Cinque consigli per la generazione Z
Davide Dattoli è stato il protagonista della settima Bruno Kessler Lecture, il 19 marzo 2019 a Trento: di fronte a centinaia di studenti ha raccontato la sua esperienza di successo con Talent Garden
Per avere successo in un mercato del lavoro in continua evoluzione, i lavoratori dovranno essere agili “lifelong learners”, capaci di adattarsi ad un contesto sempre nuovo, dovendo spesso cambiare settore. È quanto ci dice il World Economic Forum nell’articolo “To succeed in a changing job market, we must embrace lifelong learning” e in diversi report usciti nel 2018. Questo è il futuro del lavoro; un trend che hanno saputo interpretare bene a Talent Garden, spazio di co-working fondato nel 2011 da Davide Dattoli a Brescia e che ora conta 23 campus in 8 Paesi. Dattoli è stato l’ospite di quest’anno della Bruno Kessler Lecture, appuntamento annuale in memoria del fondatore dell’Istituto Trentino di Cultura, ora FBK. Ad introdurlo, Francesco Profumo, presidente della Fondazione, che ha spiegato perché sia stato invitato questo giovane imprenditore bresciano. Il fatto che abbia 28 anni e la sua creatura abbia raccolto recentemente un finanziamento da 44 milioni di euro rende Dattoli un giovane talento italiano, un esempio per i circa 250 ragazzi delle scuole superiori presenti all’Auditorium Santa Chiara. L’impegno della Fondazione nei confronti dei giovani si è rafforzato, promuovendo iniziative che possano aiutare le nuove generazioni nell’orientamento valorizzando al meglio il proprio talento. In quest’ottica si inserisce anche la Lecture di Dattoli che presenta il progetto di Talent Garden dando al pubblico 5 consigli che avrebbe voluto ricevere nel 2008, anno noto per la crisi globale e momento in cui lui debuttava nel mondo del lavoro.
DISRUPTION
Quando si stanno finendo le scuole superiori spesso i ragazzi non hanno le idee chiare su quale professione puntare. A 19 anni quando ti chiedono cosa vuoi fare da grande, la risposta è spesso fumosa e generica. In questa fase le persone più anziane tendono a consigliarci le ricette che hanno funzionato in passato, quando loro sono entrate nel mondo del lavoro. Consigli quasi sempre inefficaci poiché si basano su un modello industriale che ha permesso ai nostri genitori di avere un posto fisso e lavorare per la stessa azienda 30-40 anni, ma che non sarà più sostenibile in futuro. Un forma mentis, quella del posto fisso, che il World Economic Forum ci sconsiglia di adottare in quanto non più realistica. Le recenti innovazioni tecnologiche, la nascita dell’intelligenza artificiale e una competizione internazionale sempre più forte hanno trasformato il mercato del lavoro. Per questo il primo consiglio di Dattoli è pensare in modo diverso, leggere i trends del futuro e anticiparli, consapevoli che il processo di apprendimento durerà tutta la vita.
COLLABORAZIONE
Un problema del nostro modello universitario è un approccio competitivo che a volte impedisce la crescita delle idee innovative e di alcuni talenti. In un contesto globale in cui i due player economici più importanti nel settore dell’intelligenza artificiale e delle nuove tecnologie sono Stati Uniti e Cina un approccio di questo tipo esclude l’Italia. Dattoli sottolinea come la collaborazione a livello europeo sia fondamentale per poter creare massa critica e competere con queste grandi realtà economiche. Lo sguardo di Talent Garden si è già aperto all’Europa con la creazione di campus europei e in questa direzione andranno i 44 milioni raccolti recentemente: verso una sempre maggiore internazionalizzazione e la creazione di una piattaforma che produca innovazione digitale di alto livello anche dentro i confini dell’Unione Europea.
FALLIRE
Cercare di fallire il più possibile e il prima possibile. Questo è il terzo consiglio di Dattoli. Un approccio proprio del mondo delle start up ma che risulta fondamentale per portare avanti qualsiasi progetto. In una società in cui il fallimento viene demonizzato e il successo professionale è un indicatore sociale decisamente troppo importante, Dattoli consiglia invece di fare esperienza, sbagliare, e riprovare.
TEAM
Un cartellone nero con la scritta in bianco “Team work makes the dream work” è appeso in tutte le sedi di Talent Garden. Questo approccio è stato l’elemento fondamentale per il successo dell’azienda. Non si può fare nulla da soli, è fondamentale creare una squadra piena di talenti. È lo stesso Dattoli che sottolinea questo aspetto: il successo di questa azienda in futuro si misurerà proprio dalla capacità di attrarre i talenti migliori che ci permetteranno di competere a livello europeo e mondiale.
ECOSISTEMA
Secondo il suo fondatore, Talent Garden non punta semplicemente a restare sul mercato e fare business. L’importante è avere uno scopo più alto. Nel loro caso, la vera sfida è accompagnare la trasformazione digitale in Italia e in Europa. Sicuramente un obbiettivo stimolante. È questo che il giovane imprenditore consiglia a chi sta entrando nel mondo del lavoro: inserirsi in un ecosistema dinamico che punti a rivoluzionare il settore, non solo a fare soldi.