novembre sul sito https://cittadiniperlascienza.com/fai-la-tua-proposta/.