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CITTÀ E REGIONI SOTTO L’INCANTESIMO DELLA (DE-)GLOBALIZZAZIONE

24 Ottobre 2022

Si è svolta dal 12 al 14 ottobre 2022 l’edizione n. 63 della Settimana di studi dell'Istituto Storico Italo Germanico.

La World History (detta anche Global History) è un metodo di indagine storiografica emerso nel 1980, che esamina la storia da una prospettiva globale superando visioni nazionali e regionali. Essa rileva e analizza schemi e modelli applicabili a tutte le culture umane nell’evoluzione storica. Questa disciplina basa il suo studio su due categorie storiografiche principali: sincretismo (come i processi storici abbiano avvicinato le culture più disparate) e discrepanza (varietà e differenze tra i modelli sociali).

Il tema del convegno è già stato oggetto di riflessione attraverso la pubblicazione degli Annali Recensioni Online, gettando una luce nuova sulla storiografia della storia globale e della globalizzazione.

Ad aprire i lavori è intervenuto Christoph Cornelissen, professore di Storia europea contemporanea all’Università di Francoforte e direttore di FBK-ISIG. Segue una sintesi del suo discorso introduttivo, che ripercorre premesse, obiettivi e sviluppo del convegno.

A partire dagli anni ‘90, è diventato abbastanza comune usare termini come storia globale, entangled o connessa. Il successo di questo approccio ha lasciato il segno in vari campi e ha portato alla scrittura della storia globale delle singole nazioni. Oggi, tuttavia, è difficile ignorare che le domande, i metodi e i concetti di storia globale abbiano raggiunto i loro limiti. Rappresentanti di studi di diverse aree sostengono che processi storicamente distinti potrebbero essere distorti dal discorso sui processi di globalizzazione diffusa.

Tale cambiamento fondamentale nel dibattito sui fenomeni storici globali, per ragioni ben note, può anche essere visto come il risultato di esperienze storiche più ampie. Mentre i primi anni del millennio hanno rappresentato ondate di globalizzazione apparentemente inarrestabili – un’impressione fortemente favorita dall’espansione dei mercati finanziari –, le grandi crisi globali dopo il crollo del mercato immobiliare negli Stati Uniti e le conseguenti turbolenze nel settore bancario hanno determinato un notevole cambiamento: nella politica, nell’economia e anche nel mondo accademico. Sulla scia della recente pandemia, diversi osservatori hanno persino stabilito che la globalizzazione rischiava di fermarsi bruscamente.

A causa delle mutevoli condizioni, il linguaggio degli storici è cambiato di nuovo. Oggi, de-globalizzazione e disconnessione sono tra i nuovi concetti chiave di un approccio che combina esperienze di attualità più ampie nello studio di configurazioni storiche simili.

In particolare, dal punto di vista degli organizzatori del convegno, le città e le regioni si prestano ad uno studio più approfondito di detti fenomeni. Rappresentano spazi concreti che possono permetterci di esaminare la giustapposizione, la complessità e i contro-processi di globalizzazione e de-globalizzazione nel modo più preciso possibile.

L’approccio adottato dagli studiosi europei convenuti all’ISIG permette di studiare l’impatto dei processi di globalizzazione e de-globalizzazione esaminando vari casi di studio di epoche diverse, di paesi diversi e di continenti diversi, tenendo conto delle esperienze di vari gruppi sociali.

L’obiettivo del convegno non era dimostrare una tendenza prevalente verso la globalizzazione o la de-globalizzazione, ma esaminare come le sfide politiche, economiche e sociali associate siano state applicate localmente, adattate alle condizioni locali oppure evitate.


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